Ci possiamo fidare?
È questa la domanda che, quasi in maniera ironica, ci martella nella testa nel momento in cui stiamo per vedere i primi due episodi in anteprima di Secret Invasion, la nuova miniserie targata Marvel Studios che vede il ritorno in pompa magna di Nick Fury, proseguendo una narrazione attesa e, allo stesso tempo sospesa, dal finale di Captain Marvel, di ben quattro anni fa.
Quella sulla fiducia è una domanda che non solo ha a che vedere con la caratteristica degli Skrull, gli alieni di casa Marvel che riescono a replicare le fattezze degli esseri umani, nascondendosi tra loro e interpretando altre identità, ma che, in questo preciso momento in cui la serie è pronta a mostrarsi su Disney+, sembra riflettersi sull’intero Marvel Cinematic Universe.
I motivi sono sempre gli stessi: la Fase Quattro e l’inizio della nuova Fase Cinque sembrano aver creato una piccola ma profonda frattura tra il progetto e i fan, non tanto dal punto di vista degli incassi (anche se il flop di Ant-Man & The Wasp: Quantumania è stato un inciampo non da poco), quanto da quello della qualità. Effetti visivi non all’altezza, il sentore di una certa confusione narrativa che ha fatto venire meno quel senso di coesione e unitarietà nel progetto, la stanchezza – normale, ovvia, fisiologica – nei confronti di un universo che si è fatto multiverso, senza troppa convinzione di idee.
E quindi, nonostante il periodo non proprio esaltante del Marvel Cinematic Universe, questa volta ci possiamo fidare di quello che i Marvel Studios hanno in serbo per noi?
La domanda che apre la nostra recensione di Secret Invasion merita di ricevere una risposta diretta il prima possibile: sì. La serie in sei episodi (in uscita ogni mercoledì a partire dal 21 giugno) mostra sin da subito un passo diverso rispetto alla norma delle produzione recenti: matura, seria, diretta, avvincente. Con una propria personalità, che richiama molto lo stile di Captain America: The Winter Soldier, Secret Invasion ci ricorda, una volta di più, quanto alla fine sono le belle storie e gli intrecci avvincenti a fare la differenza.
Genere: Thriller, azione
Durata: 55 minuti – 6 episodi
Uscita: 21 giugno 2023 (Disney+)
Cast: Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Olivia Colman, Emilia Clarke, Martin Freeman
Chi trama nell’ombra
Sta succedendo qualcosa sul pianeta Terra: diversi attacchi e provocazioni tra Stati Uniti d’America e Russia sembrano aumentare un clima di tensione pericoloso, che potrebbe sfociare nell’esplosione di una vera e propria guerra violenta tra le nazioni. Ovviamente, ne conseguirebbe l’utilizzo di armi di distruzione di massa capaci di mettere a repentaglio l’intera specie umana. Everett Ross (Martin Freeman), però, viene a conoscenza che questi attacchi sembrano troppo programmati, troppo espliciti nel loro essere provocatori, troppo “strani”. Come se fossero dei messaggi in codice, come se la realtà fosse nascosta da una narrazione che non convince del tutto.
Manca poco all’ennesimo attacco che potrebbe far scoppiare definitivamente un conflitto mondiale e la situazione è talmente critica che Nick Fury (Samuel L. Jackson) sarà costretto a tornare sulla Terra e trovare una soluzione.
Perché dietro a questi attacchi sembrano esserci gli Skrull, la razza aliena, ancora senza un pianeta in cui vivere, capace di prendere le sembianze degli umani e sostituirsi a loro, nascondendosi nell’ombra, agendo per i propri scopi.
Ritrovandosi con Maria Hill (Cobie Smulders) e l’amico Talos (Ben Mendelsohn), Fury scoprirà che gli Skrull sulla Terra sono divisi e in conflitto, con una frangia di estremisti che vuole conquistare la Terra affinché diventi la loro nuova e definitiva casa. I tre faranno di tutto per impedire quest’invasione aliena, ma Fury non è più lo stesso dopo il Blip. Sembra vecchio, stanco, poco lucido, non è più l’uomo di una volta. Tanto che non riesce più a prevedere in anticipo le mosse degli avversari. Tanto da non capire più facilmente se ci sono degli Skrull che si nascondono vicino a lui.
