Hazelight, nella sua ormai consolidata accoppiata con EA, non ci delude mai. Split Fiction, infatti, è il nuovo titolo sviluppato dai creatori di It Takes Two e A Way Out. Anche in questo caso, siamo di fronte a un’opera profonda, innovativa e che riesce a divertire grazie a una varietà che raramente abbiamo visto in altri giochi.
Utilizzando l’ormai consolidata formula cooperativa che lo studio svedese ci ha mostrato nei suoi titoli precedenti, Split Fiction è un prodotto che abbina a una qualità tecnica eccezionale, la tendenza degli sviluppatori a proporre prodotti dalla forte vena creativa. Ne sono dimostrazione tanto la storia raccontata dal gioco, quanto il level design e il comparto artistico in senso ampio di quello che, a nostro avviso, è uno dei prodotti più interessanti attualmente sul mercato. Addentriamoci ora nella nostra recensione di Split Fiction.
Le mille e una storia

Mio e Zoe sono due aspiranti scrittrici alle quali è stata offerta la tanto agognata possibilità di essere pubblicate. Quando arrivano alla sede dell’editore, tuttavia, Mio inizia a nutrire dei sospetti. Le autrici dovranno, infatti, essere collegate a uno strano macchinario che le aiuterà ad estrarre le idee delle loro storie. La ragazza prova a rifiutarsi, ma dopo una breve colluttazione finisce nella stessa macchina di Zoe. Da qui, prende vita una storia fatta di mille racconti diversi, uno più creativo e interessante dell’altro.
Split Fiction ruota attorno al valore dell’amicizia e della collaborazione e lo fa in modo magistrale. Il rapporto tra Mio e Zoe, infatti, è inizialmente agli antipodi. La prima è appassionata di fantascienza e ha un carattere riservato che fa da contrasto con l’esuberanza e la passione per il fantasy di Zoe. Inizialmente, dunque, la loro collaborazione sarà caratterizzata da un costante conflitto che, storia dopo storia, si trasformerà in una vera e propria amicizia.
Scopriamo poco per volta che le storie narrate sono frutto delle esperienze di vita delle due autrici: ogni frammento contiene una parte di loro. Che si tratti di un gattino aggressivo dell’infanzia di Zoe, trasformato in un temibile boss o di una multa non pagata che diventa una frenetica storia di vendetta cyberpunk, ogni livello ci fa scoprire qualcosa in più sui personaggi. Inoltre, le emozioni forti e variegate che sperimenteremo durante il percorso saranno l’elemento grazie al quale il rapporto tra le ragazze si consoliderà.
Mentre alterniamo i racconti sci-fi di Mio e quelli fantasy di Zoe, ci troviamo anche a riflettere su alcune tematiche che sono un vero e proprio specchio dell’industria creativa. Viviamo, infatti, il conflitto che ogni artista prova quando si deve scontrare con aziende che danno più valore alle logiche di mercato che al talento e alle idee, oltre alla paura costante del rifiuto e di non farcela in un ambiente iper competitivo. Lo scopo dell’editore, in Split Fiction, è proprio quello di privare gli autori delle proprie storie e utilizzarle per raggiungere obiettivi commerciali.
Da questa battaglia che contrappone creatività e passione ad algoritmi e schemi emerge una vera e propria critica sociale che abbiamo largamente apprezzato, sia per la sensibilità che per il coraggio con il quale Hazelight ha affrontato la tematica.
Mezzo schermo, doppio divertimento

