Seppur con la solita fotografia lucida e piatta, Netflix Italia riesce comunque a proporre ai suoi abbonati diversi film. Storie sempre differenti, che esplorano la dimensione cinematografica o quella umana, cercando di ampliare di pellicola in pellicola gli ambiti delle proprie narrazioni, riuscendo talvolta a fare colpo, altre cadendo con un assordante tonfo. Nonostante i tentativi di aprirsi a esplorazioni di vari generi, da Lo spietato nella Milano da bere con Riccardo Scamarcio al biopic rivisitato di L’incredibile storia dell’isola delle rose, le produzioni della piattaforma nostrana sembrano puntare principalmente su quello che da sempre è il panorama teen ricercato dalla finestra streaming.
Dalla serialità che ha lanciato al grande pubblico Skam – pur questo in precedenza appartenente alla schiera di TimVision – e proseguendo con i più recenti risultati, seppur in negativo, da Sotto il sole di Riccione con annesso sequel e l’estivo Love and Gelato, Netflix ha sempre avuto un certo riguardo per la dimensione giovanile e ciò che poteva comprendere nei suoi racconti.
E riconfermiamo questa attenzione anche nella recensione di Per lanciarsi dalle stelle, che forse per la prima volta riesce ad allontanarsi, rispetto ai soliti prodotti del servizio, da una convenzionalità che però fatica a rimaner trascurata del tutto. Un approccio che nella canonicità dei film Netflix si ritaglia un proprio spazio autentico e personale, come testimonia la presenza alla sceneggiatura di una Alice Urciuolo, avviatissima sulla via delle storie teen.
Per lanciarsi dalle stelle
Genere: commedia, sentimentale
Durata: 1h e 28 minuti
Uscita: 5 ottobre, su Netflix
Cast: Federica Torchetti, Cristiano Caccamo, Anna Ferruzzo
La trama: a tu per tu con Sole
Punta di diamante di un audiovisivo che si approccia ponendo sempre meno distacco tra i giovani al di fuori dello schermo e quelli che vengono rappresentati all’interno dei vari media, Urciolo basa lo script di Per lanciarsi dalle stelle sul romanzo di Chiara Parenti e ne estrapola la vita della sua protagonista con conseguenti ansie e paure.
Non le semplici preoccupazioni che possono affliggere qualsiasi ventenne, bensì quelle di una Sole (Federica Torchetti) che soffre di un disturbo patologico e acuto che non le permette di svolgere alcune delle più semplici attività quotidiane. Non riesce a mostrare i suoi disegni a nessuno, non è in grado di affrontare il cagnolino di taglia piccola che puntualmente si presenta davanti alla porta di casa sua, non può salire su una barca e fare un bagno al mare, lei che abita in uno dei posti più incantevoli della Puglia.
Un disturbo che forse una lista arrivata dal suo passato potrà smuovere, scombussolandole i piani; la ragazza arriva così a fronteggiare le inquietudini e le difficoltà di un animo appesantito dalla sensazione continua di non farcela, con il sostegno in nuove e propositive conoscenze.
Affrontare l’ansia per imparare a crescere
Non sottovalutando la problematica reale e invalidante della protagonista, Per lanciarsi dalle stelle utilizza l’espediente di questa barriera che la ragazza ha posto tra sé e il mondo per permetterle di trovare il coraggio di gestire e superare qualsiasi tipo di timore. Un messaggio di augurio e speranza per uno spettatore che può rivedere in Sole parti del suo allarmarsi davanti agli imprevisti e agli ostacoli che può riservarci la vita, ma ancor più il desiderio del film di avviare un discorso di accettazione e comprensione dei propri stessi disagi, approfondendone i sistemi complessi e cercando di sbrogliarli.
Un tono che sostiene l’anima leggera della pellicola, pur non sottovalutando mai i turbamenti che per la giovane possono significare dover trovare un lavoro o prendere un aereo, ma ad ogni modo una volontà di non voler appesantire ulteriormente l’aria della storia.
Nel suo voler adattarsi pedissequamente a narrazioni teen che comprendono in loro lati sentimentali e altri improntati sulla propria crescita individuale, l’opera semplifica troppo il proprio contenuto, servendosi di una struttura che la fa assomigliare a tante pellicole. Ne affretta i passaggi, correndo verso snodi che giungono troppo repentini nella costruzione del racconto, dalle svolte che Sole sceglie finalmente di intraprendere all’instaurazione di legami e rapporti che vediamo esplodere quasi all’improvviso.
Una scrittura frettolosa, ma un finale reale
Una velocità di scrittura che non inficia l’intera opera, ma che è indubbio susciti l’impressione di aver dato troppo per scontato alcuni sviluppi necessari per la reale evoluzione di Sole, dovendo così accettare di restituire una pellicola efficace seppur claudicante, che arriva troppo in fretta all’essenziale senza godersi la trasformazione durante il viaggio.
Pur però con tali sbavature di sceneggiatura, ciò che di apprezzabile c’è in Per lanciarsi dalle stelle non è solo la tenerezza dei suoi personaggi, la dedizione dei propri interpreti e questa voglia di creare un contatto diretto tra protagonista e spettatore facendo parlare la ragazza direttamente in camera. È bensì il fatto che l’ansia, quel motore che non fa partire, non viene curata con un incantesimo magico e non sparisce nemmeno mai del tutto. Non è uno scoglio insuperabile, ma nemmeno un percorso in cui la meta è chiara e delimitata.
Tra ostacoli e liste da superare
Quella della protagonista è una condizione che forse potrebbero volerci anni prima di veder passare, se mai ci riuscirà, ma con cui l’essere umano può imparare a convivere. È affrancarsi prova dopo prova dalle stanze di una prigione in cui ci ha rinchiuso la nostra medesima mente e di cui cerchiamo di scovare ogni volta le diverse chiavi. Un finale, perciò, che non libera la protagonista e non inganna il pubblico. Che onestamente manda avanti fuori schermo la storia di Sole, a cui auspichiamo un più lieto futuro.
Tra inciampi che il film non ha potuto evitare, con Per lanciarsi dalle stelle Netflix trova una chiosa sufficiente anche se non ancora perfettamente quadrata del teen drama. Che dona però una nuova amica agli spettatori, pronti forse anche loro a realizzare a fine pellicola la propria lista.
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Conclusioni
Pur con una scrittura frettolosa e che salta alcuni snodi importanti per la storia, Per lanciarsi dalle stelle è un teen movie che riesce comunque a creare un legame tra la protagonista e gli spettatori, trattando temi seri con rispetto e ironia.
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Voto Screenworld