Dopo l’arrivo – e l’enorme successo – di Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, Ryan Murphy torna ancora una volta su Netflix, con l’ennesima serie crime diretta da lui. Anche in questo caso si tratta di una storia vera, forse meno conosciuta di quelle precedenti ma a suo modo altrettanto disturbante. Al centro di questa storia una famiglia che, trasferitasi in una nuova casa, viene perseguitata da uno stalker, qualcuno che osserva la magione – a detta sua – da diversi decenni.
Come vedremo in questa recensione di The Watcher, la serie di Murphy cattura per le sue premesse assolutamente intriganti (noi abbiamo potuto vedere il primo episodio in anteprima, su un totale di sette) e un cast davvero di prima scelta, da Naomi Watts e Bobby Cannavale – nel ruolo dei protagonisti – ai comprimari, tra cui gli inquietanti vicini in cui spiccano i personaggi di Mia Farrow e Margo Martindale.
The Watcher
Genere: Thriller, drammatico
Durata: 50 minuti ca./7 episodi
Uscita: 13 Ottobre 2022 (Netflix)
Cast: Naomi Watts, Bobby Cannavale, Mia Farrow, Margo Martindale, Jennifer Coolidge e Richard Kind
La trama: qualcuno ci osserva
La famiglia Brannock ha deciso che è arrivata l’ora di trasferirsi dalla grande città, New York, ai sobborghi. Dean e Nora Brannock hanno delle carriere avviate (anche se lui in passato ha avuto qualche problemino finanziario) e sognano per i loro figli una vita idilliaca, magari immersa nella natura, tra buone scuole e country club. La casa dei loro sogni non tarda a farsi trovare, e sulla loro strada si palesa il 657 Boulevard, un’enorme magione storica, raffinata e in un vicinato perfetto per quelle che sono le loro esigenze.
Ma non è tutto oro quello che luccica, e le prime avvisaglie di qualcosa che non va si fanno evidenti fin dai primi giorni del loro trasferimento: i vicini sembrano averli presi di mira, infastiditi dalla loro presenza (uno di loro addirittura si introduce ripetutamente in casa loro senza permesso), ma soprattutto delle strane lettere cominciano ad arrivare. Qualcuno che si definisce “The Watcher”, l’osservatore, gli spiega come il suo compito sia quello di tenere d’occhio la casa e i suoi abitanti, di come provi piacere nell’osservarli, facendo intendere che le sue intenzioni nei loro confronti siano decisamente sinistre. La polizia non sembra poterli aiutare, e cose sempre più strane cominciano ad accadere in casa. Che la vita da sogno che i Brannock credevano di essersi costruiti si sia già trasformata in un incubo?
Una sceneggiatura che non sembra tratta da una storia vera
Come vi anticipavamo in apertura la trama di The Watcher si fa subito particolarmente intrigante, la sceneggiatura è ben costruita e lo spettatore viene velocemente trascinato nelle disavventure dei Brannock. Rispetto a Dahmer – Mostro, di cui Murphy era solo produttore e ideatore (insieme, come in questo caso, a Ian Brennan), qui si nota un po’ di più uno dei marchi di fabbrica dell’autore, ossia l’interesse per il grottesco e per il bizzarro; l’asciuttezza e il rigore della serie su Jeffrey Dahmer qui infatti vengono rimpiazzati da un retrogusto artefatto e innaturale, che forse stona con le premesse di “storia vera” che accompagnano la serie.
Detto questo, comunque, la serie – per quel che abbiamo potuto vedere dal primo episodio – prende il via da una sceneggiatura solida e ben strutturata, ed è capace di costruire un’atmosfera tesa e angosciante, che invoglia lo spettatore al binge watching.
Un cast perfetto tra protagonisti e comprimari
Tra i pregi della serie spicca senza dubbio l’ottimo cast, tanto per quanto riguarda i personaggi principali come per i comprimari. Naomi Watts e Bobby Cannavale, oltre a portare in scena un’ottima chimica, riescono a dare spessore a due personaggi che fin da subito mostrano diverse sfumature. Entrambi desiderano fortemente crearsi una vita diversa, rappresentata dal traguardo della nuova casa – che li fa sembrare agli occhi degli altri ben più benestanti di quel che effettivamente sono -, lasciandosi alle spalle gli errori del passato e costruendo un quadretto familiare idilliaco, in cui però anche l’amore per i figli è a tratti oscurato dal bisogno di controllo e di “apparire”.
Particolarmente azzeccato il cast di comprimari, uno più inquietante (e oscuramente affascinante) dell’altro, dall’appassionata di storia locale – con un look alla Mercoledì Addams – di Mia Farrow, ai due vicini che osservano i nuovi arrivati dalle loro sdraio, interpretati da una feroce Margo Martindale e da Richard Kind.
Ma chi si nasconde dietro l’autoproclamatosi “osservatore”? Chi c’è dietro la misteriosa voce meccanica che – fuori campo – legge le inquietanti missive? Il nostro consiglio è quello di non fare ricerca sulla storia che ha ispirato la serie, lasciandosi trascinare da un mistero che prevediamo si farà sempre più angosciante. Murphy sfrutta infatti alcuni degli stilemi del cinema horror (che sappiamo conoscere bene) per rendere lo show ancor più inquietante e coinvolgente. Il prodotto perfetto, insomma, per questo periodo dell’anno.
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La recensione in breve
La nuova serie di Ryan Murphy e Ian Brennan è tratta da un'angosciante storia vera e cattura fin da subito lo spettatore. Un po' eccessivo forse il gusto per il grottesco che gli autori infondono nell'opera, che non tutti gli spettatori amanti del crime potrebbero gradire. Davvero ottime però le scelte di cast, in primis quella di Naomi Watts e Bobby Cannavale nel ruolo dei protagonisti.
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voto ScreenWorld