È da oggi disponibile su Netflix Spiderheahd, thriller distopico per la regia di Joseph Kosinski (reduce dal successo di Top Gun: Maverick), con Miles Teller, Chris Hemsworth e Jurnee Smollet-Bell protagonisti. Adattamento del racconto Escape from Spiderhead a cura di George Sanders e pubblicato sul New Yorker, il film si muove tra il dramma carcerario e la satira sociale, sul tappeto rosso steso da Black Mirror e dagli sci-fi più minimalisti, come vedremo nella nostra recensione di Spiderhead.
Spiderhead
Genere: Fantascienza, thriller
Durata: 107 minuti
Uscita: 17 giugno 2022 (Netflix)
Cast: Chris Hemsworth, Miles Teller e Jurnee Smollett.
La trama: benvenuti a Spiderhead
Gli esperimenti scientifici condotti su un’isola da un eccentrico visionario non vanno mai a finire bene; ce lo insegnano esempi di una tradizione illustre, tra cui L’isola del dr. Moreau (1977) e Jurassic Park(1993). Non fa eccezione il soggetto di Spiderhead, che parte proprio da queste premesse. Ci troviamo su un’isola con un centro di ricerca che dà il nome al titolo del film, dove vengono condotti bizzarri esperimenti. Attenzione: le cavie in questione sono esseri umani, precisamente detenuti che hanno scelto di scontare parte della loro pena in un luogo apparentemente più confortevole della squallida prigione.
In cambio, devono testare gli effetti di una serie di farmaci che agiscono sulle emozioni, sostanze in grado di indurre chimicamente stati d’animo artificiali, al di fuori della sfera della propria volontà. Responsabile di questo circo di sostanze è il dottor Steve Abnesti (Chris Hemsworth), scienziato ambizioso, dai metodi apparentemente gentili e alquanto empatici.
Jeff (Miles Teller) porta con sé un enorme senso di colpa e accetta di prende parte ai contorti esperimenti di Abnesti per poter abbandonare la prigione. È molto legato a Rachel (Jurnee Smollet-Bell), responsabile delle cucine del centro di ricerca e con cui si renderà presto conto che le sperimentazioni condotte a Spiderhead si sono spinte davvero al limite.
Il direttore d’orchestra: il Steve Abnesti di Chris Hemsworth
L’essenza di Spiderhead è lui, Steve Abnesti. Riecheggiando l’estro colorito e il carisma tangibile di Billy Lee, leader di una setta interpretato da Chris Hemsworth nel film 7 sconosciuti a El Royale (2018), Abnesti si configura come linfa vitale di una location sospesa tra il centro di recupero e il campo minato, in cui perfino l’individuo dalle maggiori crepe morali può ingannevolmente sentirsi parte di un qualcosa di grande, vittima della persuasione di un villain iper affascinante.
È nel suo essere affabile, cordiale e ironicamente comico che Abnesti guida al meglio il marchingegno corrotto di Spiderhead, tanto quanto Hemsworth riesce a tenere testa alla direzione di una piattaforma in cui il thriller elegante è sempre meno associato al testo filmico e si sta vigorosamente appropriando del prodotto seriale. Abnasti è un leader, ma vuole soprattutto essere considerato maestro, illudendosi che in una cornice isolata e altamente controllabile i termini di carnefice e benefattore possano essere interscambiabili. Ma un professore non esiste senza il suo alunno e, in questo senso, Kosinski prosegue il sodalizio con il talentuosissimo Miles Teller, onorandone ancora una volta la tradizione di pupillo, dentro il testo – da Whiplash (2014) a Top Gun: Maverick (2022), culminando con Spiderhead – e allo stesso tempo fuori, enfatizzando l’ascendente attoriale di Teller, sempre più ascrivibile al tipo sociale del protetto ribaltato, con una propria traiettoria dinamica da seguire, di scoperta delle proprie potenzialità e accettazione o sconvolgimento di queste.
Il gioco tra il gatto e il topo di Spiderhead non poteva che essere messo a punto da un duo di sceneggiatori arguto e pungente, Rhett Reese e Paul Wernick, genitori di Deadpool, che confermano il loro talento nel rimodellare un’immagine divistica come quella di Hemsworth, caratterizzata dalla prestanza fisica e dall’intelligenza buffa, e piegarla ad altri generi e significati. È così che un soggetto di base piuttosto lineare e per nulla rivoluzionario, riesce a ritagliarsi un proprio spazio nella piattaforma, forte di interpretazioni vincenti e di una regia personale, pacata ma anche affilata e scattante, che segue il flusso delle droghe di cui il centro di Spiderhead è contaminato.
Come fuggire da Spiderhead?
Senza pesanti simbolismi o discorsi solenni, Spiderhead gioca la carta vincente della riflessione angosciante: cosa lega i limiti morali della sperimentazione scientifica, la differenza tra genuino e artificiale, i temi della memoria e del perdono alla natura dell’amore? Il progetto di Abnesti straborda di amore, Jeff non riesce a lasciare andare un amore passato, si parla sempre di amore al tavolo degli esperimenti, eppure non sembra mai abbastanza. Bisogna iniettarsi l’emotività, il romanticismo, analizzare il sentimento amoroso quasi come se fosse l’unica strategia per approcciarvisi veramente. Assecondando l’andamento di una narrazione suddivisa in veri e propri capitoli musicali, tracklist selezionata accuratamente da Abnesti, Spiderhead mette a nudo le psicologie di personaggi inquieti, a cui non è più stato concesso alcun contatto con l’esterno – vittime e carnefici, la location austera non risparmia nessuno – e che ricercano disperatamente la certezza dell’incontro con l’altro, la perfezione del sentimento, il rifuggire a un percorso di vita che gli è stato imposto.
Nel centro di Spiderhead è impossibile rimanere lucidi, tenere il passo con bisogni emotivi rimasti insoddisfatti, che gridano disperati assumendo la forma di sostanze allucinogene. Meglio rimanere vigili e attenti ai movimenti di Abnesti, o rifugiarsi in compiti narcotizzanti? Certamente Jeff ha capito che l’amore autentico non può essere iniettato, ma un leader altamente carismatico… può essere annientato.
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La recensione in breve
Come abbiamo visto nella nostra recensione di Spiderhead, il film di Joseph Kosinski è una gradita aggiunta alla piattaforma Netflix, un thriller guidato da due professionisti come Chris Hemsworth e Miles Teller, che vi coinvolgerà con i suoi misteriosi esperimenti, intricati tanto quanto le zampe - o il cervello - di un ragno.
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Voto ScreenWorld