Pensavi fosse la solita storia tra la brava ragazza e il teppista dal cuore tenero? Sbagliato. “Credimi, è amore” parte dal classicissimo cliché shoujo solo per prendere un’altra strada, più matura sotto certi aspetti, regalandoci una storia sorprendente, intensa e delicata. Con due protagonisti apparentemente agli antipodi, il manga di Fujimomo edito J-POP Manga dimostra che l’amore, quello vero, è frutto del giusto mix di piccoli gesti e fiducia incontrastata.

Forse è perché non avevo la borsa…ma mi sono sentita leggerissima.

Credimi, è amore - J-POP Manga
Credimi, è amore – J-POP Manga

Tutto parte da una prova concreta di omertà contagiosa. È un giorno di pioggia e la giovane Risa sta passeggiando verso casa, quando assiste alla conclusione di una rissa tra adolescenti. Lì, sdraiato sul marciapiede, giace un liceale ferito, vittima due volte: di un gruppo di violenti e di una manica di orbi. Risa gli si para davanti, porgendogli l’ombrello d’emergenza e un foglietto con su scritte le coordinate per raggiungere un pronto soccorso lì vicino. Un atto di gentilezza puro. Poi riprende il cammino, convinta che quella breve parentesi si sia già chiusa.

Ma si sbaglia, poiché Zen entrerà a far parte della sua vita, insinuandosi nella sua quotidianità. La cerca per ringraziarla, le dà una mano in più occasioni, finendo col porgendole un biglietto con su scritto nome, cognome e numero di telefono: un segno che quel giovane sarà sempre lì per lei. Tuttavia, Risa non si lascia plagiare dalle belle parole. Lei è autosufficiente, non ha bisogno di nessuno. Se la caverà da sola, come sempre.

Il tempo scorre inesorabile, la giovane s’imbatte in nuove sfide, riuscendo sempre a cavarsela da sola. Finché un giorno, correndo in stazione per non tardare ad una simulazione d’esame, Risa viene avvicinata da un gruppo di bulli. È sola, e il panico le stringe lentamente lo stomaco. Nella mano ha ancora quel foglietto che Zen le ha donato, una sorta di simbolico “pass” per chiedere il suo aiuto. Lo guarda, esita. Lei, abituata ad essere autosufficiente, odia dover contare su qualcuno. Decide – dunque – di affrontare la situazione, di fronteggiare i bulli. Ma non ne ha il tempo.

Un calcio preciso interrompe l’assalto: è Zen a colpire il suo rivale prima che quest’ultimo metta le mani su Risa. Il giovane è lì, giunto a soccorrerla in sella alla sua moto, proprio come un principe sul suo cavallo bianco. Ed è arrivato senza essere stato chiamato. Solo per lei.

Lento ma inesorabile

Credimi, è amore - J-POP Manga
Credimi, è amore – J-POP Manga

A livello narrativo, il primo volume di Credimi, è amore è sicuramente equilibrato. La trama scorre in modo naturale, alternando momenti di tensione, leggerezza quotidiana ed episodi toccanti. L’umorismo è dosato con intelligenza, mai invadente o fuori luogo, mentre i dialoghi risultano abbastanza spontanei, privi di forzature. Ad impreziosire il tutto troviamo un tratto coinvolgente, forte di linee pulite e sguardi ricchi di espressività, con grandi occhi vecchio stile. Fujimomo è molto attent* alla regia e alla disposizione delle tavole, dimostrando di essere in grado di enfatizzare momenti indispensabili per i personaggi.

Come abbiamo già detto, l’inizio della loro storia non è frutto di un episodio romantico, bensì conseguenza di una prova di omertà. Le persone non si fermano ad aiutare Zen, lo lasciando lì, sul ciglio della strada, coperto di sangue e lividi. “Probabilmente avrebbe perso un occhio”. In questa bolgia di silenzio, arriva Risa a salvarlo: un gesto semplice, quasi banale, ma che si rivela fondamentale.

