Durante la cerimonia dei Game Awards 2023 molti videogiocatori hanno potuto gustarsi in anteprima i trailer dei nuovi titoli da loro desiderati, e tra questi ci sono sicuramente i fan di Dragonball e dei videogiochi ad esso dedicati dal momento che Bandai Namco ha rilasciato in diretta un gameplay trailer del prossimo attesissimo capitolo della serie Budokai Tenkaichi. Il gioco in questione era già stato annunciato a marzo di quest’anno con un primo breve filmato dal retrogusto nostalgico in cui è stato omaggiato il terzo capitolo e, in seguito ad una transizione ad effetto, è stata mostrata la nuova grafica di quello che si credeva essere Dragon Ball Budokai Tenkaichi 4. In realtà il gioco si chiamerà DRAGON BALL: Sparking! ZERO, e per ora sappiamo che sarà realizzato con l’avanzato motore grafico Unreal Engine 5 di Epic Games, che il gameplay manterrà le medesime meccaniche di combattimento dei precedenti capitoli (con gli opportuni aggiustamenti) e che il roster dei personaggi giocabili sarà probabilmente il più ricco e folto di sempre per la categoria dei videogiochi a tema Dragon Ball.
Sebbene non sia poi così remota la possibilità di vedere DRAGON BALL: Sparking! ZERO già nel 2024, è certo che dovremo aspettare ancora un po’ prima di giocare al nuovo picchiaduro di Bandai Namco. Dunque, per ingannare il tempo durante l’attesa, in questo articolo vi proponiamo alcuni tra i giochi più iconici, divertenti ed immersivi ispirati al mondo di Akira Toriyama. Ecco quindi i 5 migliori videogiochi per tutti gli appassionati del manga e dell’anime di Dragonball.
5. Dragon Ball Z: Budokai 3 (2004)
Cover di Budokai 3 – © Dimps
A quasi 20 anni dal lancio su Playstation 2, Dragon Ball Z: Budokai 3 rimane una tra le esperienze videoludiche di Dragon Ball più complete di sempre. Si tratta di un picchiaduro a scorrimento a 2D, ma anche 3D, ma in verità anche open world. Il terzo capitolo dei Budokai è quello che ha coronato una serie di videogiochi apprezzatissima dai fan con una grafica avanguardistica per il tempo, delle meccaniche di gameplay solide, seppur talvolta poco intuitive, nuovi personaggi ad ampliare il roster e altre migliorie tecniche che gettarono la base per la serie Tenkaichi. Per anni Budokai 3 è stato un’istituzione inamovibile per il suo genere e ancora oggi rimane il gioco di Dragon Ball che riesce meglio ad equilibrare la qualità del combat system con quella dell’esplorazione e delle attività esterne al campo di battaglia.
4. Dragon Ball Xenoverse 2 (2016)
È il sequel diretto di Dragon Ball Xenoverse, videogioco uscito un anno prima e che inizialmente risultava essere quasi identico al capitolo successivo, a tal punto che in molti criticarono la nuova pubblicazione di Bandai Namco. Nonostante le prime perplessità della community, Xenoverse 2 si è arricchito, affinato ed ultimato negli anni successivi al debutto con numerosi aggiornamenti e Dlc relativi alle ultime saghe di Dragon Ball Super e ai film più recenti del franchise. Chiariamo subito che in xv2 non si vivono gli scontri più avvincenti che un picchiaduro possa offrire e che le avventure del proprio patroller spesso presentano tratti ridondanti, specialmente nei raid e nelle missioni parallele.
I punti di forza di questo titolo, infatti, non risiedono particolarmente nella natura del gameplay, bensì nell’offerta complessiva di un prodotto che oggi vanta un roster di 68 personaggi giocabili tra Dragon Ball Z, Super e GT (considerando anche quelli dei DLC a pagamento), scenari originali dell’anime e la possibilità di ripercorrere gli eventi più emblematici della lore di Dragon Ball dalla prospettiva del proprio personaggio personalizzabile. In definitiva Dragon Ball Xenoverse 2 rientra in questa classifica non tanto per la qualità dell’aspetto videoludico, quanto più per l’esclusività dei propri contenuti praticamente imperdibili per qualsiasi estimatore di Dragon Ball Super e per tutti gli amanti dei What If che vanno a speculare sui possibili sviluppi e scenari alternativi dell’anime.
