La regola è semplice: senza citazioni Stranger Things non sarebbe Stranger Things. Un’abitudine comoda sulla quale, però, la serie Netflix non si è adagiata. La quarta stagione ha fatto le cose in grande, perché è cresciuta assieme ai protagonisti, rinunciando spesso a quella nostalgia fine a se stessa che stava diventando ripetittiva.
Diciamolo: questo primo volume di Stranger Things 4 ha alzato parecchio l’asticella dell’ambizione, i riferimenti non hanno abbracciato solo i tanto amati anni Ottanta. E allora, addentriamoci nel SottoSopra, alla scoperta di 10 citazioni in Stranger Things 4 che forse non avete notato.
1. Ghostbusters (1984)
Partiamo dalla citazione più immediata. Nel senso che si vede praticamente subito, all’inizio della quarta stagione.
Che ai fratelli Duffer i Ghostbusters piacessero parecchio ce ne eravamo accorti dalla seconda stagione, quando i riferimenti agli Acchiappafantasmi erano proprio vaghi e per niente espliciti. Questa volta la citazione è più sottile, perché il test del Dottor Brenner che mette alla prova le abilità psichiche del piccolo Dieci ricorda tantissimo la teoria sulla percezione extra sensoriale del mitico Vekman visto nel primo Ghostbusters del 1984. Anche nel film di Ivan Reitman infatti il test consisteva nell’indovinare delle figure disegnate su una carta.
2. E.T. – L’extraterrestre (1982)
Ora ecco una chicca minuscola. È ormai cosa nota che Spielberg ed E.T. – L’extraterrestre hanno influenzato la poetica dei fratelli Duffer, cresciuti a pane e avventura con lo zio Steven. Nella prima stagione le citazioni a E.T. si sprecavano (Undici nascosta in casa da Mike, l’iconico volo in bici), ma anche in questa quarta c’è una bel dettaglio che piacerà ai fan. Quando Dustin usa una cabina telefonica, alle sue spalle notiamo la scritta E.T. Phone Home (E.T. telefono casa in italiano). Come a dire che nel 1986, ovvero soltanto 4 anni dopo l’uscita di E.T., il film di Spielberg era già un cult assoluto.
3. Il silenzio degli innocenti (1991)
Facciamo un salto in avanti verso gli anni Novanta. Perché da queste parti abbiamo avuto un forte déjà vu de Il silenzio degli innocenti. Quando? Quando Nancy e Robin decidono di interrogare l’inquietante Victor Creel. L’ambientazione malsana, l’atmosfera e il lungo corridoio pieno di prigionieri richiamano tantissimo il capolavoro di Jonathan Demme. A questo aggiungiamo anche il timore e la timidezza con cui le due ragazze acerbe si rivolgono a Victor durante l’interrogatorio attraverso le sbarre. Un dinamica davvero molto, molto simile a quella tra Clarice e il diabolico Hannibal Lecter.
4. Guerre Stellari (1977)
Come fa una serie impregnata di cultura pop a dimenticarsi della saga suprema della cultura pop? Semplicemente non lo fa. Infatti nel primo episodio, durante la faticosa partita a Dungeons & Dragons, Dustin cita una celebre frase di Star Wars, pronunciata dal mitico Han Solo sul Millennium Falcon in una scena di Guerre Stellari.
La frase è “never tell me the odds” (letteralmente “non dirmi mai le probabilità”). Battuta ripresa fedelmente da Dustin prima del fatidico lancio del D20 durante l’avventura a D&D. L’altra vera chicca? La posa di Dustin, con tanto di dito indice alzato. Altro marchio di fabbrica di Han Solo!
5. Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)
Durante la quarta stagione Undici è un pesce fuor d’acqua. La ragazza non riesce proprio a integrarsi in California e così viene presa di mira e bullizzata dal resto della scuola. L’apice del suo disagio viene toccato sulla pista di pattinaggio, quando i compagni la prendono di mira e le versano addosso del frappè. Una scena che assomiglia tantissimo a quella vista in Carrie – Lo sguardo di Satana, il cult di Brian De Palma ispirato (guarda un po’) a un certo Stephen King. La sequenza vede la protagonista, anche lei dotata di poter psichici come Undi, al centro delle attenzioni subdole dei suoi compagni, che le versano addosso sangue animale. Leggermente più spiacevole del frappè, diciamolo.
