“L’incantesimo che continuiamo a lanciare da secoli è la nostra immutabilità. La tradizione è la nostra forza. La modernità non è l’unica risposta. A volte anche la tradizione lo è”. Sono le parole della Regina Elisabetta II, impersonata da Imelda Staunton, a colloquio con il premier Tony Blair in uno degli episodi di The Crown 6 – Parte 2. L’occasione di questa riflessione viene da una serie di proposte arrivate dell’esecutivo dell’allora premier Tony Blair, per togliere un po’ di sfarzo e svecchiare la monarchia. Quella dell’ultima stagione di The Crown è una regina anziana, aperta, che si mette in discussione, che ha dei dubbi.
Ma poi arriva a questa conclusione: il senso della monarchia è “sollevare le persone e trasportarle in un’altra realtà: non gettarle a terra e ricordare loro ciò che già hanno”. Passato l’uragano per la morte di Lady Diana – e il carico emotivo e di gossip che quel racconto ha portato con sé – i sei episodi finali dell’ultima stagione di The Crown riportano la serie di Peter Morgan nell’alveo del suo classico racconto, fatto anche di profonde riflessioni sul senso della monarchia e sul ruolo della Regina. E fatto dell’arrivo di un nuovo eroe, il Principe William. Il risultato, come vedremo nella recensione di The Crwon 6 – Parte 2, è ancora una volta, magistrale.
Genere: Biografico, drammatico
Durata: 6 episodi da 50 minuti circa
Uscita: 14 dicembre 2023 (Netflix)
Cast: Imelda Stauton, Jonatan Pryce, Ed McVey, Dominic West, Meg Bellamy
La trama: William, il piccolo Principe
Il principe William (Ed McVey) cerca di reintegrarsi nella vita all’Eton College dopo la morte di sua madre mentre la monarchia deve cavalcare l’onda dell’opinione pubblica. Con l’avvicinarsi del suo Giubileo d’Oro, la Regina (Imelda Staunton) riflette sul futuro della monarchia, che vedrà il matrimonio di Carlo (Dominic West) e Camilla e l’inizio di una nuova favola reale tra William e Kate (Meg Bellamy).
Scegliere ogni volta un punto di vista
Con la seconda parte dell’ultima stagione, The Crown riprende quel suo modo tutto particolare di raccontare e di raccontarsi. Pur andando avanti con la trama orizzontale, riprende la sua narrazione verticale, girando ogni episodio come se fosse un mini film a sé stante. Di The Crown ci piace quella capacità di scegliere ogni volta un punto di vista, una chiave, un punto di partenza diverso e non scontato, raccontando le storia anche partendo da lontano, o da un altrove. Così, nell’episodio 7, la storia di Kate Middleton inizia da quando lei è ancora una ragazzina e incontra per caso William e la madre Diana. Ma, raccontando quella storia, Morgan punta spesso l’attenzione sulla madre di Kate, considerandola un po’ l’artefice della relazione tra la figlia e il principe William.
L’ingresso in scena di Kate Middleton
L’ingresso in scena di Kate Middleton è sapientemente dosato. Prima vediamo la sua versione da adolescente. Poi l’inquadratura di schiena, mentre fa footing. Poi un fugace sguardo a lezione, all’università. Lo sguardo di lei che incontra quello di lui. La Kate Middleton di The Crown, interpretata da Meg Bellamy, attrice al debutto, è bellissima. Come la Diana di Elizabeth Debicki, è iperrealista, più bella e magnetica dell’originale. Il sorriso e i grandi occhi sono quelli che colgono prima di ogni altra cosa l’attenzione di William e anche la nostra. è una Kate che non conoscevamo, ancora non famosa, ancora disinibita e sexy, prima che il suo ruolo nella Famiglia Reale la fissasse nell’immagine che tutti oggi conosciamo.
Quell’atmosfera rilassata nella Famiglia Reale
L’ultima stagione di The Crown mette in scena una Regina ancora diversa. L’Elisabetta di questi ultimi anni è una nonna dolce e comprensiva, tenera soprattutto nel rapporto col nipote William. In particolare ci colpisce quell’atmosfera finalmente rilassata che si respira nella Famiglia Reale. È una Regina meno intransigente, che forse ha imparato dai suoi errori. Eppure, vedendola così, viene da chiedersi: non sarebbe potuta essere così anche ai tempi di Diana? La Regina di questi ultimi episodi è una donna che sta perdendo gli affetti più cari, la Regina Madre e poi la sorella, la Principessa Margaret, alla cui scomparsa, nel 2002, è dedicato il commovente episodio 8.
Al Fayed e William, il villain e l’eroe
I tempi di Diana sono alle spalle come abbiamo apprezzato nella prima parte, ma prima di chiudere con il passato c’è ancora l’accusa di Mohammed Al Fayed, che parla di complotto della Famiglia Reale e dei Servizi segreti, e così fa riaprire un’indagine. Se è vero che The Crown è una serie non manichea, dove non ci sono il bianco e il nero, ma molte sfumature di grigio, andando verso la fine appare chiaro chi sia il villain e chi sia l’eroe. Il cattivo della situazione è Al Fayed. L’eroe positivo è chiaramente William, vero principe azzurro, altro, biondo, bello, e anche buono.
Lo sguardo di Peter Morgan su di lui è benevolo e affettuoso come con pochi altri personaggi della serie. Proprio William è una delle chiavi di questa seconda parte della stagione. Dal conflitto con il padre, Carlo, riguardo alla scomparsa della madre, al rapporto con la Regina, con la quale c’è un’affinità particolare. “Non è facile essere il numero uno”, sentiamo dire in una conversazione tra i due. L’affinità tra di loro è anche in questo, nell’essere dei numeri 1, dei predestinati.
La parabola di Tony Blair
E in questa ultima parte della stagione, The Crown torna ad essere se stessa anche per come affronta la Storia della Gran Bretagna, che così torna ad incrociarsi con la Storia della Corona. Qui assistiamo alla parabola di Tony Blair, dalla sua capacità di creare consenso, e la risoluzione della guerra nei Balcani, fino alla decisione di seguire Bush nella guerra in Iraq, che determinerà una grande macchia nella sua carriera politica. È a lui, quando è ancora nel pieno del consenso, che Peter Morgan dedica una delle battute più belle dell’intera stagione, mettendola in bocca al suo personaggio preferito, ovviamente la Regina. “Spero che non sia scivolato venendo qui. Credo che non sia facile camminare sulle acque”.
E voi cosa ne pensate di questo? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo la recensione insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!
Conclusioni
Come vi abbiamo raccontato nella recensione di The Crown 6 - Parte 2, passato l’uragano per la morte di Lady Diana, e il carico emotivo e di gossip che ha portato con sé, i sei episodi finali di The Crown riportano la serie nell’alveo del suo classico racconto, fatto di profonde riflessioni sul senso della monarchia e sul ruolo della Regina. E fatto dell’arrivo di un nuovo eroe, il Principe William. Il risultato è, ancora una volta, magistrale.
-
Voto ScreenWorld