Può un mondo esser il vero protagonista di una serie? Mentre ci concentriamo sulla figura dell’eroe di turno, quanto riusciremmo a comprendere dell’ambiente che lo circonda? Questa sfida è stata raccolta da Stefano Vietti e Luca Enoch, che con il loro Dragonero hanno dimostrato come questa simbiosi possa rivelarsi un elemento essenziale della simbiosi fra eroe e ambientazione.

La saga di Dragonero ha più volte ribadito come questa relazione fosse da sempre parte della visione dei due autori. Serie complementari al mensile, come Senzanima o le Adventures, hanno consolidato il world building di questa serie, inserendosi con precisione all’interno del racconto principale. Un intreccio che ha visto comparire figure come Børge il Rosso, esploratore dei tempi antichi le cui conoscenze sono state più volte citate, divenendo ora il cuore pulsante della nuova collana di Dragonero: Le Cronache dell’Erondar.

Le origini dell’Erondar

Una tavola de Le Cronache dell'Erondar - Il Primo Popolo
Una tavola de Le Cronache dell’Erondar – Il Primo Popolo – © Sergio Bonelli Editore
Dragonero: Le Cronache dell’Erondar

“Com’era l’Erondár prima di Dragonero, dell’Impero, con le sue lotte intestine e ribellioni, del mondo di fuoco e sangue in cui siamo ormai abituati a muoverci? Scopriamo le origini arcane di questo continente, tramandate nelle leggende che narrano di creature ancestrali e popolazioni misteriose…”

Come ci hanno rivelato Enoch e Vietti in un recente incontro che potete rivivere qui, dare vita all’Erondar è stato un processo tutt’altro che semplice. La letteratura fantasy parte sempre da una mappa, che deve esser poi popolata da specie, culture e razze, con cui gi eroi dovranno confrontarsi. Sin dalle prime storie di Dragonero, questo tratto è stato accuratamente definito, tramite apposite storie o momenti preparatori divenuti poi centrali all’interno di grandi saghe come nella guerra con le Regine Nere o durante lo scontro con la teocrazia di Leario.

Ma come era l’Erondar prima del nostro incontro con Dragonero? Dopo averci incuriosito con riferimenti vari, menzioni a strani luoghi solitamente asserviti a esigenze narrative, è arrivato il momento di mostrare ai lettori la vera essenza di un Erondar dimenticato, mostrando come il passato abbia lasciato tracce evidente nel presente di Ian Aranill.

In viaggio con Børge il Rosso

Una tavola de Le Cronache dell'Erondar - Il Primo Popolo
Una tavola de Le Cronache dell’Erondar – Il Primo Popolo – © Sergio Bonelli Editore

Antiche razze, popoli dimenticati e luoghi ora leggendari diventano protagonisti di un nuovo capitolo della saga di Dragonero, che in sei volumi ci consente di esplorare un passato remoto seguendo uno dei principi più tipici dell’avventura: l’esplorazione.

Børge il Rosso è un nome che ricorre spesso nelle avventure di Ian Aranill. Da alcuni considerato uno di più grandi e temerari esploratori, da altri visto come poco più di un folle perdigiorno dalla fervida fantasia, nelle sue imprese ai confini dell’Erondar Børge il Rosso ha incontrato nuove forme di vita e nuove civiltà, consentendo di espandere la conoscenza dell’Erondar da parte dell’Impero.

Dopo averlo visto protagonista di brevi flahsback o averne appreso le imprese tramite stralci dei suoi diari di viaggio, Børge il Rosso ha finalmente l’occasione di essere protagonista di una propria avventura. Un’occasione che per i lettori si traduce nella possibilità di esplorare un Erondar selvaggio e ignoto, popolato di razze oggi estinte ma che hanno contribuito a plasmare il mondo presente.

