“Con quell’aria da Colin Firth dei poveri”, torna tra noi Joe Goldberg, lo stalker che abbiamo amato odiare nelle prime stagioni di You. Nella recensione di You 4, la serie disponibile su Netflix dal 9 febbraio, con i primi 5 episodi, e dal 9 marzo, con i restanti 5, vi racconteremo se amiamo ancora Joe, o se lo odiamo. Che poi, in fondo, è la stessa cosa: si tratta comunque di sentimenti forti. È qualcosa che ci siamo chiesti più volte durante la visione della quarta stagione di You. Come ci chiedevamo, in occasione della terza stagione, se e come il gioco di un uomo che scherza pericolosamente con il desiderio e con la morte potesse continuare a lungo. You 4 apporta una serie di cambiamenti alla struttura a cui ci ha abituato fin qui. You, oggi, è diventato una sorta di giallo classico. Come tale, ha una trama più strutturata e una narrazione più ricca. Ma, in qualche modo, perde i suoi connotati di serie “malata” e irriverente, centrata sul voyeurismo. E quindi la sua originalità.
You 4, parte 1
Genere: Thriller, giallo
Durata: 5 episodi da 50 minuti
Uscita: 9 febbraio 2023 (Netflix)
Cast: Penn Badgeley, Charlotte Ritchie
La trama: London Calling Joe Goldberg
Joe Goldberg (Penn Badgeley) ha chiuso definitivamente i ponti con la sua vita in California, e si è trasferito prima a Parigi e poi a Londra, per inseguire Marienne (Tati Gabrielle), diventata, dopo Becks e Love, il suo nuovo interesse sentimentale. Cioè la sua nuova ossessione. Arrivato a Londra, perde ben presto le tracce della bella bibliotecaria, e inizia a fare il professore di letteratura in un’università. Conoscendo un altro professore, entra in una compagnia di giovani inglesi ricchi e viziati tra cui c’è una ragazza interessante, Kate (Charlotte Ritchie), che però sembra detestarlo. Il fatto è che, uno ad uno, questi giovani scompaiono, uccisi da quello che viene definito il “killer dei ricchi”. No, stavolta, non è Joe a uccidere. O quasi…
Books and the city
I libri, la sua grande passione. Una grande città, Londra, com’era New York nella stagione 1 e Los Angeles nella stagione 2, e non più i suburbs della stagione 3. Finalmente Joe è di nuovo nel suo habitat, e You sembra in qualche modo tornare alle origini, dopo che nella terza stagione ci si era un po’ allontanati dalle atmosfere delle prime due stagioni. C’è un nuovo appartamento, con una finestra sul vicolo, che è come l’hitchcockiana finestra sul cortile, e che dà su una finestra di fronte, quella dove vive l’affascinante e scostante Kate. Joe, lo giura, farà di tutto per non immischiarsi, per non innamorarsi, per non farsi coinvolgere. Ma lo dice ogni volta.
Scene della lotta di classe a Londra
Se questi elementi sembrano ricondurci alle origini di You, è anche vero che la stagione 4 è molto diversa. C’è, tra le pieghe del racconto, e neanche troppo nascosta, una satira dell’upper class inglese, e una serie di scene sulla lotta di classe a Londra. Joe, di umili origini, sembra voler combattere dal di dentro l’alta borghesia, la mondanità, la vacuità e i vizi di una classe sociale. Che, per contro, si dimostra, come spesso accade, come un’elite che si sente superiore anche a livello morale rispetto al resto della società, al di sopra delle regole e delle norme (come raccontava proprio Hitchcock in Nodo alla gola). Va detto che, però, la satira non viene portata fino in fondo.
Nel segno di Agatha Christie ad Edgar Allan Poe
Insomma, è un Joe diverso per una storia diversa. Joe cambia ancora, anche a livello fisico: ha una lunga barba nera, veste elegante, con giacche di tweed, gilet e camicie (da qui la battuta su Colin Firth). Si muove in una storia ricca di citazioni letterarie, e questo ci piace, che vanno da Agatha Christie ad Edgar Allan Poe. E che sembrano dirci che ci troveremo dentro un giallo, con un tocco di horror. Ed è proprio così. You 4 è un giallo classico, in cui c’è un delitto, e poi un altro e un altro ancora, e dove ci sono una decina di sospettati. I personaggi, però, sono poco approfonditi, sono superficiali. Ed essendo tutti in scena, tolgono linearità a quelle che erano le tipiche storie di You, fatte di 3 o 4 personaggi chiave. Tra le citazioni letterarie ci sono anche Lord Tennyson e Joan Didion.
Joe è quasi simpatico
E cambiano anche le dinamiche. Joe è perseguitato da uno stalker. Ma la cosa che ci stupisce, è che qui Joe è quasi simpatico. Nel momento in cui tormenta la bella e colta Gueneviere Beck, nella stagione 1, arrivavamo ad odiarlo. Qui, se dovesse uccidere qualcuno, visto che i personaggi sono tutti perfidi e odiosi, sarebbe n quasi catartico. Un po’ come Hannibal Lecter che, nei suoi film, in fondo uccide solo i cattivi e mai i buoni. Ma forse non siamo pronti ad avere Joe come un eroe positivo. Forse amavamo odiarlo, e ci andava bene così…
Non siamo sicuri che il nuovo You ci piaccia
Nonostante tutto, insomma, non siamo sicuri che il nuovo You ci piaccia. Perché per diventare un giallo classico di fatto abbandona quella sua natura tra soap opera e thriller malato che, a suo modo, era qualcosa di più particolare. Il giallo classico non si addice molto a Joe Goldberg. Anche se, è chiaro, lui è qualcuno sempre in grado di stupirci. E potrebbe farlo ancora nella seconda parte della stagione. Ma, per ora, la serie Netflix ci sembra un po’ come quei cattivi ragazzi che, una volta messa la testa a posto, ci risultano meno interessanti…
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Conclusioni
Come vi abbiamo spiegato nella recensione di You 4, è diventato una sorta di giallo classico. Come tale, ha una trama più strutturata e una narrazione più ricca. Ma, in qualche modo, perde i suoi connotati di serie “malata” e irriverente, centrata sul voyeurismo. E quindi la sua originalità.
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Voto ScreenWorld