Prodotto da Apple e tra i titoli più attesa di quest’ultima parte della stagione cinematografica che sta per concludersi, Napoleon di Ridley Scott è pronto a fare il suo debutto al cinema. Si tratta di un film che non ha bisogno di grandi preamboli o presentazioni: la natura della materia narrativa è ben rappresentata dal titolo stesso. Centro nevralgico del racconto è quel Napoleone Bonaparte che ha riempito le pagine dei nostri manuali di storia e lasciato traccia del proprio passaggio nel passato d’Europa.
Figura carismatica e al tempo stesso ambigua, il “piccolo” generale rappresenta una materia decisamente adatta per un regista che già in passato ha dimostrato di subire il fascino di personaggi che, da soli, hanno portato sulle proprie spalle il peso del cambiamento di un’epoca. Ecco allora che nella nostra recensione di Napoleon cercheremo di mettere in luce i momenti più ispirati del film, ma anche quelli in cui l’ambizione di Ridley Scott non si è mostrata all’altezza delle aspettative.
Genere: Drammatico
Durata: 158 minuti
Uscita: 23 maggio 2022 (Cinema)
Cast: Joaquin Phoenix, Vanessa Kirby, Tahar Rahim, Matthew Needham
Un uomo destinato a diventare leggenda
Tra i tanti motivi che si celavano dietro l’attesa febbrile per l’uscita di Napoleon c’è senza dubbio il fatto di aver dato il ruolo principale a uno degli attori più talentuosi e interessanti dell’attuale panorama di Hollywood. Al pari del generale che interpreta sul grande schermo, Joaquin Phoenix è un istrione che non ha bisogno di presentazioni. La sua carriera è costellata di ruoli che, anno dopo anno, hanno confermato un talento fuori dalla norma, che trova la sua massima espressione nel Joker di Todd Phillips. Era dunque scontato che ci fosse molta curiosità sul modo in cui Ridley Scott avrebbe manipolato la materia grezza rappresentata dalle capacità dell’attore. Ed è proprio nella costruzione di Napoleone che si deve ricercare l’elemento più riuscito del film.
Napoleon, infatti, si presenta come progetto che vuole mettere sotto la luce dei riflettori l’ascesa politica e militare di Bonaparte, dal suo debutto nell’esercito alle campagne militari che ne hanno fatto quasi un eroe, passando per le sue capacità tattiche e strategiche. Però, nonostante una messa in scena dal grande respiro, Ridley Scott sembra non essere affatto interessato a raccontare il mito e la leggenda. Al contrario, il regista afferra il suo protagonista per i capelli e lo obbliga a rimanere in una dimensione più umana, sporca, che sembra quasi voler offendere l’eredità storica del personaggio. Il suo Napoleone Bonaparte è un uomo ambizioso e scaltro, ma è anche instabile, legato a doppia mandata alla sua amata Josephine (Vanessa Kirby), che forse rappresenta il suo vero punto debole e anche il lato più umano.
Napoleon, un film ingabbiato
Lungi dall’essere rappresentato come l’eroe che ha trascinato la Francia e che è poi passato alla storia soprattutto per la peggiore delle sue sconfitte, il Napoleone di Ridley Scott appare un uomo fermo, chiuso nella propria instabilità. Un freddo stratega che però agisce sempre con il pensiero delle possibili conseguenze delle sue azioni. Uno stato d’animo che si rispecchia anche nell’anima della pellicola. Ma se sul personaggio questo “freno” appare interessante perché offre un nuovo punto di vista su una figura storica che tutti pensiamo di conoscere, nella struttura filmica questo aspetto pesa enormemente.
Chi è seduto in poltrona ha la sensazione di assistere a quello che non è altro che un mero esercizio di stile: un compito ben svolto, ma che manca di anima e partecipazione. Tutto appare quasi patinato, come se Ridley Scott fosse più preoccupato della messa in scena – quella sì, davvero grandiosa – rispetto al racconto nudo e crudo dei suoi protagonisti. La parte centrale del film, inoltre, risente di un rallentamento vistoso, che rischia di far emergere la noia in chi guarda, facendo cadere l’attenzione.
La firma di Ridley Scott
Bisogna comunque sottolineare che Napoleon è in tutto e per tutto un film che porta impressa la firma del suo regista. Se si sceglie di andare a vedere il film lo si deve fare con la consapevolezza che è un film di Ridley Scott quello per cui si paga un biglietto. Questo significa che non ha molto senso andare a vedere Napoleon e aspettarsi che sia un film con una grande accuratezza storica.
Non lo è. Anzi, se conoscete anche solo un po’ la figura di Bonaparte non faticherete a riconoscere numerosi falsi storici. Ma Ridley Scott non ha mai voluto rappresentare la storia: il suo interesse è sempre stato rivolto all’essere umano. E questo film non fa differenza. Inoltre Ridley Scott in Napoleon dà davvero il meglio di sé nella costruzione scenica, creando un universo diegetico da cui è davvero difficile distogliere lo sguardo, specie quando è un attore bravo come Joaquin Phoenix a riempirlo.
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La recensione in breve
Con Napoleon Ridley Scott si diverte a dare una dimensione più umana e sporca al generale francese, facendolo muovere in una messinscena dal respiro epico. Tuttavia la pellicola manca di anima e si mostra incapace di attrarre del tutto l'attenzione del pubblico
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Voto ScreenWorld