Action, spy, thriller. Così è stato definito ed annunciato il progetto di Citadel da Prime Video. Una descrizione che ha contribuito ad accendere la curiosità degli appassionati del genere su questa nuova serie tv che andrà in onda dal 28 aprile. Per portare gli spettatori all’interno della storia in modo abbastanza esaustivo la piattaforma streaming di Amazon ha deciso di mettere a disposizione i primi due episodi. Successivamente l’appuntamento con Citadel sarà scandito da un’unica uscita settimanale.
Prodotta da AGBO dei Fratelli Russo e dallo showrunner David Weil, la serie rappresenta anche il debutto di un franchise globale. Le serie seguenti, infatti, attraversano il mondo con delle storie interconnesse. Attualmente Citadel è già in produzione in Italia dove sarà interpretata da Matilda De Angelis. Del cast attuale, invece, fanno parte Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, con Stanley Tucci e Lesley Manville. A questo punto non rimane che scoprire alcune delle caratteristiche più interessanti del progetto attraverso la recensione di Citadel.
Genere: Spy/Action
Durata: 60 minuti ca/6
Uscita: 28 aprile 2023 (Prime Video)
Cast: Richard Madden, Priyanka Chopra Jonas, Stanley Tucci, Lesley Manville, Ashleigh Cummings, Roland Møller, Osy Ikhile e Caolinn Springall
Il risveglio di Citadel
Citadel è una realtà mitologica. Una sorta di luogo avvolto nella nebbia ed addormentato da millenni. Perché si risvegli, però, c’è assolutamente bisogno che qualcuno si ricordi di lei e della sua funzione nel mondo. Dietro il suo nome, infatti, si cela la storia di una delle più potenti agenzie indipendenti di spionaggio il cui scopo è sempre stato quello di proteggere la società. Senza nessun tipo di esclusione o interesse. Peccato, però, che la sua fama sembra essere praticamente svanita da otto lunghi anni. I suoi agenti, infatti, si nascondono dietro delle identità fittizie per non farsi trovare da Manticore, un’associazione che manipola il mondo e che è la causa della fine di Citadel.
Ma nulla deve essere dato per scontato. L’ex agente Bernard Orlick, interpretato da Stanley Tucci, si mette alla ricerca del collega Mason Kane (Richard Madden) e Nadia Sinh (Priyanka Chopra Jonas). Il fine è fermare assolutamente Manticore che sta provando a controllare ed assoggettare il mondo. Per questo motivo, dunque, l’azione inizia proprio con Mason e Nadia su un treno, impegnati in una missione segreta. Quello che riusciranno a scoprire, però, sarà destinato a cambiare completamente le sorti del loro percorso.
Un omaggio alle spy story
Giudicare un progetto ampio e strutturato come Citadel attraverso due soli episodi è praticamente impossibile. Fin dalle prime immagini, infatti, è chiaro che la serie potrebbe presentare tanti e diversi plot twist e cambiamenti di ritmo da poter trasformarsi in qualche cosa di completamente diverso. Nonostante questo, però, fin dalle prime battute ha mostrato chiaramente degli elementi narrativi che vanno a definire la sua personalità. Questi, in modo particolare, si rifanno proprio al genere action e spy, che da Citadel vengono innalzati all’ennesima potenza in una sorta di omaggio costante. In questo modo, dunque, appiano chiari i riferimenti ai grandi classici come le avventure di James Bond, soprattutto quella della fase pre Craig.
Altri titoli iconici del genere cui si fa riferimento sono Jason Bourne e l’immancabile Mission: Impossible. In questo gioco di omaggi, però, la serie prodotta dai fratelli Russo, riesce a sfuggire al pericolo dell’emulazione. Un particolare fondamentale per definire il valore della serie e che si deve proprio alla struttura globale della narrazione. Questa, infatti, prevede la creazione di storie parallele da collegare tra loro e che potrebbero condurre lo spettatore verso luoghi inesplorati.
I canoni del genere, pregi e difetti
I primi due episodi riescono a convincere e, soprattutto, ad accendere l’essenziale scintilla d’interesse grazie ad un ritmo narrativo altissimo. Lo stesso che garantisce scene di action ben costruite e che travolge lo spettatore senza dargli troppo tempo per comprendere effettivamente la natura del prodotto. Una tecnica, questa, sicuramente studiata e voluta per andare a coprire o, almeno, non svelare subito alcuni punti deboli del prodotto.
Uno di questi, ad esempio, potrebbe essere la totale e più fedele aderenza allo stile spy. Citadel, infatti, riproduce la formula in uno modo quasi accademico senza porsi minimamente il problema di destrutturarla o andarla ad evolvere. Una scelta che, garantisce l’applicazione degli elementi positivi ma, allo stesso tempo, anche di quelli negativi. Così, a fronte di un super agente che tutto vuole e tutto può come quello interpretato da Richard Madden, si evidenziano anche degli aspetti non propriamente efficaci.
Tra questi appaiono evidenti delle forzature narrative, i salvataggi impossibili e, soprattutto, la caratterizzazione di villain fin troppo e incomprensibilmente malvagi. A questo si aggiungono anche delle lunghe spiegazioni fornite dai vari protagonisti riguardo i propri piani. Tutti svelati nel dettaglio e nel particolare. In questo senso, dunque, possiamo dire che i fratelli Russo non hanno appreso pienamente le lezioni sulla suspence di Hitchcock. Oppure non era loro intenzione applicare questo modulo all’interno della sceneggiatura. Per concludere, dunque, Citadel si presenta sicuramente come un prodotto interessante da osservare con attenzione, anche se per comprendere effettivamente la sua direzione è fondamentale attendere lo svolgersi della vicenda e gli episodi successivi.
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La recensione in breve
Con Citadel, i fratelli Russo e lo showrunner David Weil hanno creato una serie tv allo tesso tempo innovativa e tradizionale. A renderla nuova è la sua formula globale che l'interpreta come una sorta di franchise. La tradizione, invece, è riscontrata nella fedele applicazione del modulo narrativo della spy story. In questo ambito, infatti, il genere trova un luogo di totale ammirazione e venerazione tanto che le regole ed i dettami sono seguiti con grande accuratezza. In questo senso, dunque, possiamo dire che Citadel è una chiara dichiarazione d'amore al genere. Se questo possa essere un pregio o un limite si scoprirà solamente con gli episodi successivi.
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Voto ScreenWorld