“Ancora tu, non dovevamo non vederci più?”. Le parole e musica, stavolta, non sono di Mogol – Battisti, ma sono le nostre, mentre stiamo guardando la seconda parte della quarta stagione di You. Nella recensione di You 4 parte 2, la serie disponibile su Netflix dal 9 marzo con i restanti 5 episodi, vi spiegheremo perché stiamo dicendo così. Perché nella prima parte di You 4 Joe ci era sembrato davvero diverso dal solito. E anche You, la serie, era cambiata per struttura e toni, diventando una sorta di giallo classico, con tocchi di satira sociale. Insomma, non stavamo riconoscendo più la serie e il nostro Joe Goldberg. Ma nella seconda parte della stagione 4 il vecchio Joe è tornato, insieme a un altro marchio di fabbrica della serie. E tutto è ancora più malato e acquista di senso. Ancora una volta, allora, You, si è confermata guilty pleasure per eccellenza ed è riuscita nel suo intento primario: intrattenere. In questa stagione però ci è riuscita solo alla fine.
You 4, parte 2
Genere: Thriller, giallo
Durata: 5 episodi da 50 minuti
Uscita: 9 marzo 2023 (Netflix)
Cast: Penn Badgeley, Charlotte Ritchie
La trama: Rhys Montrose, la nemesi di Joe Goldberg
La seconda parte della quarta stagione di You si apre con Rhys Montrose che si candida a sindaco di Londra. Sin dal primo episodio è stato l’avversario di Joe (Penn Badgeley). E ora, vi sveliamo solo questo e poi nessuno spoiler, Joe ha individuato lui come l’assassino che sta mietendo vittime tra i ricchi di Londra. Crede che Rhys voglia incolpare lui. E quindi gli dichiara guerra. Tutto questo mentre la sua storia con Kate (Charlotte Ritchie) continua, e spunta il fantomatico padre di lei (Greg Kinnear).
La stagione 4: caleidoscopica, confusa, schizofrenica
La stagione 4 di You, finora la più caleidoscopica, confusa, schizofrenica, era partita con un nuovo schema narrativo, e ora riparte con un altro ancora. Dopo essere stato lo stalker di varie donne, nelle prime tre stagioni, e dopo essere stato vittima di stalker, nella prima parte della stagione 4, Joe ora è stalker, ma del cattivo della storia. Quindi, in teoria, è il buono. Ma può davvero Joe Goldberg essere il buono della storia? Intanto questa cosa cambia il punto di vista. Nelle prime stagioni di You, avere un cattivo come narratore e vedere i fatti dalla sua ottica era interessante, ci metteva di fronte ai nostri istinti più bassi. Provava a farci entrare nella mente di una persona disturbata e provare a farcela vedere dall’interno. Qui sembra tutto diverso. Ma, attenzione, non durerà.
Un twist ending degno di M. Night Shyamalan
Tutto questo è solo l’inizio, una situazione che viene nuovamente smentita, ribaltata, con un twist ending degno di M. Night Shyamalan. O di film come A Beautiful Mind, e Mulholland Drive, e non possiamo assolutamente dirvi di più. Dalla fine dell’episodio 7, e per gli ultimi tre, cambia tutto. Cambia la struttura: del giallo classico alla Agatha Christie della prima parte si passa a un gioco molto più moderno, una partita a scacchi, un thriller psicologico. È una partita a due, poi a tre, poi uno scontro interiore tra un Joe e l’altro. Sì, è il Joe che conoscevamo, in lotta con il nuovo Joe. Il disagio psichico di Joe lungo le 4 stagioni è cresciuto fino ad arrivare alla schizofrenia, alla doppia personalità. La sua malattia qui si esplicita finalmente. E allora tutto quello che abbiamo visto nella prima parte, a cui non credevamo, acquista un senso alla luce di quello che accade dopo.
Torna uno uno dei grandi protagonisti di You
Ma, soprattutto, alla fine dell’episodio 7, torna uno dei personaggi chiave della storia, uno dei grandi protagonisti di You. È la gabbia in vetro, vera e propria costante delle prime tre stagioni. Un luogo fondamentale per le vessazioni che Joe impone alle sue vittime. Si torna indietro, alle atmosfere delle prime stagioni, forse in modo ancora più cupo. Si va verso un finale forse ancora più doloroso. Quella gabbia è un luogo fisico, ma anche un luogo dell’anima, un simbolo. Il simbolo di quella mancanza d’aria, di spazio fisico e di libertà che ogni vittima di stalking prova.
Kate è come Joe
A colpire, in una storia con troppi personaggi troppo poco approfonditi, è la nuova fiamma di Joe. Kate è come lui. Ha una vita passata che non ama, che vuole lasciare alle spalle, dimenticare. Capisce che anche per Joe è così, ed è disposta a lasciar correre il passato di Joe, ad accettarlo così e a ricominciare. Il feeling tra Joe e Kate è una delle cose migliori della quarta stagione di You: due persone che sarebbero ad un passo dalla felicità, se solo riuscissero a scrollarsi di dosso tutto. You 4 si chiude riuscendo di nuovo a intrattenerci, e dando un senso a tutto quello che avevamo visto all’inizio e non capivamo. Ma, nel giudizio complessivo della stagione, non possiamo dimenticare che You 4 ci ha spesso annoiato, dandoci l’impressione di aver girato a vuoto.
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Conclusioni
Nella recensione di You 4 parte 2 vi abbiamo spiegato che ancora una volta la serie si è confermata guilty pleasure per eccellenza ed è riuscita nel suo intento primario: intrattenere. In questa stagione, con molti cambi di stile e di tono, però ci è riuscita solo alla fine.
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Voto ScreenWorld