Dopo l’exploit di Licantropus, l’evento di Halloween dei Marvel Studios, arriva il secondo esempio del nuovo filone della Special Presentation, nonché il primo titolo Marvel in assoluto proposto appositamente per Disney+: è infatti durante la lavorazione di Guardiani della Galassia Vol. 2 che James Gunn ha proposto l’idea a Kevin Feige, e ora l’ha potuta portare a termine, durante le riprese di quel terzo capitolo che a breve segnerà il suo addio al Marvel Cinematic Universe dopo una decina d’anni (era l’estate 2012 quando fu ingaggiato per la prima avventura dei Guardiani). Ed eccoci, dunque, con la recensione di Guardiani della Galassia Holiday Special, a fare i conti con l’epilogo della Fase Quattro, un epilogo che possiamo veramente definire dulcis in fundo.
Guardiani della Galassia Holiday Special
Genere: Commedia, fantascienza
Durata: 44 minuti
Uscita: 25 novembre 2022 (Disney+)
Cast: Chris Pratt, Dave Bautista, Pom Klementieff, Karen Gillan, Sean Gunn, Vin Diesel, Bradley Cooper, Maria Bakalova, Michael Rooker, Kevin Bacon
La trama: Natale interplanetario
È passato un po’ di tempo dopo gli eventi di Thor: Love and Thunder. I Guardiani sono ora i proprietari di Knowhere, il pianeta-magazzino del Collezionista ricavato dal cranio di un Celestiale morto. Peter Quill, ancora affranto per la scomparsa di Gamora, è ulteriormente triste a causa del Natale imminente. Mantis decide di tiragli su il morale, e con l’aiuto di Drax si reca sulla Terra per procurarsi il miglior regalo possibile per il suo amico e leader: Kevin Bacon. Sì, quel Kevin Bacon, l’attore che Quill considera uno dei più grandi eroi di tutti i tempi. Sì, l’idea è di rapirlo e portarlo su Knowhere. Ci sarà da ridere. Parecchio.
Il cast: squadra che vince non si cambia (o quasi)
Con l’eccezione di Zoe Saldana (Gamora), assente giustificata in seguito a quanto accaduto in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame (ma la rivedremo nel terzo film dei Guardiani), torna l’intero cast principale dei primi due lungometraggi cosmici della Marvel: Chris Pratt (Peter Quill), Dave Bautista (Drax), Pom Klementieff (Mantis), Karen Gillan (Nebula), Sean Gunn (Kraglin), Vin Diesel (voce di Groot in originale) e Bradley Cooper (voce di Rocket in originale). Torna anche, tramite flashback, Michael Rooker nei panni di Yondu, e come nuova recluta, nel ruolo vocale del cane sovietico Cosmo, c’è Maria Bakalova, l’attrice bulgara lanciata a livello internazionale dal secondo film di Borat. E nei panni di sé stesso c’è Kevin Bacon, accompagnato a distanza – si sente la voce al telefono – dalla moglie Kyra Sedgwick.
La strana famiglia
James Gunn ha sempre affermato di sentirsi in sintonia con le avventure dei Guardiani perché, per come la vede lui, sono una famiglia di adulti che riescono finalmente a sentirsi parte di un nucleo affettivo forte dopo aver subìto vari soprusi nell’infanzia (lo stesso Gunn, come ha svelato su un blog successivamente cancellato perché conteneva troppe battute gratuitamente offensive, è stato abusato da un prete da giovane). E così, dopo essere stato provvisoriamente allontanato dalla Marvel dopo che l’estrema destra americana aveva riesumato dei vecchi tweet dallo humour discutibile, c’è una gioia palpabile nel vederlo di nuovo al timone di quello che è forse il più riuscito dei singoli franchise all’interno del macrocosmo della Casa delle Idee. Di sicuro l’angolo più riconoscibilmente frutto della fantasia del suo autore, inscindibile dalla nostra concezione dei Guardiani sullo schermo, al punto che per le loro apparizioni in altri film è sempre stato lui a o scrivere direttamente o comunque approvare esplicitamente tutte le scene in cui sono presenti.
L’esilarante coppia
Sfruttando l’opportunità arrivata con Disney+, Gunn ha pensato di dare maggiore spazio a Mantis e Drax, i due personaggi più sacrificati a livello di presenza scenica dopo le rispettive introduzioni, e di conseguenza di pigiare ancora di più sul tasto della comicità demenziale, abbinando due personalità già esplosive singolarmente – lei, con poteri empatici, si lascia travolgere dalle emozioni, mentre lui prende tutto alla lettera – e umoristicamente letali in tandem. Sono le due figure che maggiormente incarnano lo spirito natalizio, al netto delle inevitabili battute su Groot come albero di Natale: un profluvio di colorati eccessi motivati dalle migliori intenzioni, che il regista – anche autore di una delle strepitose canzoni – cattura perfettamente con la durata contenuta di appena tre quarti d’ora, un piccolo, festoso interludio prima delle lacrime che arriveranno con il terzo film (di cui lo speciale anticipa con intelligenza e simpatia alcuni elementi).
…And Introducing Kevin Bacon!
Per Black Panther: Wakanda Forever c’è stata una piccola polemica a livello di credits, con la menzione “Introducing” (l’equivalente del nostrano “Per la prima volta sullo schermo) per l’attore Tenoch Huerta, in realtà affermato già da tempo. Nessuna lamentela, invece, per la medesima scritta in questa sede, dal palese intento comico per sottolineare la condizione speciale della partecipazione di Kevin Bacon, campione di autoironia (ricordiamo la sua ospitata in Will & Grace) che si presta con gioia a quello che è il culmine di una gag ricorrente che dal 2014 ha impreziosito l’anima più umana del MCU. E con la sua presenza cala il sipario sulla Fase Quattro, altalenante ma ambiziosa e in più punti mossa da sincerità ed empatia. Le due qualità maggiori dell’operato di Gunn, e il motivo per cui, dopo l’avventura elegiaca del popolo di Wakanda, era giusto divertirsi un po’ con un’improbabile ma irresistibile banda di amici natalizi.
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La recensione in breve
James Gunn torna in casa Marvel con il penultimo tassello delle avventure dei Guardiani della Galassia, una gioiosa e al contempo malinconica commedia natalizia che chiude con il giusto spirito la Fase Quattro.
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Voto ScreenWorld