Per quanto possa essere doloroso accettarlo, Better Call Saul è ormai a un passo dalla conclusione. Lo si capisce dal numero esiguo di episodi restanti (quattro soltanto), ma lo si intuisce soprattutto dal fatto che gli autori stanno pian piano sciogliendo tutti i nodi rimasti. Eliminando cioè quei personaggi “di troppo”, quelli che non conoscevamo prima di vedere questo meraviglioso spinoff, per poter così arrivare a quello che era stato il punto di partenza. Ovvero quell’altra incredibile serie da cui tutto è partito, Breaking Bad.
Prima ancora però di poter rincontrare per un’ultima volta Walter White e Jesse Pinkman, prima ancora di sapere cosa è davvero successo al Saul Goodman che avevamo conosciuto in quell’ufficio legale così kitsch più di dieci anni fa, ci rimane qualcosa di terribilmente importante da scoprire: il destino di Kim Wexler.
Per anni sul web si sono scatenate teorie di ogni tipo su quello che sarebbe accaduto all’amatissima collega e moglie di Jimmy/Saul. Ma soltanto oggi – paradossalmente a pochi giorni dalla prima meritatissima ma tardiva nomination all’Emmy della sua sensazionale interprete, Rhea Seehorn – possiamo dire di aver finalmente qualche certezza in più, o quantomeno sufficienti elementi per capire e analizzare il rapporto tra i due veri protagonisti di Better Call Saul. Seguono ovviamente spoiler sull’ultimo episodio andato in onda, Giochi e divertimento (Fun and Games, 6×09).
Something Stupid
Partiamo col dire che se c’è una cosa di cui noi spettatori ci siamo resi conto fin da subito, è che non sarebbe esistito Saul senza Kim Wexler. Quando conosciamo per la prima volta Jimmy McGill, l’avvocato non se la passa benissimo: è pieno di debiti, ha un rapporto a dir poco conflittuale con il fratello Chuck, è costretto a dormire nel retro di un salone per unghie vietnamita. In quel primo episodio di Better Call Saul, lo ricorderete, Jimmy incontra per la prima volta Mike Ehrmantraut e poi anche Tuco Salamanca, e noi spettatori onniscienti pensiamo che quei due incontri “fortuiti” siano i primi passi verso la trasformazione in Saul Goodman. Ma non è così, per niente.
Più conosciamo Jimmy e più capiamo due cose: che fin da giovane c’è sempre stato un aspetto del suo carattere, quel suo essere slippin’, che l’ha sempre portato sulla cattiva strada, e quindi anche lontano dalle grazie del fratello maggiore; e che il suo compasso morale, la sua ancora di salvezza, è sempre stata Kim Wexler, quella donna solo apparentemente seriosa e intransigente che sarebbe diventata la sua partner di vita ma anche “in crime”.
Per chi scrive, uno degli aspetti più sorprendenti di questo spinoff è sempre stato il rapporto tra Jimmy e Kim, e la sua evoluzione. Quando abbiamo conosciuto Saul in Breaking Bad, quando abbiamo visto il suo nuovo alias Gene Takavic nei flashforward (di cui ora attendiamo, ancora più impazienti, la conclusione), perfino il Jimmy McGill delle prime stagioni, avevano tutti una cosa in comune: l’essere soli. Senza una famiglia, senza alcun interesse reale se non quello della sopravvivenza. Di certo non aveva mai dato l’impressione di voler proteggere nessuno se non se stesso.
L’evoluzione del rapporto con Kim – quello che Vince Gilligan e Peter Gould hanno per ben due volte sottolineato con un bel montaggio la cui colonna sonora ci segnala però come sia “Something Stupid” – è sempre stato sorprendente proprio per quello, perché ci ha mostrato come in realtà il Jimmy protagonista di gran parte di Better Call Saul sia molto diverso da quello che ci aspettavamo. Perché è un compagno, e poi addirittura un marito, affettuoso, attento, perfino disposto a mettere da parte la sua ambizione, il suo spirito di sopravvivenza, pur di proteggere e rendere felice Kim.
È proprio per questo motivo che, più si andava avanti con le stagioni e con gli episodi di questo Better Call Saul, più aumentavano le teorie, spesso anche strampalate, su quello che sarebbe stato il destino di Kim: c’era chi la immaginava morta, chi in un programma di protezione testimoni, chi allontanata dallo stesso Jimmy (attraverso “l’uomo delle aspirapolveri” ovviamente) per proteggerla. Ad un certo punto c’era anche chi pensava a un possibile colpo di scena con Kim che passa al “lato oscuro” e cede al fascino e a un’improbabile corte di Lalo Salamanca.
