Gone Girl è tratto dal romanzo omonimo di Gillian Flynn, al secondo posto fra i bestseller del New York Times del 2012 e in classifica per 91 settimane con più di 20 milioni di copie vendute. Nei dieci anni successivi alla sua uscita, sono stati pubblicati 680 libri “per ragazze”, per un valore totale (negli Stati Uniti) di quasi 240 milioni di dollari. Tale successo ha innescato quello che è diventato noto come “l’effetto Gone Girl”, una raffica di thriller domestici con protagoniste femminili come La donna alla finestra e La ragazza del treno.
L’“effetto Gone Girl” è diventato così prorompente che ha raggiunto lo status di satira quando Netflix ha rilasciato La donna nella casa di fronte alla ragazza alla finestra. Il libro ha generato anche un adattamento cinematografico che oggi compie dieci anni, diretto da David Fincher e interpretato da Rosamund Pike e Ben Affleck.
Cosa ci siamo fatti, cosa ci faremo

Oltre a essere un thriller, Gone Girl offre a chi legge anche una visione acuta del rapporto coniugale e dell’identità femminile nella vita contemporanea. L’eroina Amy Elliott, nata in una famiglia benestante, è una scrittrice intelligente, istruita e che sa cosa vuole dalla vita. A una festa, Amy incontra Nick: si innamorano reciprocamente e si sposano. Amy è abbastanza sicura di sé da sapere che Nick la ama, quindi non ha bisogno di imitare le sue amiche che impongono ai loro mariti infinite piccole rinunce per dimostrare il loro amore.
Tuttavia, col passare del tempo e con la passione che via via svanisce, Nick inizia a sentirsi frustrato a causa del suo stato subordinato e inizia una relazione extraconiugale con una studentessa. Amy lo scopre e decide di vendicarsi e ribellarsi a modo suo: inscena un suo rapimento e manipola polizia e media, con l’obiettivo di far confessare a Nick la sua colpa.
Una stanza tutta per sé

Non esiste una definizione precisa di femminismo, perché i femminismi sono tanti e diversi. In generale, però, quando parliamo di “femminismo” ci riferiamo a dei movimenti che richiedono una condizione di parità. In letteratura, il movimento femminista mira a creare opere in cui la donna è soggetto esperente, pensante, attivo e parlante, criticando quella tradizionale forma che la vuole sottomessa, subordinata, passiva e obbediente. Virginia Woolf pubblica Una stanza tutta per sé con un motto:
“Una donna deve avere soldi e una stanza tutta per sé se vuole scrivere narrativa.”
Come testo femminista, questo saggio sostiene uno spazio letterale e figurato per la donna in una società dominata dall’uomo. Questa tesi aiuta ad argomentare che Amy, l’eroina di Gone Girl (in quanto combattente femminista vittoriosa), liberi le donne dalle catene del matrimonio e della società. Il femminismo radicale pensa che le donne dovrebbero combattere la domesticità, competendo con gli uomini per le ricompense economiche e sociali disponibili attraverso il lavoro retribuito. La tradizionale divisione domestica del lavoro, in cui l’uomo è il fornitore e la donna la casalinga, deriva dal fatto che la casalinga è più economicamente dipendente dal fornitore.
Amy ha una forte personalità: alcune sue amiche sposate si sentivano confuse riguardo la sua condizione di single. Ai loro occhi doveva esserci qualcosa di sbagliato in ragazze come lei – carine, intelligenti, con un bel lavoro e una famiglia felice. Ma Amy diceva di essere felicemente single. La sua vita sentimentale ruotava attorno a tre tipi di uomini: i signori della Ivy League, quelli scaltri di Wall Street, e i ragazzi intelligenti e sensibili. Sembrano gli uomini più adatti al matrimonio, ma dal punto di vista di Amy lo scopo del matrimonio è soltanto uno: Lui ottiene lei e lei ottiene lui. Amy sentiva di non essere stata riconosciuta e capita finché non ha incontrato Nick. Quando il loro stato civile cambia, Amy descrive se stessa in questo modo:
“Un felice, indaffarato calabrone di entusiasmo coniugale. Ronzavo intorno a lui agitandomi e aggiustando. Sono diventata una cosa strana. Sono diventata una moglie. Una noia.”
Scene da un matrimonio

