Siamo soliti identificare Antonio Albanese per le sue indimenticabili maschere tragicomiche, capaci di delineare le innumerevoli anime negative che rappresentano il nostro paese in tutto il loro lato grottesco, contraddittorio e sopra le righe. Tuttavia, nella sua lunghissima carriera, l’artista lombardo ha dimostrato di essere un uomo di cinema, ma più in generale di spettacolo, versatile, in grado di adattarsi perfettamente a ruoli, generi e palcoscenici di ogni tipo, dalla commedia brillante, come ad esempio i numerosi film girati in coppia con la Cortellesi, fino a parti impegnate in opere drammatiche, come nel caso del suo ultimo film da regista, Cento domeniche.
Cento domeniche, presentato nel 2023 alla Festa del Cinema di Roma, è il quinto lungometraggio da regista di Antonio Albanese, il quale ha anche collaborato con Piero Guerrera in sede di scrittura, per la stesura del soggetto e della sceneggiatura. La pellicola racconta la storia di Antonio Riva, un tornitore in pensione, con un solo sogno, quello di accompagnare l’adorata figlia Emilia all’altare il giorno delle sue nozze. Un desiderio che si infrangerà con la dura realtà, quando l’uomo scoprirà di aver perso i risparmi di una vita.
Genere: Drammatico
Durata: 94 minuti
Uscita: 23 novembre 2023 (Cinema)
Cast: Antonio Albanese, Liliana Bottone, Sandra Ceccarelli
Quel ramo lecchese del lago di Como
È di sconvolgente franchezza lo scenario tratteggiato da Antonio Albanese in Cento domeniche. Il paesaggio è fosco e nebuloso, ma allo stesso tempo tranquillo e familiare. D’altronde si conoscono tutti in quella piccola comunità lombarda affacciata sul ramo lecchese del lago di Como. Ci troviamo in un paese dove si respirano quel rispetto e quella fiducia reciproche, che possono appartenere solo a chi comprende il sacrificio di chi ti sta accanto, il sudore del vicino, proprio perché lo si vive ogni giorno in prima persona sulla propria pelle.
Questo è lo spaccato onesto e sincero delineato ottimamente da Albanese. È il quadro di una Italia piccola ma orgogliosa, che deve sudare, faticare e resistere semplicemente per racimolare quel briciolo di dignitosa tranquillità che in questo mondo, delle volte proprio ingiusto, pare un traguardo che non può essere raggiunto da tutti. Questo è il contesto nel quale vive Antonio Riva, il protagonista di Cento domeniche interpretato dallo stesso Antonio Albanese, un ex tornitore ormai in pensione di una medio-piccola azienda nautica. Una persona pacata, onesta e dignitosa, un grande lavoratore, rispettoso e rispettato, con un unico amore e un solo desiderio, poter accompagnare l’adorata figlia Emilia all’altare il giorno delle sue nozze.
La piccola ordinaria tragedia
C’è però anche un altro immaginario sottile, ombroso e spietato, che la pellicola riesce a delineare perfettamente, pur senza mostrarlo. Ed è quello di una realtà evanescente che non a caso in questa storia sembra invisibile, ma che invece sta lì pronta a colpire, ad approfittare di quel sudore e di quella fatica altrui, a far gioco sulla fiducia di chi è forse troppo ingenuo per concepire determinate ingiustizie. La realtà ipocrita, scaltra e disonesta di un’Italia “grande” che ingoia silenziosamente l’altra, quella più “piccola”, quella di gente modesta, proprio come Antonio Riva.
Quello che Antonio Albanese mette in scena con Cento domeniche è un cinema di grande impegno sociale e civile, capace di dialogare con l’attualità e specchiarsi con innumerevoli realtà italiane. Infatti, è proprio la costruzione, così puntuale, chiara e precisa, di questo piccolo ritratto del nostro paese ad arrivarci tanto forte. Per questo, probabilmente, la piccola ingiusta storia di quest’uomo tanto ordinario, così dignitoso e orgoglioso, ci colpisce forte come un macigno sullo stomaco, lasciandoci alla fine lì, immobili e attoniti, soli nel nostro doloroso, assordante ed interminabile silenzio.
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Conclusioni
Struggente, un pugno dritto sullo stomaco. Con Cento domeniche, Antonio Albanese firma una pellicola di grande impegno civile, dall'anima loachiana, capace di specchiarsi in maniera precisa e puntuale con innumerevoli realtà presenti nel nostro paese.
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Voto ScreenWorld