Un anno fa, in pieno periodo di espansione delle piattaforme a causa della pandemia, i fratelli Russo hanno contribuito al catalogo di Apple TV+ con Cherry, un film drammatico dalla forte impostazione “autoriale”, quasi un tentativo di dimostrare quanto fossero in grado di fare i cineasti “seri” dopo quasi dieci anni in seno alla Marvel. Un tentativo nobile ma autocompiaciuto, dove il fattore narcisista smorzava qualsiasi impatto emotivo: tutto troppo impostato, troppo tragico, troppo esteticamente forzato (con l’apice/pedice costituito dalla famigerata soggettiva dall’interno del colon del protagonista).
Adesso, con il sistema streaming leggermente in crisi, almeno per quanto riguarda il monopolio di Netflix, i due fratelli sono nuovamente in azione, questa volta con qualcosa di più stilisticamente vicino al loro sodalizio con la Casa delle Idee (e non a caso alcuni degli attori vengono da quel franchise). È il film di cui parliamo in questa recensione di The Gray Man, da oggi in sala e poi su Netflix dal 22 luglio.
The Gray Man
Genere: Azione, thriller
Durata: 122 minuti
Uscita: 13 luglio 2022 (Cinema) 22 luglio 2022 (Netflix)
Cast: Ryan Gosling, Chris Evans, Ana de Armas, Regé-Jean Page
La trama: è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo
The Gray Man si basa sul romanzo di Mark Greaney (con l’ovvia intenzione di lanciare un franchise, dato che al momento la saga letteraria consiste di una dozzina di tomi) e parla di Court Gentry (Ryan Gosling), in prigione per omicidio. Viene contattato da Donald Fitzroy (Billy Bob Thornton), il quale gli propone la libertà in cambio della messa a disposizione dei suoi talenti speciali per la CIA. Un accordo che funziona alla grande per un bel po’ di tempo, ma le cose cambiano quando Gentry, ora noto come Sierra Six, si imbatte in informazioni compromettenti e le nuove alte sfere della CIA (Regé-Jean Page e Jessica Henwick), che non hanno mai particolarmente amato i metodi di Fitzroy, decidono di fare piazza pulita eliminando tutte le persone di troppo. E per fermare Six occorre un estremo rimedio: il suo ex-collega Lloyd Hansen (Chris Evans), uno psicopatico allo stato puro.
Botte internazionali
Dopo la parentesi di Cherry, i Russo tornano alle atmosfere di film come il loro dittico su Captain America, facendo anche apertamente il verso a Steve Rogers con la presenza di Evans nei panni di un’altra incarnazione dell’America, quella meno nobile, sulla falsariga del Patriota di The Boys ma senza le mentite spoglie del costume a stelle e strisce. Un’operazione ad alto tasso d’azione, con sparatorie e inseguimenti in giro per l’Europa (quasi interamente impersonata da Praga, città ideale per simulare altre capitali come Vienna per questioni di budget), con il duello a distanza fra due attori: lo stoico Gosling e l’energetico Evans, due opposti che si attraggono per rappresentare due facce della stessa, insanguinata medaglia (e con un po’ di humour preveggente: in una scena il villain paragona Six a un certo Ken).
E se da un lato c’è un po’ il sentore di avere a che fare con il primo episodio di un franchise (in particolare il casting algoritmico di Regé-Jean Page, volto della prima stagione di Bridgerton e qui abbastanza sprecato, o di Ana de Armas in evidente ottica da spin-off), dall’altro questa è un’avventura che si regge piuttosto egregiamente da sola, con il giusto equilibrio fra adrenalina e ironia per riempire due ore, sia che lo si veda a casa o sul grande schermo (dove le macrosequenze europee fanno la loro porca figura). È quasi una dichiarazione d’intenti da parte dei cineasti, e della loro casa di produzione che ha diversi accordi con Netflix e Amazon Prime Video: quello del 2021 era un incidente di percorso, adesso si torna alle cose solite (anche sul versante televisivo, dove i Russo si sono fatti notare come registi di Arrested Development e Community). Ed è un ritorno che, in un’estate ancora alla ricerca della normalità cinematografica dopo due anni di chiusure e rinvii, diverte il giusto.
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La recensione in breve
I fratelli Russo tornano con The Gray Man al cinema d'azione all'insegna del divertimento, rileggendo le convenzioni della spy story con un intrigante duello a distanza fra Ryan Gosling e Chris Evans.
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Voto ScreenWorld