3. Dragon Ball FighterZ (2018)
Dragon Ball FighterZ è un picchiaduro a scorrimento orizzontale che fu apprezzatissimo dall’utenza così come dalla critica, che lo premiò ai Game Awards del 2018 come miglior picchiaduro dell’anno. Il gioco attualmente ha un punteggio di 86 sul sito di Metacritic e ciò lo distacca largamente da tutti gli altri titoli del franchise, a nostro avviso meritatamente. FighterZ è un titolo dal gameplay sensazionale, variegato da un punto di vista dell’accessibilità perchè presenta un sistema di combattimento intuitivo già dalle fasi iniziali ma che, allo stesso tempo, può essere riscoperto affinando la propria tecnica con il passare delle ore di gioco, e questo ne incrementa consistentemente la longevità rispetto alla maggior parte dei giochi a tema Dragon Ball.
La bellezza grafica dei combattimenti e delle cutscenes insieme all’ottimo rapporto qualità-prezzo (lo trovate negli store a 10 euro circa) sono le ultime caratteristiche che rendono FighterZ complessivamente il miglior prodotto tra tutti i giochi di Dragon Ball, sebbene esso non sia comunque un titolo che riesce totalmente nella trasposizione videoludica delle opere di Toriyama . Giocando a FighterZ, infatti, non si respira l’atmosfera dell’anime giapponese e la cura all’aspetto competitivo del multiplayer va a discapito di quella della storia. Inoltre il roster è davvero spoglio ed alcuni personaggi chiave, tra cui addirittura Goku e Vegeta base, non sono disponibili nell’edizione standard del gioco e vanno acquistati separatamente. Tutto sommato Dragon Ball Z è un “Must Have” più per gli amanti dei picchiaduro che per gli amanti di Dragon Ball, e per questo non riesce a raggiungere la vetta di questa classifica.
2. Dragon Ball Z: Kakarot (2020)
CyberConnect2 e Bandai Namco con Dragon Ball Z: Kakarot hanno proposto una novità che era necessaria per i videogiochi di Dragon Ball. Il titolo secondo classificato è un action RPG che vede come protagonista Goku, ma che permette di interpretare il ruolo di altri personaggi principali della serie animata all’interno di una ricostruzione del mondo di Dragon Ball in cui nessun dettaglio è lasciato al caso. La formula open world permette al giocatore di cimentarsi nell’avventura, esplorando ogni paesaggio dell’anime ed interagendo con la quasi totalità dei protagonisti delle saghe di Z e non solo. Kakarot è quell’opera di cui tutti i fan avevano bisogno poiché nelle sue quest si può ripercorrere attivamente quasi ogni istante di Dragon Ball Z.
La mancanza di alcuni di questi viene colmata da alcune chicche inedite che vanno ad approfondire ulteriormente il contesto narrativo. In una missione secondaria, ad esempio, si scopre il motivo della presenza di animali antropomorfi nella prima serie dell’84 e la successiva sparizione di questi ultimi in Z. Negli ultimi anni siamo stati abituati a titoli di Dragon Ball fondati su cutscenes e cazzotti, mentre questo GDR offre una gamma di attività più ampia, dalla caccia alla pesca, dal volare alla ricerca di tesori fino alle gare con i veicoli della Capsule Corporation. L’immersione nel gioco è facilitata dalla presenza di un’enciclopedia sul mondo di Dragon Ball sfogliabile dal menù, dall’accompagnamento della colonna sonora originale e da una grafica che abbandona quella plasticosa tridimensionalità dei titoli Raging Blast e Xenoverse per abbracciare un design più simile a quello dell’anime, riuscendo a sfiorare la meraviglia nella versione rimasterizzata per next-gen.
