Lo stereotipo della principessa, una qualsiasi, la vede intrappolata in una torre in attesa di essere salvata. Questo sin dalle Fiabe del focolare, ovvero la raccolta di racconti dei fratelli Grimm fino ad arrivare ai giorni nostri. Pensiamo ad esempio agli adattamenti animati delle stesse fiabe della Disney. O ancora prendiamo alcuni videogiochi classici come la saga di Mario o The Legend of Zelda. Tutti basati sul canovaccio classico appena citato. Eroi che scalano la torre, attraversano il dungeon, liberano la principessa.
Prendete quanto appena detto e ribaltatelo completamente. La principessa si sveglia, si libera e deve scendere la torre fino al piano terra. A questa formula aggiungete le lezioni apprese prima da The Raid – Redenzione e poi dai prodotti 87 North come John Wick e avrete un film appena sbarcato su Disney+ che, come vedremo nella nostra recensione di The Princess, è già uno dei titoli più sorprendenti dell’anno.
The Princess
Genere: Azione
Durata: 94 minuti
Uscita: 1 luglio 2022 (Disney+)
Cast: Joey King, Dominic Cooper, Olga Kurylenko
Prima della trama, l’azione
In una terra antica la famiglia regnante non ha avuto eredi maschi bensì solo due femmine. Non potendo trasmettere, per le regole del reame, la corona a una donna si decide di organizzare un matrimonio combinato tra la figlia maggiore e il rampollo Julius. La Principessa però si oppone a questa scelta, chiedendo al padre addirittura di farla cavaliere. Julius, scontento del rifiuto decide di prendere con la forza il castello e fa rinchiudere la Principessa in cima alla torre, in attesa di prenderla come moglie. Questa in breve la premessa di The Princess. Tutte informazioni che però verranno rivelate allo spettatore molto avanti nel film. Perché il vero cardine su cui si basa l’opera rilasciata su Disney+ è uno e uno soltanto: l’azione prima di tutto.
Ecco quindi che il film si apre andando a scovare la nostra protagonista sedata e legata in cima alla torre, intenta a riprendersi e a liberarsi per iniziare la sua discesa vendicatrice. Prima ancora di sentire la sua voce vediamo come combatte. Ed è così che continuerà il percorso della nostra eroina, di cui scopriremo motivazioni, sentimenti e obiettivi attraverso, uccisioni, fughe spettacolari. Ciò non significa che The Princess non abbia nulla da dire, sia chiaro. Cornici e sottotesti sono molteplici e pure molto interessanti. Un’opera che alla base ha un forte messaggio femminista, di resistenza al patriarcato e di rivoluzione, tutti messaggi di cui si leggono continue lamentele ma che la quotidianità ci tiene a rammentarci che no, non è mai abbastanza. Il film però decide decide di veicolare le sue idee, come dicevamo, attraverso calci, pugni e coreografie. Esattamente come ogni film d’azione dovrebbe fare (e come effettivamente fanno i migliori).
Imparare le lezioni giuste
Se la nostra Principessa protagonista è indubbiamente una in grado di impartire la giusta lezione a chi se lo merita, lo dobbiamo a un progetto che trova le sue radici nello sviluppo del cinema action degli ultimi 10 anni. Dal momento dell’uscita di The Raid – Redenzione, nell’ormai lontano 2011, nulla è più stato lo stesso nel panorama dei film action. Il capolavoro di Gareth Evans con la sua assenza formale di trama, la struttura a livelli videoludica, la spettacolarità e le trovate geniali dei combattimenti, ha influenzato tutto ciò che di buono è stato fatto dopo. L’Occidente non ci ha messo molto a imparare e ad adeguarsi. I primi (e più bravi) sono però stati senza dubbio Chad Stahelski e David Leitch che attraverso la loro 87 North Productions sono stati in grado di rivitalizzare il cinema d’azione statunitense. La saga di John Wick, Atomica Bionda, Io sono Nessuno, tutti figli degli stessi genitori, tutti con l’unica idea balzana di riportare l’azione al centro dei film d’azione. E sempre loro, attraverso la 87Eleven Action Design, sono i preparatori degli attori. Così da recuperare Keanu Reeves e rendere perfetti e credibili Charlize Theron e Bob Odenkirk nel portare al termine in prima persona i loro stunt.
Tutto questo percorso e questi passaggi hanno portato più di una decina di anni dopo a The Princess. Un film in cui la formula di The Raid e quella della 87 North Productions si uniscono e danno alla luce una Principessa Disney implacabile, vendicativa e soprattutto credibile. Di Gareth Evans si nota facilmente la struttura verticale a livelli, la presenza di veri e propri mini-boss e le orde sulle scale. Alla faccia di chi ancora considera il paragone “sembra un videogioco” come un qualcosa di negativo.
Non sorprende poi notare come produttore Derek Kolstad, sceneggiatore dei primi tre John Wick e di Io sono Nessuno, il quale ha deciso di affidare la regia al vietnamita Le-Van Kiet, regista appassionato di horror già autore di Furie. Il risultato è un film che segue tutti i crismi al meglio delle sue possibilità, grazie a un uso della macchina a mano che balla nelle coreografie con gli attori; a un montaggio quasi sempre pulito e che non stacca per nascondere i colpi; a una volontà di riprendere i corpi per intero dando così una certa tangibilità alle scene action; una discreta abbondanza di sangue, uccisioni creative e ossa rotte. Il tutto condensato in 94 godibilissimi minuti.
Una protagonista perfetta
Ma se The Princess è uno dei film più sorprendenti usciti fino a ora è soprattutto grazie a Joey King che, seguendo la lezione di Charlize Theron, si è preparata alla perfezione al fine di poter compiere lei stessa i suoi stunt. Ci mette veramente il cuore, così da rendere credibile un personaggio di certo non semplice.
Certo, si vede che è stato girato in Bulgaria con il budget di un videoclip medio, ma non possiamo lamentarci. Alla fine vedere un The Raid con protagonista una Principessa Disney, distribuito per altro proprio su Disney+, è abbastanza per pensare di trovarci in una linea temporale che poi tanto male non è.
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La recensione in breve
Seguendo i migliori esempi del cinema action degli ultimi dieci anni, da The Raid a John Wick, The Princess ci porta a seguire le gesta di una violenta e vendicativa Principessa Disney regalandoci così una delle migliori sorprese dell'anno.
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Voto ScreenWorld