In una società patriarcale, è stabilito che le donne debbano abbandonare la loro coscienza soggettiva e diventare il secondo sesso. Le mogli ideali degli uomini sono sempre quelle che non hanno personalità o desideri, sacrificano il loro tempo e la loro energia e compiacciono gli uomini senza lamentarsi. Nella contemporaneità, la condizione delle donne è notevolmente migliorata, grazie anche al femminismo stesso.
Amy ne è una dimostrazione: in primo luogo, ottiene l’indipendenza finanziaria, riceve una buona istruzione e sceglie un lavoro che ama; poi, ottiene l’indipendenza emotiva, sceglie di sposare l’uomo che ama senza chiedere l’opinione dei suoi genitori; infine, ottiene l’indipendenza personale – nel loro matrimonio, Amy non è una casalinga orientata alla famiglia, bensì attribuisce importanza alla sua carriera e al rapporto coniugale, mantiene la sua indole e non si trasforma nella ragazza cool che non si arrabbia mai per compiacere il marito. È evidente che il loro matrimonio sia opposto a quello della società patriarcale: è la moglie Amy che sostiene la famiglia.
Così, quando il loro matrimonio è in difficoltà, è il marito a soffrire della colpa pubblica piuttosto che la moglie. Incontrando la slealtà di Nick, Amy sceglie di non ingoiare l’umiliazione in silenzio, di non reprimere la sua indignazione, e decide di combattere contro suo marito. Amy domina l’opinione pubblica, fa ammettere a Nick la sua slealtà e lo obbliga a confessare la sua irresponsabilità. Con l’aiuto dei media, Amy ottiene anche la simpatia della nazione, mentre Nick deve chiudere un occhio sulla cospirazione perché non sa come Amy potrà reagire. L’unica scelta per lui è quella di tacere e di essere tenuto prigioniero nel loro matrimonio, soccombendo alle sue stesse armi.
Riappropriarsi della propria storia

Gone Girl presenta una storia piena di suspense sulle conseguenze di un matrimonio gradualmente malato nell’attuale società americana. Descrive come Amy abbia lottato contro la slealtà del marito tendendogli trappole, manipolando i volubili mass media e un vicino ostinato e guadagnandosi la simpatia del pubblico – ecco perché Gone Girl ha originato dibattiti incentrati sull’emancipazione delle donne e sul declino del patriarcato. Amy è quindi una tenace combattente femminista, che attrae un gran numero di donne della comunità e agisce da catalizzatore per infrangere lo stereotipo secondo cui le donne dovrebbero sempre mantenere una posizione subordinata sotto tutti gli aspetti. Con la società che promuove l’uguaglianza e l’istruzione, la maggior parte delle donne può godere di pari diritti degli uomini, ma per certi aspetti c’è ancora un forte pregiudizio da decostruire.
Si ritiene che sposare un uomo ricco sembri ancora la parte più fortunata della vita di una donna e, se il matrimonio fallisce, ci si preoccupa per il resto della vita solo della donna. Per l’uomo, invece, c’è ancora possibilità di “rimediare” qualcuna giovane e piacente. Inoltre, la donna può lavorare solo in un campo molto ristretto. Di fronte a questi fenomeni, il femminismo brilla e si sviluppa profondamente nei mass media e nella vita reale. C’è una richiesta crescente di donne come protagoniste che raccontano le loro storie e che si liberano dai limiti dell’immaginazione, delle fantasie e del dominio maschile.
La grande rivelazione di Amy, che finge la propria morte per vendetta, ha raggiunto lo status di topos letterario, (noto come il “colpo di scena di Gone Girl”) che ha influenzato un certo filone femminista che brama vendetta sugli uomini. Ciò non significa che Gone Girl abbia scatenato tutto questo nel vuoto – piuttosto, sia il libro che il film hanno reso popolare un certo tipo di abuso specifico ai danni delle donne. Tuttavia, il fenomeno Gone Girl è apparso in un momento in cui le regole stavano cambiando. Flynn ha concepito un’opera che avrebbe offerto alle donne qualcosa di diverso:
“I personaggi maschili possono essere buoni. Possono essere cattivi. Sono interessanti [in] entrambi i modi e questo mi ha fatto davvero incazzare. Sembrava davvero che le donne fossero tenute in belle scatole.”
Effetto Gone Girl

