Arriva a partire da venerdì 8 luglio solo su Netflix la nuova serie thriller di produzione spagnola che tenterà il tutto per tutto per bissare l’inaspettato successo di prodotti del passato come La casa di carta e Vis a Vis – Il prezzo del riscatto. Stiamo parlando della serie originale in sei episodi Quella notta infinita, creata in tandem da Victor Sierra e Xosé Morais. Oscar Pedraza (che aveva già diretto prodotti televisivi come Patria e Sky Rojo) è dietro la macchina da presa in tutti e sei gli episodi che compongono questo adrenalinico thriller carcerario.
Che la produzione destinata al piccolo schermo in lingua spagnola sia florida e particolarmente ridente lo sapevamo già quando Netflix decise di acquistare i diritti di messa in onda e sfruttamento della prima stagione di La casa di carta (i primi episodi andarono in onda sull’emittente iberica Antena 3), sovvenzionando e distribuendo in esclusiva le stagioni successive e trasformando la piccola heist series spagnola in un fenomeno globale. La noche mas larga (questo il titolo originale) sembra non fare eccezione.
Ecco la nostra recensione di Quella notta infinita, serie originale Netflix che ha l’ambizione di costruire le sue dinamiche e i suoi fili narrativi a partire da una sola, lunghissima notta all’interno di un centro di detenzione speciale, assaltato da criminali che vogliono immediatamente la scarcerazione di un prigioniero molto, molto speciale…
Tutto in una notte
La trama della serie spagnola di Victor Sierra e Xosé Morais parte da delle premesse piuttosto stimolanti. Durante la sera della vigilia di Natale un serial killer di nome Simón Lago, molto noto e conosciuto con il soprannome de Il Caimano, viene catturato dagli agenti e trasportato in un noto carcere penitenziario di massima sicurezza. Peccato però che alcuni suoi colleghi criminali abbiano già messo in atto un piano per assaltare la prigione e fare in modo che gli agenti penitenziari consegnino il detenuto di “grande valore”. Un piano che scombussolerà i festeggiamenti della vigilia di Natale a Hugo (l’Alberto Ammann di Narcos), direttore del centro di Monte Baruca costretto a portare i figli più piccoli con sé a lavoro per non lasciarli da soli in casa durante l’emergenza improvvisa.
Quando Hugo arriverà alla prigione di massima sicurezza, capirà che la situazione sta per degenerare e che la figlia maggiore è stata presa in ostaggio da alcuni scagnozzi del Caimano. Sarà una corsa contro il tempo per salvare la vita della figlia, fare in modo che Lago non venga consegnato agli assaltatori e che i detenuti del carcere di Monte Baruca non si rivoltino contro le autorità. Tutto nel corso della notte di Natale.
Un thriller carcerario ad alto tasso di adrenalina
Se c’è una cosa che funziona alla perfezione in Quella notte infinita di Oscar Pedrazo è il suo meccanismo a orologeria ben oliato e calibrato; un thriller carcerario suddiviso in soli (!) sei episodi che avvinghia e cattura l’attenzione dello spettatore sin dai primissimi minuti della prima puntata. Sfruttando al meglio la struttura narrativa “a macchia d’olio”, gli showrunner Sierra e Morais costruiscono, attraverso tante storie, questa notte lunga un giorno sui volti dei personaggi coinvolti nella presa d’assalto al carcere penitenziario: dal direttore del centro Hugo e i suoi figli in pericolo ai detenuti della prigione di Monte Baruca, fino al punto di vista degli assaltatori, aizzati dal piano perfetto messo in atto dal pericoloso e mellifluo serial killer (nel ruolo, l’attore Luis Callejo surclassa tutti gli altri per carisma e presenza scenica). Quella notte infinita assume così i toni di un inedito thriller dall’assetto corale che ammalia e tiene incollati gli spettatori alla poltrona di casa. Anche se molto di ciò che la serie decide di raccontare sembra fin troppo familiare…
Un racconto fin troppo familiare
Sì perché Quella notta infinita, seppure presentato al suo pubblico all’interno di una confezione inoppugnabilmente accattivante, ha il sapore di un retrogusto fin troppo familiare, quello che negli anni passati (sempre su Netflix) altre produzioni in lingua spagnola hanno saputo gestire e sfruttare con maggiore originalità e dinamismo. Ovviamente, facciamo riferimento a La casa di carta e Vis a Vis – Il prezzo del riscatto. Del primo, la serie di Sierra e Morais condivide il canovaccio narrativo dell’assalto a una struttura di massima sicurezza (se prima era una banca, adesso ci troviamo di fronte ad un carcere penitenziario); del secondo, invece, celebra e omaggia il setting all’interno di una prigione. Due elementi che gli showrunner hanno deciso di sviluppare in tandem realizzando un prodotto da binge-watching dal successo certo ma che in fin dei conti manca di vero coraggio e originalità, riducendo Quella notte infinita a una semplice eco di serie iberiche che in passato hanno saputo fare diversamente e anche meglio.
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La recensione in breve
Quella notte infinita è un'adrenalinica ed avvincente serie spagnola targata Netflix che riesce a giocarsi la carta vincente della fidelizzazione del pubblico con trame e situazioni di forte tensione narrativa ed azione travolgente, anche se non riesce a slegarsi completamente dalla formula che aveva reso successi ben più genuini La casa di carta e Vis a Vis.
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Voto ScreenWorld