Conta più il viaggio della destinazione, diceva Jack Sparrow. E come potrebbe essere altrimenti? La nostra recensione di Road 96 non può che aprirsi con la citazione del celeberrimo pirata interpretato da Johnny Depp, di cui tutti – più o meno – conoscono le gesta. Il nuovo videogioco di DigixArt, tuttavia, non è ambientato nel Mar dei Caraibi ma sulla terraferma, più precisamente a Petria, una nazione fittizia che ricorda i vasti panorami desertici del Texas.
Questa nazione è stretta nella morsa di una dittatura militare spietata che costringe molti giovani a fuggire verso il confine alla ricerca di una nuova casa e altre opportunità. Uno scopo nobile, certo, che potrebbe condurli verso la libertà, se solo il viaggio da intraprendere non fosse così ostico. Lo scopo del gioco è quello di prendere parte a un viaggio e ottenere la libertà, attraversando un paese immenso popolato dalle sue contraddizioni.
Road 96
Genere: Avventura
Piattaforma: PS4/PS5, XBOX ONE/S/X, Nintendo Switch, PC
Uscita: 16 agosto 2021
Studio: DigixArt
Sei storie diverse tra loro, sei modi diversi da giocare
In Road 96 impersoniamo sei protagonisti gli uni diversi dagli altri di cui sappiamo molto poco, se non che sono minorenni e che stanno scappando dal regime. Gli episodi del gioco sono in totale sei e raccontano le loro storie con profondità, toccando delle tematiche odierne molto drammatiche e incastrate con attenzione nella trama, che cambia in base alle nostre scelte.
Non stiamo parlando di Life is Strange, sia chiaro, ma i dialoghi tra i protagonisti e i personaggi che si incontrano nel corso del viaggio sono delicati e vitali per il proseguimento dell’avventura. Il concept è intelligente e maturo: scegliere di ambientare un gioco simile con delle mappe procedurali, che cambiano ogni volta che avanziamo in una nuova area, è una scelta vincente e intelligente perché ci permette di sperimentare nuovi modi per proseguire nell’avventura. La visuale in prima persona permette di immedesimarsi al meglio nelle azioni di gioco e di compiere varie azioni sempre diverse e mai banali, oltre che divertenti e stimolanti.
Il sistema ludico di Road 96 è molto limitato, ma è una scelta tuttavia comprensibile perché lo scopo di Road 96 non è confezionare un videogioco con un gameplay immediato e trascinante, ma di proporre prima di tutto un’esperienza diversa per ciascun giocatore. La meccanica delle scelte, infatti, è stata ben implementata: intacca, oltre all’esito del finale, anche le conclusioni di ogni episodio. A differenza di molte altre opere indipendenti, Road 96 cattura sin da subito per la sua ironia e il suo modo di proporre la propria struttura ludica, funzionale dall’inizio alla fine.
Intendiamoci, non stiamo parlando di un videogioco che innova e migliora quello che è stato già provato in passato da altri studi di sviluppo del panorama indipendente, eppure Road 96 con la sua semplicità ci ha coinvolto come non accadeva da tempo, come se compissimo noi ogni singolo viaggio. In alcuni frangenti si sono presentate delle situazioni in cui abbiamo sparato con uno sparachiodi a una macchina della polizia, avviando così vari minigiochi.
L’interfaccia presenta una barra della vitalità in alto a sinistra, e per rimpinguarla a dovere non resta che mangiare o dormire tra i cartoni che si trovano in giro per le aree di sosta. Per procacciarsi degli alimenti c’è la possibilità di rovistare nei secchi dei rifiuti, e se la provvidenza gira dalla nostra parte, possiamo trovare delle monete da spendere a un distributore automatico che vende acqua, barrette al cioccolato e tante altre leccornie per riempirsi lo stomaco.
Viaggiando per strada, a stretto contatto con una natura spietata e imprevedibile, siamo costretti a fare l’autostop, specie se veniamo derubati da qualche teppista. Se le finanze non sono sufficienti per pagare un autobus o un taxi, l’unica soluzione possibile è farsi dare un passaggio da uno sconosciuto. Ma se abbiamo fretta e non vogliamo farci catturare da qualche poliziotto, l’alternativa migliore potrebbe essere quella di rubare una macchina, rovistando per bene nelle varie aree di gioco alla ricerca della chiave adatta ai nostri scopi.