Ora sappiamo, al netto di nuovi sviluppi negli ultimi episodi, che la verità l’avevamo sempre avuta davanti agli occhi. Semplicemente non volevamo accettarla.
“Insieme? Siamo un veleno”.
Nelle serie TV siamo abituati a twist spettacolari, cambiamenti repentini e inaspettate rivelazioni da parte dei personaggi. È qualcosa che spesso accettiamo anche volentieri pur nella loro inverosimiglianza, semplicemente perché ci divertono e ci appassionano. Ma Better Call Saul, così come il fratello maggiore Breaking Bad, non è mai stata quel tipo di serie. Ed è per questo che la naturale evoluzione di un personaggio come Kim Wexler e del suo rapporto con Jimmy/Saul non può che essere la più semplice di tutte. Non banale, attenzione, ma naturale.
La morte di Howard Hamlin, altro personaggio fondamentale di questo spinoff, non può che pesare sulla coscienza di Kim. Certo, a ucciderlo è stato Lalo, a sangue freddo per giunta, ma è ovvio che Kim ne senta la responsabilità. Ed è ovvio che la senta ancor più di quanto sia per Jimmy. Perché se è vero che è stato il marito, con le sue azioni, a portare Lalo nella loro casa, è altrettanto vero che è stata Kim in più e più occasioni a volere, anzi quasi a pretendere, che andassero avanti con l’elaborato piano per vendicarsi e prendersi gioco di Howard.
Un piano crudele, largamente sproporzionato nei suoi intenti finali (anche prima che intervenisse il killer Lalo), che non aveva giustificazione alcuna e che effettivamente sarebbe stato difficile da immaginare per la Kim Wexler silenziosa e composta che avevamo conosciuto all’inizio.
Ma sul volto di Kim, ormai da tempo, avevamo notato come a quell’espressione seria e cupa si fosse sostituito uno splendido sorriso. Kim era sinceramente felice insieme a Jimmy/Saul, aveva ritrovato finalmente se stessa. Ma è proprio quella realizzazione, quell’epifania finale, a distruggerla e a portarla a confessare al marito che aveva scelto, forse non del tutto consapevolmente, di mettere a rischio tutto, anche la loro sicurezza, semplicemente: “perché mi stavo divertendo troppo!“.
Con quel meraviglioso e dolorosissimo scontro nel finale di episodio – che segue a un altro momento di devastante bellezza quale la veglia di Howard alla HHM – non solo sia Rhea Seehorn che Bob Odenkirk confermano di essere degli attori superlativi, ma ci mostrano tutta l’umanità e la fragilità dei loro personaggi.
Benvenuto Saul Goodman, addio Kim Wrexler?
L’ultima scena dell’episodio Giochi e divertimento vede per la prima volta in tutta la serie protagonista il vero Saul Goodman. Ed è normale che sia così, perché quel personaggio adesso sappiamo che è come una fenice, nasce non a causa dei Salamanca e nemmeno di Gus Fring, ma dalla rottura con Kim. Paradossalmente perché lei è convinta che, stando insieme, per entrambi non possa esserci redenzione. Perché ama sinceramente suo marito e vorrebbe salvarlo e proteggerlo. Kim non sa, ma noi spettatori ormai sì, che era proprio lei l’unica ancora di salvezza per Jimmy, l’unico appiglio che lo teneva sul confine delle legalità, che gli permetteva di tirar fuori quanto di buono c’è sempre stato in lui.
La verità l’abbiamo sempre saputa, fin dall’inizio, ma era difficile ammetterla: per quanto non fosse mai stato quello che voleva, Jimmy McGill è stato il vero veleno per Kim Wrexler, ed è stato lui in qualche modo ad “ucciderla”. Non sappiamo ancora cosa succederà a lei, ma con una carriera distrutta, con una coscienza sporca che difficilmente potrà mai perdonarsi, possiamo dire che la Kim Wrexler che abbiamo amato non esiste più.
Non è quindi un caso che solo ora siamo pronti a incontrare nuovamente Walter White e Jesse Pinkman. Così come a conoscere il fato di Gene Takavic in quell’epilogo in bianco e nero che aspettiamo da tempo, ma in cui cominciamo a temere anche per il destino del nostro protagonista.
Forse rivedremo la nostra adorata Kim, quantomeno nel prossimo episodio, lo speriamo con tutto il cuore. Ma adesso sappiamo che non avremo più Jimmy e Kim, o se preferite Viktor e Giselle. Non avremo più il personaggio che più di tutti ci ha fatto amare questo spinoff, che ci ha fatto capire che non sarebbe stata una copia di Breaking Bad ma molto, molto di più. Perché nemmeno la serie culto di Vince Gilligan, per quanto vicinissima alla perfezione, ha mai avuto un personaggio tanto straziante e complesso quale Kim Wexler.
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