L’attesa è finalmente giunta al termine. Il 5 ottobre, su Netflix, debutta la terza stagione di Lupin, la serie francese liberamente ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc in cui Omar Sy presta volto, fisicità e prestanza al ladro gentiluomo Assane Diop, un vero maestro del furto. Un uomo la cui parentela non è legata solo al personaggio nato dalla penna di Leblanc e diventato famoso anche grazie all’anime Lupin III, ma anche a tanti altri personaggi della letteratura.
Le prime due stagioni della serie prodotta da Gaumont, infatti, hanno portato il protagonista a somigliare sempre più a una versione moderna e meno complicata di quell’Edmond Dantés protagonista de Il conte di Montecristo. L’abilità nel furto di Assane, nelle prime due stagioni, era mossa soprattutto da un desiderio di rivalsa e vendetta, per ripagare un debito che la storia aveva nei confronti della sua famiglia.
In questo nuovo arco di episodi, invece, Assane Diop è alle prese con un’altra sfida, altrettanto intima e complicata, come cercheremo di spiegarvi in questa nostra recensione di Lupin 3, di cui abbiamo visto i primi due episodi in anteprima. Due episodi che, da soli, hanno già dettato il passo e il ritmo di un’intera stagione.
Lupin – Parte 3
Genere: Giallo
Durata: 50 minuti ca./7 episodi
Uscita: 5 ottobre 2023 (Netflix)
Cast: Omar Sy, Ludivine Sagnier, Antoine Gouy, Soufiane Guerrab e Shirine Boutella
Il ritorno di Assane Diop
Lupin 3 prende il via più o meno da dove si era conclusa la stagione precedente. Assane è in fuga, costretto a vivere nascosto per permettere alla moglie e al figlio di riprendere in mano una vita che la sua presenza aveva complicato e portato sotto i riflettori. Tuttavia il suo esilio volontario è costretto a interrompersi quando il passato e il bisogno di rivedere la sua famiglia lo costringono a tornare a Parigi, in una città tentacolare che non vede l’ora di chiudere le sue fauci proprio addosso al ladro gentiluomo più ricercato di Francia.
Il ritorno nella bella Ville Lumière, però, porta Assane ad affrontare le ombre e i rimpianti del passato: mentre i ricordi gli si affollano dietro le palpebre e l’infanzia gli si apre davanti come un libro ancora pieno di colpi di scena, Assane dovrà prendere decisioni delicate e importanti, che rischiano di metterlo in pericolo. Più di quanto sia stato in passato.
Nessuno può mettere Assane in un angolo
Lupin – Parte 3 parte subito in quinta. Il primo episodio della nuova stagione, infatti, mette subito in scena un cambio passo pressoché irresistibile. Chiuso il caso che vedeva Assane protagonista nelle prime due stagioni, la serie francese punta su un racconto nuovo, che è inedito non solo nelle scelte narrative, ma affronta con maggior consapevolezza anche il rapporto tra personaggio e personaggio letterario.
In questa nuova stagione, infatti, Assane diventa sempre più l’alter ego di Lupin, la sua personificazione fuori dal mondo di carta e inchiostro, in cui è stato concepito. Questo fa sì che lo spettatore non solo venga intrattenuto dai colpi di Assane e dal modo in cui riesce ad avere la meglio, ma anche dai parallelismi che si possono creare con lo stesso Lupin: di fatto, dunque, il romanzo di Leblanc non è più solo la fonte di ispirazione per la serie, ma diventa quasi un vero e proprio manuale di istruzioni per cercare di comprendere il personaggio di Assane, più di quanto sia stato in passato. Di colpo è come se lo spettatore dovesse imparare di nuovo a conoscere questo personaggio mutevole e cangiante, costretto a indossare sempre diverse maschere.
Il primo episodio, in particolare, è un vero e proprio prologo: una storia che si dipana su tre piani temporali e che non solo mette in mostra le ormai note abilità di Assane, ma soprattutto lo riporta al centro dell’azione. Chi temeva che dopo le prime due stagioni la serie non avesse più nulla da dire si ricrederà in brevissimo tempo. Assane è stato costretto a lasciare Parigi, a rimanere nascosto, in clandestinità. Ma il suo ritorno, necessario soprattutto a lui, è un elemento scontato che tuttavia la serie riesce a gestire con un ritmo davvero incalzante e delle trovate che lasciano a bocca aperta.
Non c’è ladro più crudele del tempo
Un elemento che non è cambiato nel corso delle stagioni di Lupin è quel sentimento serpeggiante di malinconia e nostalgia che caratterizza molti degli episodi in cui al pubblico è concesso spiare nel passato del ladro. Quest’uomo che, soprattutto all’inizio, ci viene mostrato come un gentiluomo sicuro di sé e impavido, nasconde ferite che non hanno mai smesso di sanguinare, cicatrici che il passato ha scavato nella pelle e nell’anima. Un sentimento che emerge con ancora più forza in questo nuovo arco di episodi, come dimostrano i primi due mostrati in anteprima.
Assane, in questa terza stagione, è costretto più che mai a fronteggiare quello che il tempo gli ha rubato: il tempo con suo padre, la vicinanza di una madre, e un’infanzia adibita solo all’ambizione di realizzarsi come essere umano. È il “tempo perso” il vero protagonista di questa stagione: non quello sprecato, ma quello che è stato tolto ad Assane, quello di cui è stato privato per volere di altri, più ricchi e più potenti. Gli episodi diventano anche un modo, dunque, per portare sul piccolo schermo la scintilla della rabbia popolare che fa parte della cultura francese e che, oggi più che mai, diventa un tassello da non sottovalutare quando si parla della divisione del mondo tra ricchi e poveri, tra un governo pronto a divorare tutto e un “terzo stato” che lo nutre suo malgrado.
I primi due episodi di Lupin 3, dunque, portano lo spettatore in una strada impervia, divisa tra attualità e passato, tra il desiderio di andare avanti e il bisogno spasmodico di tornare indietro, di guardare in faccia quel tempo che si credeva ormai smarrito, con il timore che a vederlo troppo da vicino si possa rischiare di perdere di vista le cose che contano davvero. Sebbene non si possa di certo definire la serie più originale del mondo, Lupin 3 arpiona l’attenzione del pubblico e lo fa fino alla fine.
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La recensione in breve
I primi due episodi di Lupin 3 dettano immediatamente il ritmo e la tensione di questa terza stagione: con una storia del tutto nuova che strizza l'occhio persino a Tarantino, Lupin 3 promette in egual misura tensione e nostalgia.
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Voto ScreenWorld