Nelle ultime settimane ne avrete sicuramente lette di ogni su Marvel’s Spider-Man 2. Una produzione sinceramente incredibile sotto ogni aspetto e, per questo, piuttosto semplice da raccontare. Diciamocelo: quanti elementi si possono elogiare dell’ultima fatica di Insomniac Games? Praticamente tutti. Certamente, non siamo qui a decantare perfezione, ma probabilmente siamo di fronte ad un vero capolavoro di genere, quello dei giochi “a tema” supereroi. Il ballottaggio, provando ad essere oggettivi, è con uno degli Arkham di Rocksteady, ma visto che dell’oggettività dovremmo imparare a fregarcene, possiamo dire con grande serenità che Marvel’s Spider-Man 2 è il miglior videogioco di supereroi mai creato.
“Perché?”, vi chiederete. Beh, come detto in apertura i motivi sono chiaramente molteplici. Proviamo però a tirarne in ballo qualcuno non troppo scontato o, per meglio dire, le cose che, durante le quasi 30 ore di gioco utili a platinare il gioco, ci hanno fatto più volte sobbalzare dalla sedia. Ecco 5 motivi che rendono Marvel’s Spider-Man 2 un capolavoro, in ordine sparso, senza alcune pretesa di classifica.
1. New York
Questo è un tema importante. Avrete sicuramente letto da qualche parte che, essendo ambientato nella stessa città del primo capitolo, questo sequel potrebbe prestare il fianco alle critiche dal punto di vista dell’ambientazione. Niente di più falso, e su questo elemento Insomniac ci ha dato una grande lezione. La città certamente è la stessa, ma comunque diversa rispetto a quanto visto nello scorso episodio. Nelle missioni, da come noi interagiamo con essa proprio in loro funzione, e di come alcune quest secondarie legate a personaggi non centrali ci permettano di vivere la Grande Mela in modo totalmente diverso. Un po’ come fatto dalla serie Yakuza con Kamurocho. Stessa città, ma storie completamente nuove, e funziona alla grande.
2. I personaggi secondari e alcune loro quest
Senza fare spoiler. La missione dedicata alla Gatta Nera e tutta la quest secondaria legata a Mysterio sono davvero di un gusto, una ricerca e un romanticismo incredibili. Piccole parentesi all’interno di un quadro più ampio che però arricchiscono davvero ciò che stiamo giocando. Non si può non godere davanti agli omaggi a Doctor Strange e a quelle sequenze nei portali. Come non possiamo non esaltarci per lo swing in una NYC sottosopra mentre si insegue un disperato Mysterio. La maestria produttiva sta anche nel non eccedere, quanto piuttosto nel trovare un giusto equilibrio per queste “deviazioni narrative” che però ci calano ancora di più nell’atmosfera.
3. Il ritmo
Venti ore per la quest principale non sono poche, ma diamine come volano, e con che ritmo! Di elogi sul comparto narrativo e di scrittura se ne possono spendere decine, ma è bene sottolineare che sono sorrette anche da un ritmo meraviglioso. Grazie alle musiche, all’alternanza dei personaggi, al cambio di registro nei colori e nel design degli ambienti… o all’arrivo di Venom. La cura e la qualità che è stata messa nel cucire addosso a Spider-Man un mondo che si potesse muovere alla velocità e all’intensità con la quale lui dondola tra i grattacieli è davvero invidiabile.
4. La libertà creativa
Ragazzi, una IP come quella dell’Uomo Ragno è onere e onore. Da un lato apre a guadagni e successi probabilmente sconfinati; dall’altra espone al rischio di un tonfo molto rumoroso. Ebbene, tutto ciò che concerne lo sviluppo creativo attorno a questa versione di Spider-Man pensiamo sia fra le migliori di sempre, anche se paragonata ai film. E mi riferisco alla caratterizzazione dei protagonisti, dei villain, ai temi centrali della storia, alla colonna sonora… tutto. Probabilmente Marvel’s Spider-Man 2 contiene una delle migliori rappresentazioni del personaggio e del suo mondo, con il plus valore che, letteralmente, il gioco ci permette di essere Spider-Man. Non solo nelle grandi missioni, ma anche nel quotidiano. E il modo in cui mette in scena tutto questo, per chi ama il personaggio, è sensazionale.
5. La posta in gioco
Una cosa che serve particolarmente nelle storie di supereroi è rendere personale la posta in gioco. Quando bisogna salvare non solo il mondo, ma anche sé stessi. Forse è per questo motivo che Spider-Man è uno degli eroi che amiamo di più. Perché non è mai solo questione di sconfiggere il cattivo, ma, attraverso l’avventura, scoprire una parte di sé, accettandosi e imparare qualcosa. Anche in questo Marvel’s Spider-Man 2 fa un lavoro sublime, mascherando dietro la classica avventura dell’eroe temi molto più drammatici e reali, regalandoci un’evoluzione non solo dei protagonisti ma anche del rapporto fra gli stessi.
Non è facile che produzioni simili, destinate e create con l’obbligo di piacere a tutti e incassare miliardi, offrano spunti di questo genere. Soprattutto perché, paradossalmente, quando il pubblico si trova davanti a voti alti e unanimi tende a diventare superficiale utilizzando il termine blockbuster con una connotazione negativa. Invece l’occasione è propizia per iniziare a cambiare il modo in cui valutiamo determinate cose. Un esempio? La musica pop può essere un ottimo cavallo di Troia per raccontare e trattare temi complicati e profondi, facendoli arrivare a molte persone. Allo stesso modo le produzioni ad alto budget possono avere il coraggio di avere molto cuore e stupire, a patto che si abbia la voglia di vederle per quelle che sono, senza pregiudizi. Un ennesimo centro per Sony PlayStation che in quanto a esclusive ha sempre centrato il bersaglio (The Last of Us, God of War…) e che da oggi può aggiungere Marvel’s Spider-Man 2 nell’Olimpo delle esclusive migliori di questa generazione.