Odore di torte di mele e mais candito. La sensazione del vento che pizzica il viso e delle foglie rossastre che scricchiolano sotto i piedi. Ed anche l’eccitazione dei bambini che corrono, da una parte all’altra, vestiti da fantasmi, spauracchi, mostri e goblin, per dare vita alla notte più terrificante dell’anno: Halloween. E qual è il luogo migliore per festeggiare Halloween se non Salem? Culla delle streghe e fonte di potente magia.
Direi che per poter iniziare la recensione di Hocus Pocus 2, sia necessario partire proprio da Salem e ancora una volta fare un passo indietro nel tempo per scoprire l’infanzia di tre delle villain più iconiche, e pasticcione, della storia della Disney. Eh sì, anche le temibili sorelle Sanderson son state bambine; delle bambine neanche troppo pestifere, o quasi.
Prima, però, lasciateci mostrare la nostra totale sorpresa nei confronti di questo sequel che dal 30 settembre arriverà su Disney+. Hocus Pocus non è semplicemente un film. Hocus Pocus, insieme a un altro paio di cult, è IL film di Halloween e poter rivivere quella magia, proprio dal divano di casa (certo con qualche annetto in più sulle spalle), la copertina e una tazza di tè fumante, è stato molto più che un salto nel passato. Certo, lo scetticismo iniziale scorreva potente. Siamo fagocitati da questo tipo di “operazioni nostalgia” mossi non certo dalla creatività, quanto piuttosto dal provare a spremere nuovamente vecchie mucche pur di creare contenuti per il catalogo streaming. E per quanto ci si aspettasse di rivedere la solita storia, quella che in fondo si è amato nel 1993 e che, in alcuni casi, si conosce a memoria, possiamo assicurare che la sorpresa è dietro l’angolo.
Certo, non ci troviamo di fronte a un capolavoro o nuovo cult e bisogna dire che non è facile superare l’assenza di Put a spell on you; eppure, anche nelle sue mancanze, Hocus Pocus 2 sa come unire qualcosa di nuovo con qualcosa di più vecchio, creando un film divertente, brillante e senza ombra di dubbio godibile.
Hocus Pocus 2
Genere: Fantastico
Durata: 1h 43min
Uscita: 30 settembre 2022 (Disney+)
Cast: Bette Midler, Kathy Najimy, Sarah Jessica Parker, Tony Hale, Doug Jones, Sam Richardson
Trama: si torna a Salem!
Cerchiamo di partire dal principio: dalla trama del nostro film. Per farlo, però, il salto indietro nel tempo deve essere più lungo. Sì, perché bisogna cominciare proprio dall’origine delle sorelle Sanderson, dalla loro infanzia e dalla loro iniziazione a streghe. E senza perdere il tono più ironico e giocoso, il film ci introduce subito uno dei temi più legati all’archetipo della strega: la persecuzione.
Tre bambine. Tre orfane. Un po’ diverse dagli altri ma non troppo diverse da qualsiasi altro tipo di infante. L’unica vera differenza? L’epoca. Un mondo dove l’indipendenza femminile non viene accettata. Le regole sono regole e la parola di Dio è legge. Ecco perché quando Winnie Sanderson, all’alba dei suoi 16 anni, viene costretta alla prospettiva di un matrimonio non voluto e al doversi separare dalle sue amate sorelline, Mary e Sarah, è disposta a tutto affinché questo non accada, promettendo a Salem e ai suoi abitanti una vita non semplice!
E qui si torna nel presente, nel nostro presente. Si torna precisamente 29 anni dopo il primo Hocus Pocus, ma sempre a Salem, sempre con una candela dalla fiamma nera da non accendere e sempre con un libro rilegato in pelle umana e un occhio al lato.
Becca, Cassie e Izzy sono tre amiche inseparabili dalla nascita. O meglio, lo sono state. Per quanto Becca e Izzy cerchino di tenere unito il gruppo, mantenendo vive le tradizioni che le hanno sempre contraddistinte, Cassie sembra essere già entrata in quella fase della vita dove un fidanzato stupidotto e il suo gruppo di amici sono ben più importanti del resto. Eppure, la sorellanza, anche quella non legata dal sangue, è qualcosa che difficilmente può essere recisa e proprio di fronte al pericolo, alla minaccia presentata dal ritorno delle Sanderson, svegliate proprio da Becca e Cassie, le nostre protagoniste capiranno che il potere del trio, dell’unione e dell’amicizia, può essere la più grande fonte di magia. E in realtà, non solo loro!
