Tornare su Outriders è sempre un grande piacere o almeno, per gli amanti dei videogiochi Games as a Service o Live Service a seconda di come piaccia di più, il titolo dei ragazzi di People Can Fly è tra quelli meglio ottimizzati sul mercato, capace seriamente di ritagliarsi una bella fetta di appassionati.
Tra un notevole quantitativo di armi e armature di vario genere, una fase endgame mediamente ricca e l’aggiornamento gratuito New Horizon, il primo anno di Outriders è stato ricco, con un forte supporto degli stessi sviluppatori, anche in termini di comunicazione attiva. Adesso, dopo poco più di un anno ecco arrivare il primo DLC e in questa recensione di Outriders Worldslayer vedremo se questo contenuto inedito riuscirà a confermare tutte le buone qualità del titolo e a dettare una strada per il futuro.
Outriders Worldslayer
Genere: Azione, Sparatutto
Piattaforma: PS5, XBOX Series S/X, PC
Uscita: 30 giugno 2022
Studio: People Can Fly
Dove eravamo rimasti con la trama
Worldslayer si colloca narrativamente subito dopo le fasi finali della campagna di Outriders: la nostra Mutazione assieme ai compagni di viaggio continua il tracciamento e raccolta dei Pod con i rifornimenti necessari e durante l’ennesima spedizione scopriamo che l’anomalia, la causa di tutte le tempeste sul pianeta Enoch, si sta rafforzando, diventando sempre più letale. La ricerca di un oggetto alieno e lo scontro finale con le forze dei ribelli capitanate dalla mutazione Ereshkigal farà da sfondo nell’esplorare una nuova zona del pianeta.
Cominciamo proprio dalla mutazione nemica Ereshkigal, personaggio esteticamente intrigante, che potrebbe avere da raccontare molto, eppure nelle nuove missioni della storia che si portano a termine agevolmente in circa cinque ore, Ereshkigal appare pochissimo e quello che ci porterà poi nel finale a scontrarci con lei è sicuramente troppo poco per giustificare quella battaglia, come tante altre decisioni che prenderà il nostro protagonista.
Va detto che Outriders non ha mai brillato di originalità sul fronte narrativo, mettendo sempre in mostra una direzione più curata per quanto riguarda il gunplay, lasciando alla storia il tempo che trova con soluzioni di forti citazioni cinematografiche oppure una direzione forzata verso il nuovo obiettivo.
Armi, tante armi
In Outriders Worldslayer si spara, si spara tanto e restituisce sempre ottime sensazioni premere i dorsali del DualSense di PS5 con i trigger adattivi che fanno resistenza allo scadere delle munizioni del caricatore.
Il quantitativo di armi, tra leggendarie ed esotiche è aumentato drasticamente, più di cento da ottenere ed esplorare a cui si aggiungono le varianti Apocalisse, ovvero armi che contengono tre slot per le modifiche così da ottenere build sensazionali. A queste si aggiungono gli altri equipaggiamenti dedicati all’armatura tra caschi, bracciali, busti e così via. Uno degli aspetti migliori di Outriders è sempre stata la grande attenzione alla costruzione di build uniche ed ottimizzate.
Anche Wordslayer continua su questa strada, grazie a delle nuove sperimentazioni con due rami di abilità che si vanno ad aggiungere a quelli già presenti. I nuovi livelli di progresso, Apocalisse e Ascensione, ci doneranno nuovi punti abilità su cui costruire le build di difesa, attacco o supporto della nostra Mutazione, con varianti sempre più significative. Insomma, su questo fronte, i ragazzi di People Can Fly sembrano aver voluto proporre un focus importante su quello per cui Outriders ha brillato, ovvero il gunplay e le diverse personalizzazioni. In questo contesto sembra quasi giustificata la poca attenzione alla trama o l’eliminazione delle missioni secondarie.
Tarya Gratar, il nuovo endgame
I titoli Live Service giocano il 90% della loro esistenza sull’endgame. Di cosa parliamo, dunque? Di tutte quelle attività presenti alla fine dell’avventura principale, che richiedono al videogiocatore una dose di passione e pazienza per fare assalti, spedizioni o eventi particolari così da ottenere alla fine delle ricompense maggiori, sempre più rare, sempre più potenti.
Dunque, alle già presenti spedizioni per il recupero dei Pod del gioco base, Worldslayer introduce una grossa area di gioco chiamata Tarya Gratar, una sequela di diverse prove, da eseguirsi in diverse stanze dove più avanzerete e più i nemici saranno temibili e letali. Inutile dirlo che arrivando alla fine, si otterranno ricompense ricchissime, in relazione alle sfide portate a termine fino a quel momento.
Questo si è rivelato un buonissimo contenuto aggiuntivo, ideale per dedicare altre ore di gioco e ottenere tutte le nuove armi e relative varianti. Forse l’unico neo di questo pacchetto è quello di essere in continuità secca di Outriders, annientando drasticamente la possibilità di farsi piacere ad un pubblico maggiore. Inoltre, per quello che offre, forse il prezzo al lancio è un po’ troppo alto.
Outriders si conferma un titolo assai divertente, bellissimo da giocare e sperimentare, ma questa espansione sembra dedicata solo ai fedelissimi, apportando poche modifiche al modello di gioco, sicuramente non perfetto, continuando a proporre contenuti e motivazioni per farci sparare ancora e ancora di più, senza aggiungere null’altro, almeno fino alla prossima espansione.
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La recensione in breve
Outriders Worldslayer conferma tutti i pregi del gioco madre, ma mantiene anche i difetti, con una struttura di gioco gradevole e incalzante nel gunplay, mentre tutto il resto è molto abbozzato e approssimativo. Un buon motivo per dedicarci altre decine di ore tra loot e drop di varia rarità, ma per il futuro speriamo in espansioni più corpose.
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Voto ScreenWorld