La macchina da presa vola alta su Roma, la Roma del Gasometro, simbolo del quartiere Ostiense. Quel Gasometro che, nei primi anni duemila, se non era diventato iconico quanto il Colosseo, poco ci mancava. Era il simbolo di un quartiere, di uno stile, di un modo di vivere, e di Ferzan Ozpetek. Il suo film più famoso, forse il più riuscito e sicuramente il più amato, è diventato ora, a vent’anni di distanza, il progetto che vi raccontiamo nella recensione de Le Fate Ignoranti, la prima serie originale italiana Disney+, che sarà disponibile con tutti gli 8 episodi dal 13 aprile sulla piattaforma streaming.
Le fate ignoranti
Genere: drammatico
Durata: 50 minuti ca/8 episodi
Uscita: 13 aprile (Disney+)
Cast: Cristiana Capotondi, Luca Argentero, Eduardo Scarpetta, Serra Yilmaz e Ambra Angiolini
La vita segreta di Massimo
Ma che cos’è, cosa significa oggi, che senso ha Le fate ignoranti? Per molti sarà una storia nuova, per molti sarà un gradito ritorno, un tornare in un mondo che non hanno frequentato per un po’. Per altri ancora sarà l’occasione di un confronto tra quei tempi e quelli di oggi. La storia, immaginiamo, la saprete. Quando Massimo (Luca Argentero) rimane ucciso in un incidente, Antonia (Cristiana Capotondi) scopre che suo marito aveva una relazione con un giovane uomo, Michele (Eduardo Scarpetta). Così, viaggiando dentro la vita segreta del marito, la donna conosce Michele e la sua cerchia di amici, quasi una seconda famiglia per lui.
Ci sono Luca Argentero, Cristiana Capotondi ed Eduardo Scarpetta
È impossibile guardare la serie Le fate ignoranti senza fare un confronto con l’originale. E soprattutto con i suoi interpreti. Luca Argentero è Massimo, il ruolo che era di Andrea Renzi. Porta in scena il suo personaggio in modo più arioso, meno impostato, più leggero e suadente. Cristiana Capotondi è un’Antonia più dolce, meno dura, anche sottilmente più sexy di Margherita Buy, anche se ancora dimessa, nei primi due episodi che abbiamo visto in anteprima. Certo, è una sensazione strana vederla per la prima volta come una signora, noi che la immaginiamo sempre come un’eterna ragazzina. Ma la novità più importante, quella su cui Ozpetek costruisce tutta la serie, è il nuovo Michele. Eduardo Scarpetta è molto diverso da Stefano Accorsi: ha una bellezza più rude, più sfrontata, e questo si riflette nel carattere del personaggio, più “muscolare” ed esuberante. Il nuovo Michele è sicuro di sé, ha un sorriso disarmante e un fisico che la macchina da presa di Ozpetek pone spesso in primo piano, coccolandolo e facendone uno dei motori della storia. La storia, allora, è sempre la stessa. Ma Antonia, Michele e Massimo sono nuovi. In questo senso, mentre il Massimo di Andrea Renzi usciva subito di scena e lasciava lo spazio a quello che era in qualche modo un rapporto a due, qui il Massimo di Luca Argentero, anche tramite i flashback, è a tutti gli effetti un protagonista. E la storia diventa una relazione a tre.
Paola Minaccioni, Ambra Angiolini e Anna Ferzetti nella famiglia allargata
Accanto ai tre protagonisti si muove un mondo, quella famiglia allargata e di affetti, non di sangue, che chi ha visto Le fate ignoranti conosce bene. “La nostra non sarà una famiglia biologica, ma è una famiglia logica” dice a un certo punto il personaggio di Serra Yilmaz, attrice feticcio di Ferzan Ozpetek, un modo per firmare il film e portare con sé qualcuno di cui si fida. In questa famiglia ci sono anche Paola Minaccioni, nei panni di Luisella (era il ruolo di Rosaria De Cicco), una donna bionda convinta di somigliare a Brigitte Bardot, una coppia omosessuale, un ragazzo innamorato di Michele, e una coppia lesbica, interpretata da Ambra Angiolini e Anna Ferzetti.
Un segno dei tempi
Ecco, è anche da questi dettagli che si vede il “segno dei tempi”. Perché vent’anni fa questa coppia di donne non sarebbe potuta essere sposata, e non avrebbe neanche sognato un figlio, che, pur con viaggi e fecondazione assistita è sì un sogno, ma possibile. È da tante piccole cose – alcune le abbiamo viste e altre le vedremo – che capiamo come sia cambiato, in questi anni, il mondo della comunità LGBTQ+. Il bel documentario su Franco Grillini, uscito qualche mese fa, voleva raccontare anche e proprio questo.
Luca Argentero e Ambra Angiolini, nati con Ozpetek
È bello che due personaggi importanti de Le fate ignoranti siano Luca Argentero e Ambra Angiolini, oggi due attori affermati che proprio Ferzan Ozpetek ha lanciato definitivamente nel cinema che conta con il suo Saturno contro, un film che in qualche modo era figlio de Le fate ignoranti. Di Argentero abbiamo detto; Ambra Angiolini è un’ulteriore sorpresa. Il suo personaggio è sensibile, umorale, intenso, e, soprattutto, l’attrice qui è sensuale come non mai, così come Anna Ferzetti, che nel film è la sua compagna. Ozpetek, come con Scarpetta, valorizza i loro corpi in una serie che, in quanto a nudi e scene d’amore, osa leggermente di più rispetto al film.
Ferzan Ozpetek, leggero ma profondo
Se il pot-pourri sonoro tra tango, musica etnica e lirica, che vent’anni fa poteva sembrare intrigante, oggi suona un po’ stucchevole, funzionano invece ancora benissimo tutti i marchi di fabbrica di Ferzan Ozpetek. Come i pranzi della domenica, i terrazzi assolati, le carrellate sui cibi e l’atmosfera conviviale, libera. Ma quello che conta è che la storia de Le fate ignoranti ha senso ancora oggi. Se Ferzan Ozpetek sembrava aver detto già tutto del suo discorso sulla sessualità, in questa serie sembra essere tornato con un messaggio vivo e potente sulla libertà di ognuno di noi di essere chi è e di scegliersi la propria famiglia d’elezione. Ozpetek, quando vuole, riesce a dare ai suoi racconti una leggerezza senza eguali, e contemporaneamente ad essere profondo. Con la serie Le fate ignoranti ci è riuscito.
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Conclusioni
Come vi abbiamo spiegato nella recensione de Le fate ignoranti, il nuovo cast funziona, e funzionano ancora benissimo tutti i marchi di fabbrica di Ferzan Ozpetek. Ma quello che conta è che la storia de Le fate ignoranti ha senso ancora oggi.
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Voto ScreenWorld