Molto più di un’operazione nostalgia
La prima cosa a cui si pensa di fronte ai vari prodotti operazione nostalgia, ormai costante del nostro tempo, è il riproporre lo stesso schema, la stessa struttura semplicemente in un contesto più odierno. Una noia senza precedenti. Meri involucri privi di anima. Ed effettivamente, la prima cosa a cui si potrebbe pensare approcciandosi a questo film è esattamente questa: stesso schema, periodo storico differente. Del resto, gli ingredienti ci sono tutti. E invece, come stiamo vedendo in questa recensione di Hocus Pocus 2, la regista Anna Fletcher e la sceneggiatrice Jen D’Angelo ci sorprendono.
Vero, le Sanderson ritornano svegliate accidentalmente (neanche troppo a dirla tutta) da adolescenti fin troppo goffi, ma il loro obiettivo non è più incantare i bambini per poi farne un bel buffet; ma bensì una storia che mette radici molto più lontano e ha a che fare con la vendetta e la rivalsa. Il nuovo obiettivo rende meno prevedibile la storia del film, sempre considerando che stiamo parlando di un film per l’infanzia. Eppure tutti gli ingredienti vengono mixati nel modo giusto, bilanciando gli elementi più innovativi e magari anche figli del nostro tempo insieme a quelli che sono elementi appartenenti al vecchio film o, comunque, datati.
Datati un po’ come lo spirito di adattamento delle Sanderson, soprattutto all’inizio. Potremmo quasi definirle un po’ boomer nel loro modo di approcciarsi ad un mondo drasticamente cambiato dal 1993 ad oggi. E bisogna riconoscere che le meravigliose Bette Midler, Kathy Najimy e Sarah Jessica Parker sanno stare molto bene al gioco, preservando la loro essenza più spooky ma anche l’anima più goffa e un po’ disorientata in una Salem dove le pozioni di lunga giovinezza si vendono nei supermercarti e si chiamano lozioni, ma non si mangiano, bensì si spalmano sul viso.
E per quanto i segni del tempo si vedano sul volto delle attrici, loro sanno bene come fare di necessità virtù, sfruttando alcuni cambiamenti proprio a favore dei personaggi senza mai snaturarli, in modo particolare l’iconica Bette Midler che con la sua Winnie è sempre stata la colonna portante del gruppo delle tre streghe. Da questo punto di vista, sembra non essere passato neanche un giorno.
Generazioni a confronto
Parlando del cast di Hocus Pocus 2, poco si può aggiungere a quanto detto prima. Indubbiamente Bette Midler riesce ancora una volta a dare una Winnie perfetta, inquietante e spiritosa. Najimy e Parker sono le due buffe tirapiedi che seguono la sorella maggiore in ogni cosa dica e faccia, ma anche loro hanno saputo ridare nuova vita agli storici personaggi, portando una perfetta coerenza tra il film del 1993 e quello di oggi.
La reale sorpresa, in realtà, sono le giovani interpreti delle tre streghette da bambine. In modo particolare Taylor Henderson, nel ruolo di una sedicenne Winnie. Non c’è solo un perfetto lavoro di trucco e parrucco, ma proprio un modo di porsi, di recitare, di interpretare il personaggio proprio come se fosse la reale incarnazione della Winnie bambina fatta dalla Midler.
E il discorso, sebbene più sullo sfondo, vale anche per le due versioni più giovani di Mary e Sarah, rispettivamente interpretate da Nina Kitchen e Juju Brener.
Per quanto riguarda le tre nuove protagoniste adolescenziali, Becca, Cassie ed Izzy, ovvero Whitney Peak, Lilia Buckingham, Belissa Escobedo, risultano meno impattanti di quanto si chiederebbe a dei protagonisti, ma del resto anche con il classico del ’93 era successa la stessa identica cosa. In fondo, con un film dove la parte villain è così forte, è davvero difficile eguagliarla nella parte degli eroi, o eroine, della situazione.
Chapeaux, invece, a Tony Hale e Doug Jones. Entrambi solo presenti in poco più di un cameo, ma tutti e due capaci di far ridere di gusto sul piccolo schermo.