Ci sono tre interpretazioni contrastanti di Gone Girl che elaborano il desiderio di Flynn per i personaggi femminili: si riferiscono al personaggio di Amy e dividono l’accoglienza femminista di film e libro. Anzitutto, c’è chi celebra Amy come una “protagonista femminile antipatica”: è stata la prima del suo genere e a Flynn è stato attribuito il merito di aver cambiato l’intero genere dei gialli e dei thriller. Tuttavia, alcuni/e hanno criticato questa donna perché si appoggiava al “narratore inaffidabile” per raccontare la sua storia. Il narratore inaffidabile spesso assume la forma di personaggi che soffrono di traumi o malattie mentali, o che abusano di sostanze.
Questo è ciò che vediamo in The Girl on the Train, The Woman in the Window e gli altri personaggi di Flynn in Dark Places e Sharp Objects. Sembra che alle donne non sia permesso essere cattive o imperfette ed essere al contempo amate. Flynn dice:
“In letteratura, possono essere cattive in modo sbrigativo — sgualdrina, vampira, stronza — ma c’è ancora una grande resistenza contro l’idea che le donne possano essere semplicemente cattive, cattive ed egoiste in modo pragmatico… Io non scrivo stronze psicopatiche. La stronza psicopatica è semplicemente pazza — non ha alcun movente, e quindi è una persona sbrigativa a causa della sua psicopatologia.”
Questo ci porta alla seconda interpretazione di Amy che è cresciuta di pari passo con lo sviluppo di un femminismo che cerca vendetta: lei presenta la possibilità che le donne possano essere arrabbiate e violente e, allo stesso tempo, amabili. Il film e il libri riconoscono la rabbia femminile come un’emozione valida, che deve essere riconosciuta e apprezzata. Molte donne hanno buone ragioni per essere arrabbiate. Quindi non si considera Amy come la classica “narratrice inaffidabile”, ma come una donna profondamente arrabbiata: non solo rifiuta di accettare gli stereotipi che le vengono imposti, ma li rivolge contro il marito misogino come arma.
Utilizzando la propensione della società a etichettare le donne come vittime vulnerabili contro il marito sessista, si potrebbe sostenere che Amy Dunne stia riprendendo il potere nella sua relazione. Come donna, è stata costretta a incarnare una serie di stereotipi, ma lei distorce questa forza oppressiva per ottenere ciò che vuole.
Rottura degli stereotipi

Amy si nasconde in quegli stereotipi che hanno impantanato la sua vita, con gli uomini che diventano ottenebrati nella loro misoginia. Incoraggia loro a vivere quel disprezzo paternalistico per le donne, li induce a vederla come la donzella in pericolo e li “arruola” per poi attaccarli con le stesse armi. Il sessismo non è un problema di certi individui nella società: il problema è strutturale in una società patriarcale. Qualunque uomo incontri, sai che sarà un padre, un marito, un fidanzato, un datore di lavoro o un padrone di casa. In quanto tale, gode di privilegi e di potere.
Per concludere, il discorso femminista postmoderno si basa essenzialmente sulla rottura dei ruoli stereotipati e strutturati di genere e sul mantenimento di una fluidità naturale, tanto per gli uomini quanto per le donne. Gone Girl descrive la donna come uno stato di esistenza in cui coesistono caratteristiche attribuite sia alla sessualità maschile che a quella femminile. Amy mostra la sua vulnerabilità emotiva femminile che porta ad azioni di vendetta basate su progetti intelligenti e manipolativi, caratteristiche che sono considerate di natura maschile.
Nick cade preda della trappola tesa da Amy e diventa una vittima metaforica della tradizionale “eliminazione femminile” (in cui le donne venivano eliminate convenientemente se deviavano dai ruoli tradizionali loro assegnati). Il film quindi, così come il libro, formula un’idea in cui la femminilità esiste negli uomini e nelle donne, così come la mascolinità, scoraggiando la semplicità binaria che ci pervade in un vero slancio di complessità.
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