Se già in It Takes Two, infatti, gli sviluppatori hanno esplorato uno scenario distaccato dalla realtà, in questo nuovo lavoro la ricerca di originalità si è spinta oltre. Il gioco, infatti, non smette mai di stupirci e di riscrivere le proprie logiche.
Split Fiction ci offre due possibilità: giocare in cooperativa locale o online. Lo schermo si divide a metà e i due giocatori devono collaborare per consentire alle protagoniste di completare i livelli. Ogni scenario è composto da molteplici situazioni che potremo superare soltanto grazie a un buon gioco di squadra. Uno dei punti di forza del titolo è proprio la varietà di questi eventi. Nel corso delle circa dieci ore di gioco, infatti, ci è sembrato di sperimentare almeno una decina di titoli diversi e non abbiamo mai avuto la sensazione di ripetitività che alcuni titoli di questo genere tendono a portarsi dietro.
Split Fiction riscrive costantemente le sue regole e ci costringe a imparare man mano che andiamo avanti in questo viaggio che è una continua scoperta non solo delle emozioni delle protagoniste, ma anche di meccaniche fresche e originali che spesso ci hanno lasciati semplicemente a bocca aperta. Il tutto avviene con una risposta dei comandi eccellente, grazie alla quale anche quando ci troviamo a provare più volte uno stesso scenario non avvertiamo mai quel senso di frustrazione che rischia di emergere dopo molti tentativi.
Purtroppo, non è possibile affrontare l’avventura in single player o sfruttare un matchmaking online con giocatori casuali, cosa che rischia di allontanare una parte del pubblico. Tuttavia, come già accaduto con It Takes Two, gli sviluppatori hanno messo a disposizione dei giocatori un pass amico. Basterà chiedere alle persone con cui vogliamo giocare di scaricarlo sulle loro console o PC e mandare loro una richiesta di collaborazione. In questo modo, i nostri amici potranno unirsi a delle sessioni con noi e vivere Split Fiction senza alcuna limitazione. Inoltre, gli autori hanno reso disponibile un canale Discord nel quale è possibile trovare giocatori in cerca di qualcuno con cui condividere l’esperienza, così da permettere anche a chi non ha amici di trovare persone con cui giocare.
Alla grafica piace cambiare

Quello che più ci ha colpiti di Split Fiction è il suo comparto artistico. Mentre alterniamo storie fantasy e fantascientifiche, infatti, anche l’aspetto estetico del gioco di Hazelight cambia costantemente, non perdendo occasione di lasciarsi andare in alcune citazioni più o meno velate. La camera si sposta in ogni modo possibile e ci lascia spesso a bocca aperta per la tipologia di angolazione che gli sviluppatori sono riusciti a ottenere.
Questa eccellenza tecnica e artistica ha il suo apice nella sezione finale del gioco, nel quale troviamo un miscuglio di tecniche che si amalgamano in una boss fight adrenalinica che, oltre a riprendere tutto quello che abbiamo vissuto nel corso della nostra avventura, mostra anche un saggio della capacità creativa degli sviluppatori. In questa fase della storia, lo split screen non è più una semplice linea che divide i due personaggi, ma diventa un elemento di gameplay che ci ha stupiti per l’uso originale che Hazelight Studio ha saputo farne.
Prima ancora di arrivare a questo punto, però, a colpire è la capacità di Split Fiction di alternare una grafica a scorrimento laterale in pieno stile metroidvania, il classico 3D dei plattform di ultima generazione, inquadrature dall’alto e svariati stili grafici che, proprio perché non omogenei, rendono l’atmosfera del gioco unica e impareggiabile. In più di un’occasione abbiamo avuto l’impressione di giocare a titoli diversi che, per ambientazioni o regia hanno riportato alla memoria shoot em up come Space Invaders, sparatutto di stampo classico come Metal Slug, fino ad arrivare a titoli più recenti come God of War.
Conclusioni
Split Fiction è un gioiello sotto ogni punto di vista. Da un comparto artistico e narrativo estremamente ispirati, alle meccaniche innovative e perfettamente bilanciate, l’opera di Hazelight Studio ha davvero pochissimi difetti. L’unica nota a margine che si può fare agli sviluppatori è l’impossibilità di affrontare questa avventura in partite cooperative online con giocatori casuali, cosa che potrebbe rendere il gioco più appetibile per chi non ha amici con cui condividere questa esperienza. Tuttavia, come lo stesso studio ha sottolineato in un trailer dal forte stampo ironico, è presente un canale Discord ufficiale nel quale cercare amici con cui affrontare il viaggio di Mio e Zoe, oltre a poter sfruttare il pass amico per invitare chi vogliamo a provare il titolo. Insomma, non possiamo che consigliarvi di non perdervi questo ennesimo lavoro lodevole dello studio svedese.
Cosa ci è piaciuto
- Comparto grafico eccezionale
- Narrazione di altissimo livello
Cosa non ci è piaciuto
- Sarebbe utile un matchmaking per giocare con persone casuali