È decisamente triste sapere di aver avuto un’esperienza tutt’altro che positiva con Virtua Fighter – e di conseguenza doverne scrivere lontano dalle lodi classiche – giacché questo picchiaduro, assieme a Mortal Kombat, hanno rappresentato una fetta importante di ricordi di moltissimi di noi. Scrivente compreso.

Purtroppo sembra che il franchise, pur rispettando tutte le sue antiche tradizioni ludiche, sia inglobato in una gestione di SEGA che, senza troppi giri di parole, sembra non sapere cosa fare per rivitalizzare questo storico marchio, cercando di rilanciare in forme e modi diversi, Virtua Fighter 5 all’infinito.

Questa volta i problemi sono molteplici e non passano inosservati. Vediamoli tutti nella nostra recensione di Virtua Fighter 5 R.E.V.O.

Virtua Fighter 5, fermi ancora lì

Uno scontro in corso in Virtua Fighter 5 R.E.V.O.
La resa estetica di uno scontro in Virtua Fighter 5 R.E.V.O. Fonte, SEGA.

Ad un certo punto, qualcuno deve aver avuto l’idea che rilanciare e riciclare Virtua Fighter 5 nel corso degli ultimi venti anni, potesse essere un’idea vincente. Sicuramente interessante nel breve periodo, quando questo storico franchise, che ha riempito i cabinati di mezzo mondo, era all’apice della popolarità nella sua dinamica nostalgica, ma nel 2025 è ora di cambiare, evolvere, andare avanti.

Con un già annunciato nuovo gioco del franchise, ancora in via di sviluppo, questo R.E.V.O. assumeva la più classica forma di biglietto da visita dei lavori in corso, di qualcosa che sarà, eppure è stato dannatamente difficile rendersi conto di aver davanti gli occhi lo stesso gioco, con lo stesso roster, con gli stessi pregi quanto difetti.

Se questa uscita doveva servire a rafforzare i legami con i fan, o per rassicurarli del fatto che Virtua Fighter è in buone mani, mai come in altre situazioni, questa si è rivelata essere un’arma a doppio taglio.

Dov’è la sorpresa?

Uno scontro in corso in Virtua Fighter 5 R.E.V.O.
Scontri ed effetti particellari in Virtua Fighter 5 R.E.V.O. Fonte, SEGA.

Non c’è un grado di criticità diverso o appropriato per i diversi difetti che si annoverano nel titolo, giacché sembra che ovunque ci si muovi tanto nelle modalità di gioco, quanto nelle prove vere e proprie, ci si ritrovi senza troppi fronzoli sempre davanti a qualche problema.

I peggiori problemi li troviamo nell’infrastruttura online, totalmente instabile, incapace di reggere qualsivoglia scontro con gli altri giocatori nel globo. Eppure questi ci sono, la ricerca è attiva e ben nutrita di sfidanti a qualunque ora della giornata, ma l’instabilità è la parola chiave che rovina ogni tipo di esperienza.

Aggiungete anche che ormai gli sviluppatori hanno smesso – inspiegabilmente – di progettare qualche nuovo contenuto, giusto per rubare quel paio di ore di gioco in più. Conosciamo i limiti, non si chiede un pacchetto ricco e sfaccettato come un Tekken 8, ma neanche ritrovarsi a chiudere le sessioni di gioco dopo neanche 50 minuti.

Come nel passato, le uniche lodi meritevoli di attenzione sono tutte nella realizzazione estetica dei combattenti come delle arene di gioco (occhio a non cadere). Anche la stessa esecuzione delle mosse restituisce un feeling estremamente piacevole, ma tutto questo non basta. Purtroppo.

Alla prova di fiducia anticipata, Virtua Fighter non mantiene salde le speranze. Probabilmente questo è stato un progetto consapevole delle sue limitazioni e messo sul mercato così, ma non può che far piangere il cuore vedere tale cura applicata al nome di Virtua Fighter. In attesa del – si spera – nuovo capitolo, lasciandoci questa roba dietro.

La recensione in breve

6.0 Deludente

Virtua Fighter 5 R.E.V.O. è sempre lo stesso Virtua Fighter, questa volta afflitto da numerosi problemi su tutta l'infrastruttura online, quanto nei contenuti, praticamente nulli. In attesa di avere notizie sul già annunciato nuovo gioco del franchise, questo non è proprio quel tipo di biglietto da visita che ispira fiducia, ed è un gran peccato, perché Virtua Fighter avrebbe tutte le carte in regola per ritagliarsi il suo piccolo spazio, se ricevesse una cura maggiore.

  • Voto GamesEvolution 6
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Classe 1989. Gabriele Barducci scrive di Cinema e serie tv, collaborando attivamente dal 2022 con ScreenWorld, CinemaSerieTv e GamesEvolution. Comincia a scrivere di Cinema e serie tv nel 2012 accompagnando gli studi in Scienze della Comunicazione presso l'università di Roma La Sapienza. Nel 2016 entra nella redazione di The Games Machine, di cui tuttora è caporedattore della sezione Cinema, occupandosi anche di videogiochi, mentre dal 2017 è nello staff della rivista di cinema Nocturno.