Settembre si avvicina e per i più giovani è tempo di rimettere concentrazione e testa sui libri, tra pidocchiosi banchi di scuola e insegnanti poco inclini alla pazienza. Ma anche per i più grandicelli c’è la possibilità di tornare a scuola, per la precisione in un tipico campus universitario di stampo statunitense, ma non nelle vesti di studenti squattrinati o temibili insegnanti, bensì di un facente funzioni universale, con più potere di un semplice rettore.
Come vedremo in questa recensione di Two Point Campus, il nostro obiettivo sarà di costruire, amministrare e gestire ogni aspetto umano, sociale, architettonico ed economico di un campus, seguendo determinati obiettivi, oppure dedicarci alla libera creazione.
Two Point Campus
Genere: Gestionale
Piattaforma: PS4/PS5, Xbox Series S/X, Xbox One, PC, Nintendo Switch
Uscita: 9 agosto 2022
Studio: Two Point Studios
Una trama per obiettivi
Come facilmente intuibile, Two Point Campus è un gestionale e nasce dal recente successo di Two Point Hospital, erede spirituale dello storico Theme Hospital, dove i giovani sviluppatori di Two Point Studios hanno cercato sia di omaggiare che di portare a tutti i videogiocatori una valida alternativa attuale. La missione riuscì con tutte le lodi del caso e, con una rinnovata dose di fiducia (e fondi), lo studio di sviluppo ha ribaltato la stessa formula di gioco, ambientando tutto in un campus universitario.
Al classico sviluppo libero, dove partendo da un piccolo lotto di terreno cominceremo la nostra costruzione verticale e orizzontale del nostro campus, le prime fasi, quelle identificabili come un sinuoso tutorial, ci portano a gestire tanti e diversi campus in giro per le città della grande mappa, ognuno di essi caratterizzato da alcuni obiettivi tematici: il campus di centro città è specializzato in corsi culinari o di alta moda, mentre quelli più in periferia prediligono le scienze e la sperimentazione.
Seguendo gli obiettivi siamo perciò chiamati in causa non solo a costruire e allargare gli edifici, bensì a riempire gli spazi con ciò che serve, dunque aule, dormitori, luoghi di incontro, di riposo e di sollazzo psicofisico, sia per studenti che insegnanti.
Privilegi per tutti
Chi ha già notevole esperienza con i gestionali saprà che in titoli di questo calibro è assai importante tenere d’occhio due metri di giudizio: l’aspetto economico e il benessere delle persone che abitano il campus.
Partendo da quest’ultimo il gioco si apre in una serie di opzioni tra le più disparate, ognuna inserita per essere sfruttata da noi in merito alla situazione cui ci troviamo di fronte. Al netto dei classici servizi igienici, i professori tra una lezione e l’altra dovranno avere tempo di divertirsi in un’aula insegnanti, o rifocillarsi davanti a un distributore automatico. La stessa cosa vale, ma in misura doppia, per gli studenti, giacché sono la nostra “valuta di gioco” più preziosa.
Andandoci a ricollegare con l’altro metro di giudizio, quello economico, gli studenti sono quelli che pagano fior di migliaia di dollari per partecipare ai corsi del campus, dunque sarà fondamentale coccolare e ascoltare ogni loro pretesa, capricciosa o meno che sia. Dalla richiesta di cabinati nei dormitori, alla necessità di avere delle panchine dell’amore per copulare. Dal nostro libro contabile saremo chiamati dunque a tenere tutte le finanze sotto controllo. Le tasse vengono pagate ogni mese regolarmente dagli studenti, ma le uscite saranno sempre tre volte di più, tra manutenzione, stipendi e corsi di aggiornamento, perché all’interno di un campus universitario non bisogna solo badare all’esigenza degli insegnanti, ma dovremo prestare attenzione anche ai bibliotecari, assistenti tecnici, inservienti, giardinieri e commessi.
Un vero inferno burocratico che si tramuta in una sfida brillante, colorata, mai frustrante ma anzi contornata da un matrimonio di stile in ogni campo proposto, dall’impianto estetico fino alle interminabili situazioni casuali che possono capitare all’interno del campus.
I giovani sono il futuro
Come già scritto poco prima, gli studenti sono il bene più prezioso. Anche nella modalità di gioco libero, sarà nostra premura tenere d’occhio il valore del campus – rappresentato in stelle qualità – assieme all’impegno degli studenti. In una pacchiana diatriba che vedono sfidarsi i campus migliori del paese, maggiore sarà la media voto di tutti i nostri studenti, maggiori saranno le agevolazioni che sbloccheremo, dalla possibilità di richiedere prestiti onerosi per ampliare il campus, fino allo sblocco definitivo di altri corsi, oggetti, stanze o ornamenti.
In tutto questo pacchetto ludico proposto, tutto funziona in modo egregio. Dai temi musicali, alle funzionalità di gioco, passando per una cura al dettaglio davvero degna di nota. Possiamo ammirare il nostro campus dall’alto, oppure avvicinarci il più possibile a ogni studente, realizzato con modelli poligonali morbidi, sinuosi ed estremamente simpatici, ma ricchi di animazioni realizzate al dettaglio, piccoli feticci non richiesti in giochi di questo calibro, ma che ne ampliano la valutazione finale.
Inutile soffermarsi dunque sulla stessa ricerca del divertimento, giacché il titolo propone un quantitativo di libertà creativa davvero interminabile. Possiamo costruire e disfare in poco tempo, duplicare stanze, riempire dormitori con targhe al neon e poster di rockstar in piena decadenza psicofisica. Insomma le possibilità sono (quasi) illimitate, per un titolo che sarà capace di farsi piacere da ogni appassionato del genere (e secondo piccolo capolavoro dei ragazzi di Two Point Studios che non sono solo più un colpo di fortuna, ma una forte realtà ormai impossibile da ignorare).
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La recensione in breve
Two Point Campus è senza ombra di dubbio un gestionale dal grande valore ludico. Ricco, colorato e divertente. Classico gioco da perderci decine e decine di ore prima di aver costruito ogni stanza, ogni facoltà o corso di studi proposto, assieme a un sistema di creazione (e distruzione) preciso e pulito, capace di regalare una longevità e divertimento senza limiti
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Voto ScreenWorld