Iniziando a tirare le somme dell’anno corrente quasi al termine, possiamo affermare di certo che il 2023 cinematografico non ci ha assolutamente fatto mancare film d’animazione di grandissimo interesse, dal popolare Super Mario Bros. – Il film al rivoluzionario Spider-Man: Across the Spider-Verse, passando per lo sperimentale Inu-Oh e l’ultima creazione della Pixar Elemental. Anche Netflix Animations ha saputo curare un catalogo di opere estremamente coerenti con la funzionalità originale della piattaforma, distribuendo titoli come Nimona e L’elefante del mago che hanno contribuito ad arricchire il parterre di lungometraggi animati di questa annata.
Il film di cui vi parleremo in questa recensione attesta quanto di intrigante e coinvolgente è stato prodotto dallo studio animato dalla N rossa, dal suo primo progetto del 2019 dal nome Klaus – I segreti del natale fino allo straordinario Pinocchio di Guillermo Del Toro. Il 21 novembre è sbarcato su Netflix Leo, un divertente film d’animazione con la voce di Adam Sandler (che ha curato anche il soggetto) doppiata in italiano da Edoardo Di Leo.
Genere: Film per bambini e famiglie, commedia, musical
Durata: 106 minuti
Uscita: 21 novembre 2023 (Netflix)
Cast: Adam Sandler, Bill Burr, Cecily Strong
Leo: la trama del film
Ma chi è il personaggio animato che vanta il doppiaggio di Adam Sandler in originale e di Edoardo di Leo in italiano? Leo è una lucertola (precisamente una tuatara) che ha vissuto per tutta la vita in una teca di una classe delle elementari. Insieme alla tartaruga Squirtle passa le giornate a mangiare insetti e a osservare tutte le dinamiche scolastiche di un gruppo di studenti che si appresta a terminare il proprio percorso del quinto anno. Un giorno la sua vita viene completamente capovolta: scopre di avere settantaquattro anni e che gli rimane poco tempo alla morte, dal momento che gli animali della sua specie possono godere unicamente di settantacinque anni di esistenza.
Nel suo animo cominciano a balenare sensazioni di paranoia e di angoscia per il tempo che scorre. Sentimenti di rimpianto per non aver visto il mondo ed essere sempre stato rinchiuso tra quattro mura di vetro. Quando la nuova insegnante supplente decide che ogni alunno dovrà a turno portare a casa l’animale per un weekend, Leo si attiva per elaborare un piano di fuga nella natura ed essere finalmente libero. Si troverà, però, costretto a rimanere coinvolto nei problemi che attanagliano gli studenti, dalla solitudine al bullismo, passando per la salute mentale.
Paure, ansie e disagi generazionali
Il film si presenta come un lucidissimo racconto di formazione, che non stenta ad utilizzare un mix tra umorismo e drammaticità per mostrare i problemi di una generazione in balia di una condizione di malessere sociale in cui sono riversati tutti i disagi derivanti dal passaggio da un’età infantile verso una fanciullezza più consapevole. Ogni volta che si presenta l’occasione per poter fuggire dalla terriera in cui è intrappolato, Leo si ferma ad ascoltare i dubbi di ogni alunno di cui è ospite. La nostra lucertola, infatti, dall’alto della sua saggezza dovuta all’età, si trasforma in una vero e proprio terapeuta capace di dispensare consigli a ragazzi che non sanno con chi parlare delle proprie preoccupazioni, empatizzando con loro al fine di risolvere le difficoltà. Perché d’altronde ogni bambino è speciale a modo suo.
La sua capacità di instaurare profondi legami aiuterà Leo a dare un’essenza ad un quotidiano colorato dall’improvviso e sconcertante rimpianto di non aver mai scoperto il mondo. Le sue convinzioni di aver vissuto già tutto con l’osservazione dei comportamenti umani in un ambito scolastico crolleranno prepotentemente in favore di un’apertura mentale grazie a cui scoprire cosa si cela dietro ai giovani protagonisti costretti già ad indossare delle maschere per apparire ciò che non sono a causa della loro paura di sentirsi soli.
Animazione adulta
Ma chi lo ha detto che l’animazione è solo un “genere” per bambini? Effettivamente il pubblico a cui principalmente vorrebbe rivolgersi un prodotto di questo tipo è collocato in una fascia di età non particolarmente matura. Ma non possiamo di certo definire Leo un film concepito solamente per giovani spettatori. L’opera animata diretta da Robert Marianetti, Robert Smigel e David Watchtenheim è anche in grado di scaldare gli animi di un pubblico più adulto capace di andare oltre l’apparenza delle cose.
Perché Leo conserva, nel suo essere comprensibilmente semplice e nel suo tono drammaticamente esilarante, un ritratto di una società che finisce per intrappolare i piccoli nelle proprie prime incertezze esistenziali e i più grandi nella consapevolezza che il tempo sta passando anche per loro. Fondamentale risulta il dialogo tra la lucertola e l’anziana supplente: un incontro sincero tra due anime in cui Leo le ricorda il motivo per cui ha iniziato a svolgere questa professione quando era una ragazza giovane e socievole, scardinando la sua corazza di rigidità e antipatia che con il trascorrere degli anni si è creata.
Il cast: Adam Sandler una garanzia
Leo riconferma il sodalizio tra Netflix e Adam Sandler, che qui mette piede in un territorio del tutto nuovo per lui. Non solo come attore, ma anche come sceneggiatore e produttore. Infatti il film viene da un’idea figlia proprio del comico statunitense, che è riuscito ad avvalersi delle sue spiccate doti umoristiche per realizzare un progetto ambizioso che si configura come una commistione tra musical e commedia, in un’animazione digitale canonica ma allo stesso tempo efficace. Insieme ai suoi collaboratori Robert Smigel e Paul Sado, Sandler ha saputo giocare molto attentamente con le gag, confezionando un prodotto capace di abbracciare ogni tipo di palato. In italiano la sua voce è quella di Edoardo di Leo, che è stato capace di donare calore ed energia ad uno dei protagonisti animati più sfaccettati di questa annata.
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Conclusioni
Leo è una buonissima commistione tra umorismo e drammaticità capace non solo di rivolgersi ad un pubblico infantile, ma anche di scaldare gli animi degli spettatori più maturi che sanno andare oltre l'apparenza delle cose. Il film conferma quanto di interessante è stato prodotto dallo studio animato di Netflix fino ad ora.
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Voto ScreenWorld