Dobbiamo ammettere che rubare un’auto, chiedere un passaggio e dormire su un autobus sono azioni che abbiamo spesso compiuto con piacere, e non tanto perché fossero scelte scontate, ma perché DigixArt ha voluto proporre ai giocatori qualcosa che non era mai stato tentato prima con un approccio intuitivo e diretto. Il ritmo di gioco scorre meravigliosamente dall’inizio alla fine, non annoiando anche grazie alle storie dei comprimari che conosciamo durante l’esperienza.
Storie di strada, storie di vita
I personaggi secondari ricoprono un ruolo fondamentale nel corso dell’intera esperienza. La loro scrittura, su cui il team francese ha lavorato con scrupolosa attenzione mostrando una notevole maturità, è il valore sicuramente aggiunto della produzione sia in termini qualitativi che contenutistici, facendoci affezionare a ogni comprimario. Ci sono dialoghi profondi, ci sono dialoghi commoventi, ci sono dialoghi toccanti e dialoghi che, a nostro avviso, danno prova di un lavoro certosino di caratterizzazione da fare invidia a tanti videogiochi blasonati.
Uno dei rapporti più commoventi è quello che il giocatore stringe con Zoe, una ragazzina che ha un grande sogno che spera di realizzare quanto prima, lontano da Petria e dalla sua influenza. Un sogno di libertà nobile e condivisibile, capace di risvegliare le coscienze. Non facendo spoiler che potrebbero rovinarvi la sorpresa, la giovane è una sorpresa continua, ben approfondita e trattata con maturità. In alternativa, un altro personaggio che abbiamo trovato piacevole è il piccolo Alex, un inventore fatto e finito che si ritrova a percorrere la strada assieme a noi nascondendo un temibile segreto.
Prima abbiamo parlato delle tematiche della produzione, e in Road 96 non ne mancano: ce ne sono alcune che esortano a riflettere sul presente, e ci sono riferimenti storici tremendamente attuali. Petria è un mondo immaginario dominato da una spietata dittatura che uccide i rivoltosi e limita le libertà altrui, pur permettendo delle elezioni che premiano sempre il presidente in carica (per salvare le apparenze), protetto da una classe amministrativa corrotta e succube, con due schieramenti che le fanno la guerra: la Florres, una mite oppositrice in corsa per le elezioni presidenziali, e la parte più violenta di Petria, formata dalle Brigate Nere.
Un viaggio indimenticabile in un panorama da sogno
Le ambientazioni, spesso, potrebbero essere simili le une alle altre, ma d’altronde siamo nel deserto. Abbiamo tuttavia visitato vecchi ruderi, dei boschetti e dei fiumiciattoli, dormendo in un motel o sotto le stelle mentre il cielo cullava ogni nostro pensiero. Ci siamo persi tra i sentieri, godendo di un aspetto grafico modestamente rifinito e su cui si poteva lavorare di più, mentre ci perdevamo a guardare il cielo, le nuvole frastagliate e il sole che rifletteva sulla strada bagnata dal gasolio perso da qualche tir.
Il lato tecnico, al contrario degli altri compartimenti dell’opera, è purtroppo vittima di qualche calo di frame rate e di texture sbiadite. Al netto di questo, però, Road 96 ha caricamenti rapidi, una buona notizia per i più esigenti e per chiunque prediliga un videogioco che butta subito nel bel mezzo dell’azione.
Il nuovo videogioco di DigixArt rientra tra le produzioni indipendenti più memorabili e sorprendenti degli ultimi anni, non riuscendo però a scalzare dal podio quelle opere che tutti hanno amato nel corso degli anni tanto da essere ancora oggi venerate. Tuttavia, Road 96 è godibile, imponente e scritto con cura, strutturato con intelligenza e semplicità. Ci siamo trovati di fronte un’opera che ha più pregi che difetti ed è coerente con se stessa, e che confeziona una storia intensa e particolareggiata.
La storia di un viaggio che porta ben oltre la Road 96, ben oltre le nostre aspettative, e ben oltre quello che pensiamo di conoscere del mondo. Un viaggio unico e sensazionale, che potrebbe commuovere se si è pronti ad accettarne gli esiti. Sì, anche quelli più insoliti.
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Conclusioni
Come abbiamo visto nella nostra recensione, Road 96, di DigixArt, è un videogioco trascinante, coinvolgente e commovente. Un'avventura narrativa che va ben oltre il viaggio e arriva all'anima, superando i soliti classicismi delle opere indipendenti.
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Voto ScreenWorld