Purtroppo la componente ruolistica di Kakarot è grezza e, assieme alle meccaniche di combattimento esageratamente elementari, rende il titolo stancante alla lunga. Anche il sistema di progressione è poco curato per via di potenziamenti più impattanti per l’estetica che per il gameplay, perciò dopo il superamento della metà del gioco il livello di sfida si basa esclusivamente sul livello e non sulle capacità del giocatore. Al netto di ciò, Dragon Ball Z: Kakarot rimane un gioco unico e le vibes che trasmette regalano un’esperienza virtuale imprescindibile.
1. Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3 (2007)
In prima posizione ovviamente non potevamo non mettere Budokai Tenkaichi 3, un gioco che ha segnato una generazione e che riteniamo essere quantomeno il più completo di tutti i giochi di Dragon Ball in assoluto. Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3 è un picchiaduro a incontri semplicemente troppo divertente e pieno di modalità che lo rendono un gioco monumentale. Nella modalità “Storia del drago” è possibile ripercorrere gli episodi salienti di Dragon Ball, Dragon Ball Z, Dragon Ball GT e dei film degli anni ’90 ed è perfino possibile giocare ad una saga alternativa in cui si combattono battaglie mai accadute nella storia originale e del tutto improbabili.
In un episodio di questa saga, per esempio, si combatte nei panni di Devilman, un personaggio scarsissimo della prima serie, contro Re Cold, nonché padre dell’imperatore galattico Freezer. Sebbene lo scontro per i canoni di Dragon Ball Z sia totalmente impari, in realtà questa battaglia è Devilman a spuntarla perché questo, come moltissimi altri personaggi della prima serie, aveva un singolo potere completamente senza senso. Budokai Tenkaichi 3 è un titolo pregno di quest’ironia verso l’anime e i suoi personaggi, in particolar modo verso mr.Satan che ha delle combo ridicole spesso futili, che tira i sassi al posto dei colpi dell’aura e che prima delle finali del torneo nel gioco tenta di defilarsi con la scusa del mal di pancia.
Sono queste piccolezze, accompagnate da musiche non originali dell’anime, a rendere questo gioco tanto cafone quanto strepitoso. Nella Battaglia Suprema si può fare una sorta di avventura con un personaggio costellata da combattimenti e minigiochi oppure svolgere fino a 100 missioni diverse tutte differenti. Nella modalità Tour Mondiale del Drago è possibile iscriversi fino a 5 tipologie di torneo e trovare come avversari negli scenari a tema gli avversari più disparati, ma il gioco trova la sua massima espressione nella modalità Duello in cui si può disporre del colossale roster di 162 personaggi, i cui abiti sono personalizzabili prima del match.
Nei combattimenti di questa modalità è possibile utilizzare personaggi giganteschi (che nei recenti giochi sono rilegati al ruolo di boss per i raid), trasformarsi in Oozaru, in Super Sayan o evolversi quasi a piacimento e, infine, si può effettuare la fusione in combattimento tra due personaggi che lo permettono. Sempre in Duello si può scegliere uno scenario tra i 30 disponibili ed esso sarà soggetto a cambiamenti dinamici in base all’andamento del combattimento che, in alcuni casi, con supreme o con gli indimenticabili scontri dell’aura spacca-analogici può far distruggere l’intero pianeta.
Anche l’aspetto dei personaggi poteva variare in battaglia in base ai danni ricevuti. Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi 3 è stato ed è ancora l’esperienza definitiva per chi ama l’irriverenza vista nel manga e nell’anime, è un gioco dal gameplay intramontabile e dal sistema di combattimento che soddisfa le esigenze di qualsiasi gamer, ed ecco perchè lo riteniamo il miglior gioco di Dragon Ball a 360 gradi.
Riuscirà DRAGON BALL: Sparking! ZERO dopo 16 anni ad essere il degno successore di Budokai Tenkaichi 3?
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