Affrontare questa impresa con un istrionico esploratore come Børge il Rosso è un’esperienza unica. Irriverente, tutt’altro che eroico e sempre in cerca di un facile ritorno personale, Børge esplora non spinto dalla seta di conoscenza, ma più nella speranza di ricchezze. Eppure, questa sua scarsa nobiltà lo porta a essere al centro di grandi viaggi, in cui entra in contatto con genti lontane. In questo, Børge il Rosso ricorda un po’ gli esploratori europei alla conquista del Nuovo Mondo, ma la sua indole lo porta a non cercare un domino su questi popoli quanto a confrontarsi, seppure in modo atipico, con le differenti culture.

Con Il primo popolo, ad esempio, la sua presenza consente di conoscere usanze e tradizione di una cultura oggi estinta, trovando nella scoperta della tomba di un fauno un incipit narrativo perfetto. La curiosità di Børge il Rosso lo porta a ripercorrere la vita di questa creatura, entrando in contatto con la sua gente e assistendo a eventi del remoto passato, che Enoch dipana con perfetto ritmo.

L’Erondar degli albori

Uno degli extra de Le Cronache dell'Erondar
Uno degli extra de Le Cronache dell’Erondar – Il Primo Popolo

Le Cronache dell’Erondar, per la loro concezione, sono in costante equilibrio tra l’intento divulgativo e storico della ricostruzione dell’Erondar passato e il dover dare ai lettori sufficiente dinamismo per tenerli incollati alle pagine.

Come accaduto per altre collane di Dragonero, anche Le Cronache dell’Erondar necessitano quindi di una propria personalità narrativa, che viene identificata nel delicato equilibrio tra azione e momenti di puro world building. Intento non facile, ma che il primo volume di questo nuovo capitolo di Dragonero sembra aver colto al meglio, mostrando un’ottima gestione dei tempi narrativi, alternano azione e definizione dell’ambientazione senza creare scompensi tra le diverse componenti.

La nuova collana di Dragonero ha la possibilità di mostrare una visione differente dell’Erondar. Liberi dalla continuity sociale e dal dover rappresentare un mondo già definito nella sua essenza tramimte le precedenti incarnazioni di Dragonero, i diversi artisti all’opera possono ora lanciarsi in rielaborazioni di questo universo, mantenendo una familiarità con il conosciuto e al contempo contribuire a dare nuova linfa a un universo fantasy in continua espansione.

Compito svolto egregiamente da Francesca Aureli con Michele Rubini, alle matite del primo volume della saga. Le tavole de Il Primo popolo sono una gioia visiva, interpretazione perfetta di un racconto fantasy che risulta godibile anche per neofiti della saga di Dragonero, che anzi potrebbero vedere questa collana come un appassionante entry point.

Le Cronache dell’Erondar può essere visto come un viaggio nella mitologia dell’Erondar stesso, scoprendo quanto delle leggende di cui abbiamo letto durante i viaggi di Ian Aranill fossero ben più di miti, ma solo storie dimenticate che ora finalmente avremo modo di vivere assieme a Børge il Rosso

Conclusioni

8.0 Rivelatore

Le Cronache dell’Erondar può essere visto come un viaggio nella mitologia dell’Erondar stesso, scoprendo quanto delle leggende di cui abbiamo letto durante i viaggi di Ian Aranill fossero ben più di miti, ma solo storie dimenticate che ora finalmente avremo modo di vivere assieme a Børge il Rosso

Pro
  1. Esplorare l'Erondar del passato
  2. Ottimo impianto visivo
  3. Cura editoriale perfetta
Contro
  1. Prezzo importante
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Classe '81, da sempre appassionato di pop culture, con particolare passione per il mondo dei comics e la fantascienza. Dal 2015 condivide queste sue passioni collaborando con diverse testate, online e cartacee. Entra nella squadra di ScreenWorld come responsabile dell'area editoria con una precisa idea: raccontare il mondo del fumetto da una nuova prospettiva