Ma quindi, cos’è che rende Credimi, è amore diverso da una buona fetta di shoujo contemporanei? A nostro parere, in primis il focus sula lentezza: i due protagonisti non si amavano già, non provano sentimenti forti sin dal principio. Non parliamo di un colpo di fulmine, ma di qualcosa che cresce piano, come un germoglio che si fa strada nella terra dura. I due ragazzi, dapprima sconosciuti, si osservano, si sorridono, si punzecchiano, si conoscono. E il lettore, pagina dopo pagina, assiste alla nascita di un sentimento genuino, non posticcio.

Esseri umani, non stereotipi

Credimi, è amore - J-POP Manga
Credimi, è amore – J-POP Manga

Ho salvato un delinquente malinconico.

Nonostante questi elementi, ciò che sorprende davvero dell’opera di Fujimomo non è tanto il suo stile narrativo, né il modo in cui si sviluppa la relazione tra i protagonisti, quanto la straordinaria profondità con cui sono delineati i personaggi. Non si tratta di figure schematiche, meri stereotipi shoujo, ma di esseri umani complessi, sfaccettati, che non perdono mai credibilità.

Zen non è il classico belloccio senza scrupoli: è un delinquente e violento, un giovane vittima di pregiudizi. Ritenuto dai più “ribelle e impulsivo”, guida una gang di adolescenti, ma dietro l’apparenza si nasconde un giovane leale, trasparente, incapace di chiudere gli occhi davanti al dolore altrui. Un motociclista che agisce per istinto, generoso con coloro che hanno bisogno di una mano.

Amakawa Risa, al contrario, è la ragazza “perfetta”: liceale modello, sempre composta, e decisamente indipendente. Ma anche lei è vittima di un preconcetto altrettanto ingannevole, quello che la vuole forte a tutti i costi, come se non avesse mai bisogno di nessuno. Col tempo, Risa ha imparato a contare solo su sé stessa. La sua autonomia è diventata una corazza, e la sua inseparabile e pesantissima borsa ne è il simbolo concreto. Una ragazza reale, che fatica a mostrarsi vulnerabile perché ha sempre dovuto bastarsi.

Il loro rapporto funziona, crea empatia nel lettore, proprio perché nasce da due mondi opposti che si attraggono e si completano. Risa è controllo, Zen è impulso. Lei riflette 10 volte prima di agire, lui non perde tempo. I due riconoscono le rispettive debolezze e si vengono incontro, costruendo un legame che agisce nel rispetto dei limiti… o quasi.

Conclusioni

7.5 Reale

Credimi, è amore si distingue per la sua narrazione sincera e profonda, incentrata sulla fiducia e sull’amore autentico, privo di idealizzazioni. Il manga racconta la crescita emotiva dei protagonisti, Zen e Risa, che imparano ad accettare le proprie fragilità e ad andare oltre le apparenze. Nonostante la rapidità percepita da alcuni nel loro legame, il punto forte resta lo sviluppo realistico dei personaggi e delle loro relazioni. È una lettura consigliata a chi cerca uno shoujo un po' più realistico - per quanto realistici possano essere -, emotivamente coinvolgente e ricco di sfumature.

The Good
  1. sviluppo realistico dei personaggi e delle loro relazioni
  2. narrazione sincera e profonda
  3. tratto delicato
  4. romanticismo delicato ma intenso
The Bad
  1. rapidità percepita nello sviluppo del loro legame
  • Voto ScreenWorld 7.5
Condividi.

Napoletana, classe 92, nerd before it was cool: da sempre, da prima che fosse socialmente accettato. Dopo il diploma al Liceo Classico, una breve ma significativa tappa all'Accademia di Belle Arti mi ha aperto gli occhi sul futuro: letteratura, arte e manga, compagni di una vita ed elementi salvifici. Iscritta a Lettere Moderne, ho studiato e lavorato per poi approdare su CPOP.IT e scoprire il dietro-le-quinte del mondo dell'editoria. Dal 2025 scrivo per LaTestata e mi sono unita al team di ScreenWorld in qualità di Capo Redattrice Anime e Manga: la chiusura di un cerchio e il coronamento di un sogno.