Sono sempre meno le produzioni capaci di spaccare il mondo del piccolo schermo: al di là dei successi di pubblico, le opere che hanno lasciato un segno indelebile nella tv contemporanea possono contarsi sulle dita di una mano. Lampi d’arte furente in un abisso di prodotti dimenticabili. Severance (Scissione) è riuscita a entrare in una cerchia quanto mai ristretta, lasciando l’America senza parole: tre anni fa, la prima stagione della serie creata da Dan Erickson e diretta da Ben Stiller è stata con molta probabilità l’operazione più apprezzata dell’anno, senza però ottenere la stessa risonanza oltreoceano. La ragione è semplice: molti paesi (Italia in primis) si abituano facilmente a quel che va per la maggiore, perdendo progressivamente interesse nell’analisi di ciò che il panorama ha da offrire.
Colpa da condividere con la stessa piattaforma, rea di non aver mai promosso particolarmente le proprie produzioni fuori dal territorio statunitense. Per fortuna, il cambio di rotta (quantomeno nella conoscenza popolare) sembra dietro l’angolo. A coronamento di un’ascesa cominciata con Ted Lasso e Slow Horses, Apple TV+ si trova sulla soglia della maturità. L’unica piattaforma che non ha nella creazione di contenuti il suo core business e si permette di mantenere un catalogo ristretto, ma di altissima qualità sta finalmente facendo parlare di sé ora che la seconda stagione di Severance viaggia spedita sulla bocca di tutti.
Genere: Drama, Thriller, Fantascienza
Durata: 10 Episodi/50 minuti ca.
Uscita: 17 Gennaio 2025 (Apple TV+)
Cast: Adam Scott, John Turturro, Christopher Walken
Doppio colpo

Lo show di Erickson e Stiller è una perla finemente lavorata, una creatura cangiante dotata di straordinari poteri ammalianti. Dentro questo contenitore c’è ormai spazio per tutto, dalle riflessioni sull’egemonia capitalista alle analisi introspettive: ethos e pathos scavano a fondo nella psiche di chi osserva in un gioco di tentazioni che poche opere sono riuscite a rappresentare con tanta efficacia. Un salto nel vuoto per scoprire quant’è profonda e distorta la tana del bianconiglio.
Sul web è possibile trovare un vero sito web della Lumon Industries (anche se si tratta soltanto di un aggregatore dei link relativi alla serie!).
Scissione ha il grande merito di stimolare costantemente lo spettatore, esigendo attenzione per stupire con i suoi scenari contorti. Continuando sulla scia del percorso tracciato nella prima stagione, la serie torna a giocare con i suoi personaggi – vittime consenzienti di un processo che separa la coscienza lavorativa da quella personale. La regia di Stiller, claustrofobica e sempre più eclettica grazie alle derive della narrazione, cattura lo sguardo a ogni cambio di scena. Per quanto fosse difficile aspettarsi un’ulteriore salto di qualità, la seconda stagione di Severance si rivela un gioiello di rara bellezza, perfettamente confezionato per attrarre l’interesse degli spettatori più esigenti.
Destini riflessi

Nonostante le aspettative fossero giunte alle stelle, Erickson e soci hanno saputo tenere saldamente i piedi per terra, puntando con ancor più convinzione sulla forza del proprio intreccio. La serie si fa più avvolgente, rievocando echi di mondi alternativi in un cuore che gronda paradossi. Il mondo dipinto da Scissione è inquietante soprattutto perché si fa pericolosamente vicino, tangibile, replicabile.
Sono passati i tempi di Twin Peaks, in cui l’orrore abbracciava la magia, così come è passato il tempo di The Leftovers e della ragione di fronte all’inimmaginabile: nei giorni in cui la realtà strizza l’occhio alla distopia, l’orrore si fa voce subdola e sussurra oltre lo schermo. Nell’apparente angoscia di una prospettiva che guarda oltre l’esistenzialismo del corporate man, Scissione riesce persino a intrattenere senza compromessi. All’ombra di una minaccia sempre più concreta, lo show abbraccia con coraggio la sua natura ed esalta ogni slancio creativo con colpi di scena e performance fuori dall’ordinario.
Negli ultimi tempi sono in molti a scomodare Lost quando si tratta di produzioni anche solo lontanamente cervellotiche, ma la verità è che Severance ragiona attivamente (e con astuzia) sullo stato dei suoi dannati, trovando la propria indipendenza attraverso una marcata ispirazione sociologica.
Stella polare

Liberandosi dell’obbligo di un senso diretto per seguire sentieri alieni, il mistero della Lumon si mescola a un dialogo sul senso dell’uomo attraverso il trauma dell’assurdo. Un’operazione autonoma e autoriale che segue ombre lynchiane per ragionare sul rapporto tra dolore e realtà tangibili. Così ogni scena si fa esperimento – visivo e creativo: Scissione crea una nuova forma di conflitto trasversale, universale persino, che nel suo intreccio avvicina chi osserva alle spire di una crisi apparentemente senza fine. L’identità assume un nuovo senso: l’essenza, fusa e distorta dalla sostanza, trascende definitivamente l’esistenzialismo verso un eterno fluire delle coscienze.
L’animo umano si immerge nelle connessioni della psiche, vagando in un continuum ingannevole che lega ogni bisogno alle sue fila. Se c’è qualcosa di davvero straordinario in Severance è proprio la sua capacità di proporre nuovi spunti mentre scava così a fondo tra quei legami – personali o effimeri che siano. Un meccanismo rivoluzionario che segnerà il passo per il futuro e che trova spazio in un amore superiore, unico mezzo per trascendere ogni logica. Scissione si conferma un punto di riferimento per la serialità moderna, ma si scopre fondamentale per l’autorialità in senso assoluto. Oltre l’abisso si nasconde una meraviglia che non ci si può assolutamente lasciar scappare.
Conclusioni
La seconda stagione di Scissione raggiunge con slancio vette insperate, assicurandosi un posto fra i migliori show televisivi degli ultimi anni. Dan Erickson e Ben Stiller osano ancora di più, scavando sempre più a fondo nei meandri di un viaggio straordinario. In un mondo ambiguo in cui enigmi e sentimenti parlano la stessa lingua, uno show del genere può davvero fare la differenza.
Pro
- La scrittura della serie si conferma a livelli elevatissimi
- Il cast dà il meglio di sé con interpretazioni di assoluto livello
- La qualità della produzione brilla sotto ogni aspetto
Contro
- Le tematiche e le atmosfere potrebbero facilmente allontanare spettatori non abituati a mantenere certi livelli di attenzione
-
Voto ScreenWorld