Quando la Disney ha acquistato la Lucasfilm tutti hanno, giustamente, pensato all’universo di Star Wars, la saga creata da George Lucas che, come previsto, ha ripreso vita una volta avvenuto il passaggio di testimone. Ma nell’heritage della Lucasfilm c’era anche un altro mondo, quello di Willow, un film fantasy, diretto da Ron Howatd, da intendere nel senso più classico del termine, uscito negli anni Ottanta, quando il genere era ancora ingenuo, innocente e considerato essenzialmente una cosa da bambini. Alla Disney non si butta via niente, e allora, dal cilindro della Lucasfilm ecco spuntare la serie tv che vi raccontiamo nella recensione di Willow – la serie, in streaming dal 30 dicembre su Disney+. È un esempio di legacy sequel ambientato nello stesso mondo del film anni dopo, con nuovi personaggi e qualche personaggio originale. È un fantasy vecchia maniera molto piacevole da vedere. Ron Howard appare come produttore esecutivo e Jonathan Kasdan come sceneggiatore.
Willow – la serie
Genere: Fantasy
Durata: 50 minuti ca. /8 episodi.
Uscita: 30 novembre 2022 (Disney+)
Cast: Warwick Davis, Ruby Cruz
Un mondo al di là di ogni immaginazione
La storia di Willow ha avuto inizio tanto tempo fa, con un aspirante mago di un villaggio, Willow (Warwick Davis), e una bambina, Elora Danan, destinata a unire i regni, che insieme contribuirono a distruggere una regina malvagia e a bandire le forze dell’oscurità. Sono passati diversi anni. E l’oscurità sembra essere pronta a tornare. Così, in un mondo magico in cui prosperano brownies, stregoni, troll e altre creature mistiche, un improbabile gruppo di eroi parte per una pericolosa missione in luoghi lontani dalla propria casa, dove dovranno affrontare i propri demoni interiori e unirsi per salvare il mondo. Torna anche Willow per guidare i nostri eroi in una missione alla scoperta di una realtà al di là di ogni immaginazione.
Un fantasy diverso da Il Signore degli Anelli e Il Trono di Spade
Willow – la serie è un piacevole ritorno a quel cinema fantasy degli anni Ottanta. Che, come dicevamo in apertura, era molto diverso da quello più epico lanciato dalla saga cinematografica de Il Signore degli Anelli nei primi anni Duemila, e anche da quello più brutale della serie fantasy per eccellenza della nostra era, Il Trono di Spade. No, il cinema fantasy degli anni Ottanta era un po’ infantile, scanzonato, leggero. È un tono diverso, che quasi non siamo più abituati ad avere nel fantasy. Ed è proprio il tono che rende Willow diverso da altri prodotti del genere. E, in fondo, originale proprio per il fatto di non esserlo.
Fuori dal tempo, ma ben piantata nei nostri tempi
D’altro canto, Willow è una serie che, pur orgogliosamente vintage, fuori dal tempo, prova a stare anche ben piantata nei nostri tempi. Lo vediamo dal fatto che la protagonista, Kit (Ruby Cruz), è in fondo una ragazza di oggi, una giovane donna che vuole decidere che cosa fare della propria vita. Come Merida, la protagonista di Brave, Kit si oppone a un matrimonio combinato per scegliere la sua strada. Il suo modo di fare, il taglio di capelli corti, sono quelli di un personaggio moderno. E poi perché in quel sentimento per la sua amica c’è qualcosa di più di una semplice amicizia. E questo è qualcosa che, negli anni Ottanta, probabilmente non avremmo visto. E allora, parafrasando al contrario Il Gattopardo, potremmo dire che bisogna che tutto resti uguale perché tutto cambi.
Una “compagnia dell’anello” composita e improbabile
Si forma così una sorta di “compagnia dell’anello” tutta particolare, composita e pittoresca, forse improbabile. Due giovani ragazze guerriere. Un anziano cavaliere. Un galeotto. Quel principe che era stato dato in sposo a Kit e che non sembra avere il physique du rôle. E una giovane fornaia innamorata del principe rapito. Una serie di personaggi che sembrano non avere il piglio degli eroi, ma che si troveranno a fare un viaggio “oltre i confini del nostro mondo, verso l’ignoto”. I colpi di scena, che è bene non rivelare, arrivano già alla fine dell’episodio 1, e cambiano in connotati alla storia. E, se una serie è in grado di stupirci, è già un’ottima cosa.
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Conclusioni
Come vi abbiamo spiegato nella recensione di Willow - la serie, lo show è un legacy sequel ambientato nello stesso mondo del film fantasy anni Ottanta, con nuovi protagonisti e qualche personaggio che già conosciamo. È un fantasy vecchia maniera, in stile anni Ottanta, molto piacevole da vedere.
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Voto ScreenWorld