Più che un sequel, un’origin story
Hocus Pocus 2 sfrutta la forza e la potenza immaginaria della figura delle sorelle Sanderson, riesumandole letteralmente dopo quasi trent’anni dal primo film, confezionando però un prodotto quasi del tutto nuovo. Un film che sai coinvolgere dall’inizio alla fine. Trascinante. Ritmato. Cadenzato nella storia e nella regia un po’ sfumata, dando quell’effetto spooky tipico dei film per Halloween.
Un ottimo modo per raddoppiare la dose delle Sanderson senza però creare quel fastidioso effetto copia carbone che alla fine della giostra fa dire: “mah, avrei potuto vedere anche solo il primo!”. No, in questo caso si ha voglia di vedere questo secondo capitolo, per quanto meno iconico, e si ha perfino voglia di rivederlo ancora una volta.
Il reale “trucco” magico della pellicola firmata dalla Fletcher sta nel suo giocare con la nostalgia ma non basare l’intero film su questa. Attraverso l’escamotage dell’incipit iniziale, Hocus Pocus 2, per un pubblico più giovane che non ha ancora visto il film del 1993 o che magari potrebbe trovarlo datato (eresia!), sa essere un film che cammina perfettamente sulle sue gambe. Non da nulla per scontato, non annulla nemmeno il passato, semplicemente gioca su una struttura diversa, con dei personaggi positivi differenti. Se vogliamo, approfondisce addirittura alcuni elementi che nel primo film vengono tralasciati, come per esempio il passato delle Sanderson e il loro essere diventate streghe.
La strega ieri, la strega oggi
Al tempo stesso, però, Anne Fletcher ripulisce la strega dalla sua accezione più negativa. Scardina l’archetipo della “strega dell’Ovest” e porta il discorso su un realismo più sfaccettato. Le streghe non sono creature cattive, annidate nei boschi che aspettano i bambini per succhiargli via la loro essenza vitale. Non sono mostri. Non è la vecchia megera. Quella è proprio l’accezione nata dalla persecuzione nei confronti delle streghe. Ma chi erano mai queste streghe? Donne che avevano “osato” troppo, avevano osato conoscere, informarsi, andare al di là dell’ignoranza collettiva. Donne punite per colpe non loro. Non a caso la prima “strega” definita tale è Lamia. E perché Lamia diventa quell’essere mostruoso in bilico tra la strega e il vampiro che uccide i figli delle altre donne? Perché una donna gelosa, tradita da un marito (non so se il nome Zeus vi dice nulla) non famoso per la sua fedeltà, ha ucciso tutti i suoi figli.
Perfino le sorelle Sanderson non sono così cattive come appaiono, ma a loro volta sono state bambine marginalizzate, escluse, giudicate. Sono state tacciate di stregoneria come il peccato più grande commesso e loro, anche giustamente, hanno solo reagito, rispondendo con la stessa moneta: l’odio. Del resto, perfino la strega dell’Ovest non nasce come una strega cattiva ma come una bambina marginalizzata per il colore della sua pelle.
Hocus Pocus 2 porta in scena questo e non solo. Non vi è solo una redenzione dell’archetipo della strega, ma anche la rappresentazione di una nuova generazione di streghe. Quella generazione di nuove sorelle che vive tra noi, è presente e lotta, ogni giorno, esattamente come hanno fatto le loro antenate bruciate sui roghi. L’importanza della congrega, della comunità che di negativo non ha nulla se non quello sguardo di superiorità e ignoranza che gli viene lanciato contro da chi non sa e si bea del suo non sapere. Non è una questione di incantesimi, pozioni o bacchette magiche. Il tutto sta nell’intento, negli obiettivi, negli ideali e in un contatto con il mondo naturale che l’essere umano ha un po’ perso.
Arrivati, quindi, alla conclusione della recensione di Hocus Pocus 2, sempre rimanendo un film godibile, divertente e perfetto per la spooky season ormai alle porte, questo sequel riporta nuovamente sullo schermo tre protagoniste iconiche, il loro zombie buono e il desiderio di combinar pasticci a destra e manca, ma riesce tanto a costruire qualcosa di inedito e sorprendente quanto ad essere, nella sua semplicità, una boccata d’aria fresca nella rappresentazione della strega oggi.
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La recensione in breve
Brillante, divertente e al tempo stesso originale, pur mantenendo saldi i riferimenti del passato, senza però necessariamente dipendere. Un film perfetto per la spooky season che, per i più grandi, porta indietro nel passato mentre, per i più piccini, fa scoprire un mondo nuovo e magico dove le streghe non sono tutte cattive.
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Voto ScreenWorld