Capita in tutti i festival cinematografici. Capita che in mezzo a drammi, biopic, opere di denuncia o di bruciante attualità, ci sia sempre almeno una mosca bianca: quella commedia così diversa da tutti gli altri film presenti nel programma, che immediatamente finisce con il rappresentare una boccata d’ossigeno per la critica e il pubblico presente. Un momento per ricordarsi di come il cinema, e la vita, siano fatti anche di risate, divertimento e leggerezza.
Molto spesso, proprio per questo motivo, alcune commedie ai festival finiscono con l’essere fin troppo acclamate e apprezzate, senza avere poi un simile riscontro al di fuori del contesto della kermesse. Addirittura a volte, nel riguardarli, non sono nemmeno più così divertenti come ricordavamo. Siamo certi, però, che non sarà questo il caso del nuovo film di Richard Linklater. Anzi, vogliamo proprio iniziare questa recensione di Hit Man con una vera e propria scommessa/previsione: nel giro di pochi anni, questa irresistibile commedia diventerà un vero e proprio classico del genere. Esattamente com’è stato già per almeno un’altra commedia firmata dal regista texano: School of Rock.
Durata: 113 minuti
Uscita: 5 settembre 2023 (Festival di Venezia)
Cast: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio
Una storia incredibile ma vera
Se nel film con Jack Black c’era un musicista che faceva finta di essere un insegnante, in questo Hit Man abbiamo invece un protagonista di nome Gary che è davvero un professore universitario di filosofia a New Orleans, ma al tempo stesso lavora sotto copertura per la polizia. Cosa fa di preciso? Aiuta ad incastrare coloro che, ingenuamente, vorrebbero liberarsi di qualcuno dietro pagamento: avete un rivale d’affari che volete far sparire? O un marito geloso da fare fuori? Ecco, se il vostro istinto vi porta a cercare un killer a pagamento come quelli dei film, beh, forse fareste meglio a sapere che negli USA ci sono agenti che ti fanno credere che questo sicario esiste davvero e poi al momento di chiudere il “contratto” ti arrestano e ti sbattono in carcere.
Quando, però un giorno viene chiesto proprio a Gary (Glen Powell) di “interpretare” uno di questi finti killer, non poteva certo immaginare di diventare così bravo e credibile. Talmente credibile che la splendida Madison (Adria Arjona), che l’aveva contattato per uccidere il marito violento, ad un certo punto si innamora di lui. O meglio, si innamora di Ron, il suo alter ego figo, affascinante e dal sangue freddo. L’hit man del titolo che, di fatto, non esiste.
Ovvio che raccontata così sembra davvero una di quelle ridicole trame da commedia americana, invece, per quanto assurda, è ispirata ad una storia vera avvenuta in Texas qualche decennio fa che il regista Richard Linklater ha scovato su una rivista e ha, a ragione, ritenuto perfetta anche per il grande schermo.
Una sceneggiatura killer…
Anche una storia del genere, però, per quanto molto divertente già solo nella premessa, in mano alle persone sbagliate difficilmente potrebbe diventare un grande film. Ma Richard Linklater, lo sappiamo bene, non è un autore qualunque, ma un regista e uno sceneggiatore davvero sopraffino, sia quando si tratta di commedie ma anche e soprattutto quando si tratta di portare sullo schermo le relazioni di coppia.
Il suo script è quindi divertentissimo, ma anche molto intelligente. In grado di delineare alle perfezione, in poco meno di due ore, tutti i personaggi, anche quelli che appaiono per pochi minuti. E di farceli amare tutti, fin dal primo momento. Linklater, insieme al protagonista Powell, confeziona una sceneggiatura in cui ogni elemento ha perfettamente senso, e in cui ogni battuta e trovata, anche quella apparentemente più superflua, ha un suo scopo ben preciso, che magari tornerà più avanti o nel finale. Si tratta di uno script che punta in primis a far ridere, e tanto. Ma anche a far riflettere sull’assurdità della vita e sulla possibilità di poter cambiare, evolvere, costruire una versione migliore di se stessi. Anche se magari a volte il prezzo da pagare potrebbe essere quello di fingersi assassini a pagamento.
… e una coppia di protagonisti davvero bollenti
Come già detto con questo Hit Man il divertimento è davvero assicurato: fin dalle primissime scene è evidente che i dialoghi sono superbi e alcune battute davvero esilaranti. Ma è proprio l’interpretazione di Glen Powell – che, come già detto, si è chiaramente ritagliato/scritto il personaggio addosso – a coinvolgere ed entusiasmare, grazie a tanti travestimenti irresitibili ma soprattutto una performance di altissimo livello in cui passa, con estrema facilità, dall’impacciato Gary al fascinoso e pericoloso Ron.
Vera e propria ciliegina sulla torta è la sua co-star, Adria Arjona: se l’attrice portoricana si era già fatta notare più volte, soprattutto in TV, per la sua bellezza, qui il suo fascino, la sua sensualità ma anche il suo talento comico non potranno che far girare la testa davvero a tutti. Linklater stesso sembra aver capito perfettamente di trovarsi davanti ad una coppia a dir poco esplosiva, ed è per questo che gira alcune delle scene più erotiche e seducenti della sua carriera.
Scene che mostrano un affiatamento davvero più unico che raro per una coppia di star che sembra lavorare insieme da sempre: non è un caso infatti che la scena più bella del film – ma anche una delle più divertenti che ci sia mai capitato di vedere da molto tempo a questa parte – li veda entrambi protagonisti di una vera e propria messa in scena a beneficio della polizia in cui entrambi si trovano a fare il doppio gioco e sono costretti a dire l’esatto contrario di quel è successo, di quel che sono e che pensano. Un momento quasi metacinematografico in cui realtà, finzione, personaggi e alias continuano a mescolarsi in un magnifico caos dai tempi comici a dir poco perfetti. È la rielaborazione, ma anche sublimazione, di quella che una volta avremmo chiamato commedia sofisticata. Adesso più banalmente la chiamiamo merce rarissima, e proprio per questo ce la teniamo ben stretta.
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La recensione in breve
Hit Man è una commedia pura: semplice e diretta, ma proprio questo soddisfacente e divertente come poche cose altre cose viste negli ultimi anni. Se la sceneggiatura è praticamente perfetta, perfino meglio è la coppia di protagonisti formata da Glen Powell e Adria Arjona: esilaranti, sensuali e affiatatissimi. Una vera e proprio sorpresa nella sopresa.
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Voto ScreenWorld