6. La Compagnia dell’Anello (2001)
La new entry Eddie è un grande appassionato di fantasy. E questo lo avevamo capito dalla sua viscerale passione per D&D. Questa volta, però, la citazione riguarda la mamma di tutte le saghe fantasy: ovvero Il Signore degli Anelli. Quando il gruppo dei ragazzi è nel bosco per organizzare l’assalto a Vecna, Eddie paragona il sottosopra a Mordor, aggiungendo anche un’altra frase emblematica: “La contea sta bruciando“. Chiaro riferimento all’impresa di Frodo e Compagnia. Ma se questa citazione tolkieniana è lampante, nel settimo episodio ce n’è una molto più sottile che ci è piaciuta molto. L’abbiamo scovata quando Uno riprende in mano capsula che gli era stata conficcata nel collo dicendo: “Chi immaginava che una cosa cosi piccola causasse tanti guai?”. Una frase molto, molto simile a quella pronunciata da Boromir ne La Compagnia dell’Anello, quando il figlio di Gondor viene tentato per la prima volta dall’Unico (sui monti innevati).
7. Nightmare (1984)
Finalmente eccoci davanti alla citazione più ricorrente, insistente e lampante della quarta stagione. Quella che accomuna Vecna al mitico Freddy Krueger di Nightmare. Entrambe le creature sono signori dell’incubo che si insinuano nelle menti fragili delle loro vittime, predoni onirici e famelici, che uccidono quando i loro bersagli sono in uno stato di dormiveglia. Anche l’aspetto di Vecna, col viso deturpato come se fosse ustionato, assomiglia tanto a quello di Krueger. E a ben pensarci il regno di Vecna, dominato dal rosso e dal nero, rievoca molto l’atmosfera sanguigna della stanza delle caldaie in cui si muoveva il mostro di Nightmare. Inutile sottolineare che il tributo è diventato palese quando Robert Englund, ovvero l’attore di che ha interpretato Freddy Krueger, è stato scelto per il volto di Victor Creel.
8. Kobe Bryant
Piccola parentesi extra cinematografica. Perché Stranger Things ha voluto omaggiare anche una grande icona sportiva, purtroppo scomparsa troppo presto 2 anni fa. Stiamo parlando del mitico Kobe Bryant, omaggiato dal numero 8 sulla maglia degi Hawkins indossata Lukas. È stato proprio l’attore Caleb McLaughlin a proporre l’idea: richiamare il numero scelto da Bryant nei suoi primi anni di carriera con la casacca giallo-viola dei Los Angeles Lakers.
9. Altri cult
Stranger Things è sempre stato tappezzato di riferimenti ai film degli anni Ottanta diventati subito dei tormentoni. Anche questa quarta stagione conferma la buona abitudine. Infatti la serie è stracolma di citazioni scenografiche, con piccoli dettagli nascosti sullo sfondo seminati di continuo. Nella videoteca in cui lavorano Robin e Steve, infatti, notiamo sia il cartonato di Nightmare che quello di Gremlins, entrambi usciti nel 1984, ovvero due anni prima del periodo in cui è ambientata la storia. Piccola citazione anche per un’altra saga cult horror: ovvero Halloween. Infatti nel regno di Vecna, durante l’attentato alla povera Max, si nota una lapide con su scritto “Meyers”. Un nome proprio vagamente familiare.
10. Watchmen (2009)
Chiudiamo la nostra carrellata con la citazione più raffinata di questa quarta stagione. Citazione che si manifesta nella bellissima sequenza finale del settimo episodio, che fa finalmente luce sulla vera identità di Vecna.
Il flashback dedicato alla famiglia Creel si apre con la bellissima musica di Philip Glass. La stessa che ha segnato un altro splendido flashback cinematografico. Quello dedicato alle origini del Dottor Manhattan visto in Watchmen di Zack Snyder. Una musica solenne, poetica ed enfatica, perfetta per descrivere una scena intensa come quella dell’infanzia di Vecna. Altra coincidenza non comune: Il Dottor Manhattan ha una fissazione per il tempo, per gli ingranaggi e per gli orologi. “Ironia della sorte” anche nella storia di Vecna l’orologio a pendolo ha un ruolo fondamentale.