Una delle prime scene di quella che vi raccontiamo nella recensione de Il mistero dei templari – La serie, disponibile in streaming su Disney+, vede quattro ragazzi nelle celle di un carcere. Ci sono le sbarre, le brande, arredi spartani e le classiche tute arancioni che siamo abituati a vedere in tutti i prison drama americani. Stanno cercando il modo di evadere. Ma c’è qualcosa che ci suono strano. I ragazzi, infatti, sono troppo allegri. Poco dopo capiamo che si tratta di un gioco: i quattro si trovano in una escape room, e la risoluzione di alcuni indizi ha permesso loro di uscire. Perché vi diciamo tutto questo? Perché Il mistero dei templari – La serie, come il film da cui prende origine (National Treasure, in originale, come il titolo americano di questa serie), in fondo è un’enorme escape room trasposta in immagini in movimento, una continua caccia all’indizio dove la sagacia permette ai personaggi di trovare un tesoro. Una storia gradevole: ma su piccolo schermo, e senza gli attori del film, funziona un po’ meno.
Il mistero dei Templari – La serie
Genere: Avventura
Durata: 60 minuti ca./10 episodi
Uscita: 14 dicembre 2022 (Disney+)
Cast: Lisette Olivera, Zuri Reed, Harvey Keitel
La trama: Jess Valenzuela, figlia d’arte
La vita di Jess Valenzuela (Lisette Olivera) viene stravolta quando un enigmatico sconosciuto le dà un indizio su un tesoro secolare che potrebbe essere collegato a suo padre, morto da tempo. Jess ha un talento per risolvere gli enigmi e la sua abilità viene messa alla prova quando lei e i suoi amici seguono una serie di indizi nascosti in manufatti e monumenti americani. Ma riuscirà Jess a superare in astuzia un trafficante di antichità del mercato nero in una corsa per trovare il più grande tesoro perduto della storia e scoprire la verità sul passato della sua famiglia?
Il tesoro di Montezuma
Parte del fascino di operazioni come Il mistero dei templari, il film e di conseguenza la serie che lo ha seguito, è nell’evocare mondi esotici e mitici. Qui si parla del misterioso tesoro di Montezuma e sulle antiche civiltà dell’America Centrale, i Maya, gli Aztechi, gli Incas, della spada del conquistador Cortez, che distrusse un’intera civiltà. Tutte cose che hanno un loro fascino. Ma, trasportate nei nostri tempi, queste cose funzionano un po’ meno che in un film di venti o quaranta anni fa. Dove un tempo c’erano la bussola, il cappello e la frusta, oggi ci sono gli smartphone e YouTube. E, rispetto al film originale, la storia è virata più verso un target “teen”. Ma questo è l’algoritmo della piattaforma, come insegna Boris.
Mancano volti come Nicolas Cage e Harrison Ford
Il punto è questo. Film come Il mistero dei templari, un divertimento leggero e senza pretese, e a sua volta il suo antenato, cioè la saga di Indiana Jones, divertivano non solo per le ambientazioni esotiche e i tesori mitizzati, ma anche e soprattutto per i volti che erano al centro della storia: Nicolas Cage e Diane Kruger ne Il mistero dei templari, e soprattutto Harrison Ford ne I predatori dell’arca perduta e i film che sono seguiti. Lì c’era la mano di Steven Spielberg, ma qui ci addentriamo in un terreno ancora più scosceso. Il fatto è che quei film si guardavano anche per seguire gli attori.
Qui manca un punto di riferimento carismatico, nonostante la protagonista, Lisette Olivera, abbia un bel volto intelligente e sia spigliata, e somigli vagamente a Zendaya. Nel cast ci sono anche Harvey Keitel e una Catherine Zeta-Jones in gran spolvero: Capelli biondi a caschetto, l’attrice è agli antipodi della Morticia di Mercoledì. Seguire questi attori, e seguire questa serie, è piacevole. Come se vi trovaste a risolvere indizi ed enigmi in una escape room.
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La recensione in breve
Nella recensione de Il mistero dei templari – La serie, vi abbiamo parlato di un prodotto che è un’enorme escape room trasposta in immagini in movimento, una continua caccia all’indizio. Una storia gradevole: ma su piccolo schermo, e senza gli attori del film, funziona un po’ meno.
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Voto ScreenWorld