Negli ultimi tempi Apple Tv+ si è affermata, tra le piattaforme streaming, come una di quelle con il catalogo più curato, soprattutto per quanto riguarda i prodotti seriali. Se fin dal suo lancio nel 2017 (in cui si era fatta notare per essere l’unica ad arrivare sul mercato senza contenuti in licenza, ma solo con prodotti originali) la qualità si è fin da subito imposta sulla quantità, di recente le uscite sono decisamente aumentate, rendendo la proposta notevolmente più ricca. Resta lampante, però, la forte attenzione nell’investire in progetti unici e peculiari, come Pachinko – saga familiare che racconta l’oppressione giapponese in Corea attraverso la storia generazioni diverse – o Scissione – Severance, thriller psicologico dai risvolti sconcertanti.
Come vedremo in questa recensione del primo episodio di Shining Girls, la nuova serie creata da Silka Luisa e tratta dal romanzo di Lauren Beukes, sembra allinearsi agli altri prodotti della piattaforma per la sua particolarità. La trama mescola, infatti, gli elementi del thriller al sovrannaturale, e ci ha ricordato come impostazione un altro titolo molto conosciuto del catalogo Apple Tv+: Servant. Oltre ad una storia intrigante e coinvolgente, Shining Girls può vantare un cast estremamente azzeccato (che ruota attorno a una Elizabeth Moss davvero eccezionale) e una grande cura messa nello sviluppo e nella scrittura della sceneggiatura.
Shining Girls
Genere: thiller
Durata: 8 episodi/60 minuti ca.
Uscita: 29 aprile 2022 (Apple Tv+)
Cast: Elisabeth Moss, Wagner Moura, Jamie Bell e Phillipa Soo
Il trauma di Kirby
La protagonista di questa storia è Kirby Mazrachi (Elizabeth Moss), una donna che si porta sulle spalle il trauma di una violenta aggressione, che le ha lasciato enormi cicatrici, tanto fisiche quanto emotive e psicologiche. L’accaduto sembra infatti aver avuto un impatto davvero inaspettato sul suo equilibrio mentale: sei anni dopo i fatti, la sua percezione della realtà è minacciata da delle strane interferenze, alcuni elementi della sua quotidianità infatti cambiano all’improvviso, apparentemente senza una ragione. Dal gatto di casa che diventa un cane, dal numero del suo appartamento che non è più lo stesso, fino all’identità del dottore che la sta visitando, tutto attorno a Kirby è in continua trasformazione e lei si ritrova in un mondo che non riconosce più.
Il ricordo dell’uomo che le ha fatto del male, seppur confuso, è sempre presente nella sua mente, e non le permette di andare avanti. Quando un giorno – nelle fogne della città in cui vive, Chicago – viene ritrovato un cadavere che mostra segni di un’aggressione molto simile a quella che lei ha subito, Kirby si decide a cercare il suo carnefice, iniziando le sue personali indagini dai sotterranei del quotidiano in cui lavora come archivista. È li che incontra Dan Velazquez (Wagner Moura), un giornalista non più sulla cresta dell’onda che vorrebbe occuparsi del caso. Contemporaneamente, poi, facciamo anche la conoscenza del killer, Harper Curtis (interpretato da un Jamie Bell mai così inquietante), che è a caccia della sua prossima vittima, l’astrofisica Jin-Sook (Philippa Soo).
La vittima e il carnefice
Come vi anticipavamo, Shining Girls, almeno per quel che abbiamo potuto vedere dal primo episodio, si appoggia quasi completamente sull’interpretazione di Elizabeth Moss, che si dimostra ancora una volta perfetta nel dar vita a personaggi femminili complessi, feriti, deboli – perché vittime della violenza altrui – ma al contempo dotati di una forza d’animo straordinaria. Nel creare la sua Kirby, e nel tratteggiare gli effetti del trauma sulla sua personalità, Moss è estremamente misurata, capace di esprimere l’enorme tormento emotivo della donna con pochi gesti e con l’intensità dello sguardo. Se l’attrice in passato aveva già interpretato donne perseguitate e vittime di abusi, in Shining Girls infonde nel suo personaggio sfumature nuove, rendendolo a suo modo unico rispetto ai precedenti. L’interpretazione di Elizabeth Moss, così calibrata ma al tempo stesso emotivamente coinvolgente, cattura lo spettatore, anche in un primo episodio più introduttivo, dal ritmo un po’ lento e compassato.
Anche il resto del cast non delude, colpisce soprattuto Jamie Bell nel ruolo di un killer spaventoso e dal fascino disturbante, su di cui non vediamo l’ora di scoprire di più. Come è possibile che rimanga sempre giovane? In base a che cosa sceglie le proprie vittime? E perché sembra conoscerle intimamente anche quando loro non si ricordano di lui? Le domande che questo primo episodio lascia in sospeso sono davvero molte, e noi veniamo trascinati, così, in una storia che si prospetta ricchissima di sorprese.
Riscoprirsi e reinventarsi
Shining Girls ci è sembrato fin da subito particolarmente promettente, soprattutto per come è capace di declinare, in maniera originale, una tematica complessa e sempre attuale come quella della violenza sulle donne. La realtà che cambia di fronte ad una Kirby (per ora) assolutamente impotente è, a nostro parere, una rappresentazione perfetta di come una vittima possa sentirsi nei confronti di sé stessa, del proprio corpo e della propria quotidianità dopo aver subito una violenza. Traumi di questo tipo possono trasformare la percezione della realtà di chi li subisce – tramutando ciò che è conosciuto e familiare in ostile ed estraneo – e per ritrovare il controllo può essere necessario reinventarsi completamente, “riappropriandosi” così della propria vita.
Siamo curiosi di scoprire come la necessità di parlare di questo tipo di violenza – dando un ruolo centrale e una voce alle vittime – si intreccerà strada facendo con la trama thriller (a cui si mescolano gli elementi sovrannaturali che per ora sono stati solo accennati). Shining Girls è uno di quei prodotti che seguiremo con interesse, e che diventerà un appuntamento fisso – ora che Severance e Pachinko si sono concluse! – per le prossime settimane.
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Conclusioni
Come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione del primo episodio della serie, Shining Girls è una storia dalle premesse uniche ed originale che vede una donna, interpretata da una Elizabeth Moss in grande spolvero, a caccia del proprio carnefice. Il thriller si mescola al racconto sovrannaturale in una storia coinvolgente ed intrigante.
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Voto ScreenWorld