Un thriller cospirativo
Non vogliamo raccontare oltre, perché i numerosi colpi di scena presenti in questi primi due episodi fanno parte del divertimento e della natura della serie stessa. Appoggiandosi pienamente negli stilemi delle spy stories e del thriller politico, Secret Invasion sa come raccontare una storia e soprattutto sa come intrattenere lo spettatore. A partire dalla durata extra large degli episodi (almeno per gli standard di Disney+), di oltre 50 minuti l’uno, e dall’inclusione di una sigla (bellissima) si ha la sensazione di assistere a qualcosa di speciale.
Speciale nei toni, seri e che cedono pochissimo al tipico umorismo Marvel, come una spunta da aggiungere in una formula che stavolta non trova spazio per farlo. Speciale nella messa in scena, che rievoca la messa in scena dei film degli anni Settanta, con un certo stile grezzo e con un ottimo utilizzo della camera a mano. Speciale nel respiro e nel peso che dona agli eventi: almeno in questi primi due episodi si respira un clima di tensione e insicurezza che fanno letteralmente volare la visione.
Secret Invasion è un thriller cospirativo in tutto e per tutto, quasi provenisse da un modello televisivo più “alto”, destinato a un pubblico adulto: c’è meno violenza esplicita, ma era dal Daredevil di casa Netflix che non si percepiva questa serietà nel racconto. Molto basata sui dialoghi, anche se non mancano le ovvie sequenze action, la serie creata da Kyle Bradstreet può vantare anche una (finalmente!) cura migliore degli effetti visivi, che mantengono un look molto legato alla realtà, al tangibile e al materico.
Va aggiunta una piccola nota per lo spettatore. Anche se non è necessario conoscere a menadito tutti gli eventi precedenti che riguardano i personaggi principali della storia, la serie è pensata come l’evoluzione di una trama presentata in altri film e questo potrebbe allontanare lo spettatore meno esperto del MCU (ma sulla piattaforma streaming sono presenti degli ottimi ripassi delle puntate precedenti su Marvel Legends).
Un cast a cui dare fiducia
Parata di cast stellare per Secret Invasion, oltre alle vecchie glorie che ormai non hanno più bisogno di presentazioni, totalmente a loro agio nei panni di personaggi che ormai interpretano da tempo. Tra le new entry non si può rimanere colpiti di Olivia Colman nei panni di Sonya, vecchia amica di Fury le cui strade si incroceranno. Bastano poche battute all’attrice inglese per dimostrare sin da subito un personaggio che, siamo sicuri, toglierà parecchie soddisfazioni. Convince meno Emilia Clarke, nei panni di G’iah, la figlia di Talos che risulta intrigante più per la scrittura del personaggio.
Una piccola parentesi la merita Samuel L. Jackson, capace di portare in scena un Nick Fury diverso da come lo ricordavamo, più umano, più fragile. Jackson riesce a far percepire questo cambiamento nei confronti del personaggio, come se si rendesse conto di essere alla fine di una lunga avventura, come se improvvisamente Fury avesse un peso sulle spalle che non riesce a scrollarsi di dosso. Il tutto senza adombrare il resto del cast. Ed è davvero un piacere vederlo recitare così.
Ma mentiremmo se non dicessimo che tutta la nostra fiducia ora è riposta negli sceneggiatori. Spesso e volentieri, dopo un ottimo inizio, le serie di casa Marvel si sono dimostrate incapaci di reggere a dovere l’ansia da prestazione, deludendo proprio nel finale. Date le premesse (e parliamo in ogni caso di due episodi che hanno il sapore di lunga introduzione) ci sorprenderebbe molto vedere anche Secret Invasion inciampare e arrivare al traguardo col fiatone. Stavolta, con una punta di ottimismo, sentiamo il dovere di fidarci. Altrimenti, come potremmo tornare ad appassionarci a questo universo?
E voi cosa ne pensate di questo? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo la recensione insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!
La recensione in breve
I primi due episodi di Secret Invasion sorprendono per la serietà e la maturità con cui viene messo in scena questo thriller cospirativo che non può che appassionare lo spettatore. Piena di colpi di scena, con un'ottima cura negli effetti visivi e un buon cast, la serie su Disney+ segna un cambio di passo rispetto alle ultime produzioni Marvel Studios, dimostrando di avere qualche marcia in più (anche se richiede un piccolo ripasso degli eventi di qualche titolo precedente). Resta da vedere se questo livello sarà mantenuto fino alla fine.
-
Voto ScreenWorld