Il piano editoriale di Disney per quanto riguarda i suoi contenuti streaming ha raccolto moltissime critiche negli anni. Dalle serie Marvel a quelle Star Wars, le difficoltà sono state piuttosto evidenti e hanno portato un malcontento piuttosto diffuso nel pubblico – ma anche all’interno dell’azienda stessa. Con il ritorno di Bob Iger nel ruolo di CEO, però, le cose sembra stiano piano piano cambiando: più qualità, meno quantità. Ma anche più attenzione e responsabilità per decidere cosa va prodotto e cosa no; cosa va al cinema e cosa su Disney+.
Una prospettiva che, paradossalmente, era mancata nell’ultimo triennio. A risentirne sono stati tutti i brand, ma in particolare Marvel, sopratutto perché arrivava da una decade di successi, di unanimità d’opinione da parte degli spettatori e della critica. Ecco quindi che Feige e Iger mischiano le carte, sgombrando il terreno del 2024 in previsione di prodotti molto mirati. Uno è chiaramente Deadpool & Wolverine; l’altro, come da titolo, è X-Men ’97. Prima serie animata pubblicata sotto l’etichetta Marvel Animation nonché sequel e revival della serie originale degli anni novanta.
Dopo i successi Sony con i film animati di Spider-Man, in molti si aspettavano che anche la Casa Delle Idee iniziasse ad esplorare il genere. Ed eccoci qui: X-Men ’97 è una serie da un lato furba e nostalgica, dall’altro molto contemporanea e coraggiosa. Abbiamo visto i primi tre episodi che, vi anticipiamo, ci hanno convinto moltissimo.
Il ritorno dei Mutanti
Uno dei punti di forza che balza istantaneamente all’occhio dopo pochi minuti è, banalmente, quello estetico. X-Men ’97 ricalca quasi pedissequamente lo stile della serie del ’92, con quell’animazione quasi vintage ma in qualche modo attuale, straordinariamente caratterizzata e caratterizzante. Si nota il lavoro artigianale, tramite il quale molte delle scene siano state effettivamente disegnate in 2D come si faceva “ai vecchi tempi”. Il primo impatto, dunque, è positivo. Il “look and feel”, come dicono quelli bravi, non solo è credibile ma risulta essere una crasi quasi perfetta fra vecchio e nuovo.
Un’altro degli ingredienti di questa ricetta quasi perfetta è il cast di personaggi, ben definiti e amabili. Vediamo il ritorno di alcuni degli eroi più famosi di sempre come Wolverine, Ciclope, Jean Grey, e molti altri, tutti con le loro personalità distintive e dinamiche interpersonali. Tuttavia, la serie offre anche nuovi sviluppi per i personaggi esistenti e introduce nuove aggiunte che aggiungono un nuovo livello di complessità e interesse alla trama, senza risparmiarsi nel toccare anche tematiche molto attuali e, in alcuni casi, anche in modo inaspettato.
Nostalgia in chiave moderna
Le storie affrontate in X-Men ’97 non si limitano solo alla lotta tra il bene e il male, ma esplorano anche temi più profondi come l’accettazione, la diversità e il sacrificio personale. Questo approccio più maturo alla narrazione rende la serie appetibile non solo ad un pubblico giovane e meno incline a certi temi, ma anche a quegli spettatori più adulti che cercano nell’animazione un tono non per forza univocamente leggero. A questo si sposa un uso intelligente dell’ambientazione temporale, gli anni ’90, per aggiungere un ulteriore livello di fascino e nostalgia. La colonna sonora rimane fedele allo stile dell’epoca, così come i look dei vari personaggi. D’altronde, come detto in apertura, la storia riparte esattamente dalla sua conclusione originale.
Per concludere, questi primi tre episodi di X-Men ’97 mettono in scena un prodotto godibile, rifinito e perfetto potenzialmente per tutte le fasce d’età. Con la sua combinazione di nostalgia, azione e narrazione coinvolgente, questo primo prodotto firmato Marvel Animation è un perfetto starting point per la nuova etichetta della Casa Delle Idee che sicuramente continuerà a proliferare nel prossimo futuro.
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