Nel 2018 Scott Beck e Bryan Woods, già attivi ma poco conosciuti come registi, si sono fatti notare come sceneggiatori grazie all’horror A Quiet Place, diretto e interpretato da John Krasinski. Cinque anni dopo, firmano la loro prima regia congiunta avvalendosi dell’aiuto produttivo di Sam Raimi. Il risultato è un thriller fantascientifico senza troppe pretese che forse non farà miracoli per i guadagni della Sony/Columbia in sala (al momento dell’uscita italiana, un mese dopo quella statunitense, il film non è ancora rientrato nelle spese per quanto concerne il box office), ma ha tutte le carte in regola per essere un rispettabile titolo dalla vita prolungata in altre forme. Un titolo di cui parliamo nella nostra recensione di 65 – Fuga dalla Terra.
65 – Fuga dalla Terra
Genere: Fantascienza, azione, thriller
Durata: 93 minuti
Uscita: 27 aprile 2023 (Cinema)
Cast: Adam Driver, Ariana Greenblatt, Chloe Coleman, Nika King
La trama: vivere e morire nel cretaceo
Anni prima della nascita dell’umanità, sul pianeta tecnologicamente avanzato Somaris, il pilota Mills accetta un incarico di due anni con una spedizione nello spazio, per avere i soldi necessari per le cure di cui ha bisogno sua figlia. Al rientro, però, l’astronave viene colpita da degli asteroidi e si schianta su un pianeta ignoto. Mills, avendo scoperto che l’intero equipaggio è morto, considera il suicidio come opzione, salvo cambiare idea quando si accorge della sopravvivenza di una ragazzina, Koa. I due lavorano insieme per rintracciare la metà del velivolo al cui interno si trova una navicella funzionante per tornare a casa. Solo due gli ostacoli lungo il cammino: Mills e Koa hanno problemi di comunicazione perché non parlano la stessa lingua e il traduttore è guasto; e siccome si trovano sulla Terra nel periodo cretaceo, diversi dinosauri hanno voglia di mangiarsi il duo…
Il cast: la strana coppia in fuga
Il film gioca quasi interamente sulla presenza scenica di due attori: Adam Driver, la cui consueta intensità si addice alla determinazione di Mills, e Ariana Greenblatt che si serve di talenti prevalentemente non verbali per accrescere la tensione drammatica nei panni di Koa. Presenza minore, ma molto importante, è la giovanissima Chloe Coleman, ormai abituata al ruolo di figlia del protagonista in contesti di genere, avendo già dato anche in Avatar: La via dell’acqua e Dungeons & Dragons. La moglie di Mills ha invece il volto di Nika King, apprezzata in ambito televisivo come interprete di Leslie Bennett nella serie HBO Euphoria.
Avventura in via d’estinzione
A livello di high concept, l’idea di un survival movie con alieni umanoidi inseguiti da dinosauri è piuttosto forte, soprattutto con un produttore come Sam Raimi alle spalle (al netto dello scarso entusiasmo che può aver provocato nei confronti dell’intero filone preistorico l’ultimo Jurassic World). E le macrosequenze da quel punto di vista fanno il loro dovere, con un misto più che sufficiente di tensione e azione che ben si sposa con la recitazione di Driver.
Ma non si vive di solo high concept, e rispetto all’exploit di A Quiet Place manca proprio quel guizzo sul piano della scrittura, al punto che una svolta importante a livello di suspense è quasi buttata via, tanto è schematico il canovaccio da rendere inefficace quello che in altre circostanze sarebbe il motore principale dell’elemento drammatico. Rimane il divertimento, elementare e modesto ma sincero, che sfrutta perfettamente le sue occasioni senza esagerare, chiudendo il tutto in un’ora e mezza senza che ci sia il tempo di rimpiangere troppo il mancato senso di avventura un attimino più audace.
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La recensione in breve
Gli ingredienti giusti ci sono tutti, e questo mix di suspense e azione in ambito cretaceo è gustoso il giusto, anche se a livello cinefilo forse non è nutriente come si poteva sperare dati i nomi coinvolti.
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Voto ScreenWorld