Nell’ultimo periodo s’è fatto un gran parlare delle intelligenze artificiali. Di come stiano cambiando il mondo e il nostro approccio alla vita quotidiana, oltre che al lavoro in alcuni settori. Certamente sono situazioni delicate che vanno regolamentate, come per lo sfruttamento del volto di attori e attrici tra social e case di produzione. Si pensa persino che possano rappresentare il futuro per l’intrattenimento.
Tuttavia è indubbio che le IA stiano prendendo il loro posto nel mondo e ci si avvicina, forse, a un argomento cui la fantascienza ci ha preparati da decenni (e ne abbiamo parlato nella nostra live dedicata). Chiaramente libri e film spettacolarizzano gli argomenti più comuni, ma la domanda resta. E se un giorno le AI dovessero evolversi a tal punto da provare sentimenti ed emozioni? Sì, molte storie raccontano di come i creati si rivoltino contro i propri creatori dando inizio a genocidi e futuri post apocalittici. Tuttavia la base di partenza di praticamente ogni racconto sul genere riguarda l’umanità e la sensibilità dei robot.
Si contano innumerevoli opere sul tema che sanno essere belle, avvincenti e commoventi, ma questi sono certamente i 10 migliori film sulle intelligenze artificiali.
1. Blade Runner (1982)
Il miglior film sulle intelligenze artificiali è Blade Runner. Con un sequel dalla regia di Denis Villeneuve e una serie tv annunciata da Amazon Studios, forse è da considerarsi come il primo e più emblematico caso in cui il pubblico si è ritrovato a parteggiare per l’antagonista e non per il protagonista. I replicanti nella Los Angeles del 2019 sono androidi umanoidi messi al servizio dell’umanità. Sono schiavi, sfruttati per i lavori nello spazio o per altre mansioni faticose e pur essendo più forti e intelligenti dei loro creatori hanno una longevità di soli 4 anni.
Un gruppo di sei di questi robot fugge dalle colonie extramondo e approda sul pianeta Terra e per questo motivo sono bracciati dal protagonista, Rick Deckard (Harrison Ford). Vengono definiti ribelli, difettosi e fuori controllo. Pericolosi persino. La verità è che l’unica cosa che anelano è la libertà che gli viene negata. La possibilità di vivere la propria esistenza senza il guinzaglio dei loro padroni umani. Perché è questo che rende le IA di Blade Runner, in particolare l’antagonista principale interpretato dal magnetico Rutger Hauer, così particolari. Sembrano spietate macchine di morte, ma in realtà sono esseri pensanti, fragili e desiderosi di essere trattati con umanità.
2. 2001 Odissea nello spazio (1968)
Da una macchina che dimostra più umanità dei propri creatori a una che dimostra di essere più spietata, ma in entrambi i casi è l’istinto di sopravvivenza a comandare. Hal 9000 di 2001 Odissea nello spazio (che di per sé è considerato tra i migliori film sullo spazio) è un altro grande antagonista. Freddo, oscuro, calcolatore. O forse lo si percepisce così perché non ha un volto. Non c’è un viso, degli occhi che esprimano emozioni. Solo l’obiettivo di una videocamera che scruta dentro di noi e che legge le nostre intenzioni. Uno dei capolavori di Stanley Kubrick si merita in tutto e per tutto un posto in questa classifica.
3. Wall-e (2008)
Non tutte le intelligenze artificiali rivestono il ruolo di antagonisti pronti a uccidere e il piccolo e adorabile Wall-e lo dimostra nel 2008. In un pianeta Terra devastato dall’inquinamento e dai rifiuti, gli esseri umani sono andati a vivere nello spazio in attesa che l’atmosfera possa tornare a essere abitabile. Il robot spazzino è l’unico rimasto e dal suo sguardo possiamo scrutare tutta la sua solitudine. Tornerà ad animarsi quando sulla superficie del pianeta giunge Eve, un altra IA con la funzione di esplorazione e combattimento.
Ed ecco che inizia una delle storie d’amore più dolci, coinvolgenti e simpatiche degli ultimi anni. I due robot iniziano a testare i loro primi veri sentimenti tipicamente umani. Wall-e, con la sua genuina gentilezza che non ci si aspetterebbe da un robot, infonde nuova vita in un pianeta altrimenti morto.
4. Lei (2013)
In Lei troviamo un’altra storia d’amore, ma questa volta tra un essere umano e una macchina. Il film di Spike Jonze e con protagonista Joaquin Phoenix ha riscosso grande successo alla sua uscita, ma è stato anche molto divisivo. L’idea alla base della storia è incredibilmente innovativa rispetto ai soliti standard di love story uomo\IA perché solitamente le relazioni amorose si svolgevano tra personaggi visivamente ben distinti. Nello specifico il robot era sempre umanoide, con un volto, delle labbra, due occhi (il più delle volte estremamente espressivi) e per questo motivo il pubblico riusciva a immedesimarsi maggiormente con il\la protagonista.
Questa volta vengono cambiate le carte in tavola poiché Theodore, che passa da una burrascosa relazione a una fase depressiva, torna a sorridere e a vivere la propria vita grazie ai sentimenti che prova nei confronti dell’intelligenza artificiale nel suo telefono. Una storia d’amore tra un uomo e una simil-Alexa/Siri. Tuttavia il film non solo si dimostra innovativo, ma il risultato è davvero riuscito e ha anticipato di molto il nostro rapporto attuale (e probabilmente futuro) con le IA e gli smartphone.
5. Ghost in the shell (1995)
Quello di Ghost in the shell è un punto di riferimento per il genere con pochi eguali. In pochi anni ha saputo diventare la principale fonte d’ispirazione di tanti altri lavori che sono diventati successi internazionali. Tra i vari si sa per certo che le sorelle Wachowski ne volevano inizialmente realizzare una versione live action per poi creare Matrix e Spielberg ha diretto A.I. Intelligenza artificiale traendo spunto proprio da questo anime. La trama dell’anime vede protagonista il cyborg Motoko Kusanagi alle prese con la cattura di un pericoloso hacker. La sua missione gira tutta intorno alla consapevolezza di sé, alla scoperta del proprio io e alla possibilità di scegliere liberamente delle proprie azioni.
Esiste anche una versione in live action con Scarlet Johansson, che però si è dimostrata un flop al botteghino rispetto alla nomea di cult che ha avuto il film giapponese tratto dal manga di Masamune Shirow.
6. Ex machina (2014)
Alan Turing è considerato il papà dei computer essendo colui che ha creato una macchina sperimentale che esegue input computazionali. Grazie a lui è stata teorizzata anche l’idea di una mente artificiale che possa essere al pari di un cervello umano. Per questo motivo è stato ideato il test di Turing, ovvero una serie di prove con le quali un soggetto ignaro cerca di capire se il suo interlocutore sia reale o virtuale. Avete presente quando entrate in alcuni siti e vi viene chiesto di dimostrare di non essere robot per accedere e di accoppiare un tot di immagini simili? Ecco, questo è l’esempio più semplice che si può fare a riguardo e il modo con cui il web stabilisce se siamo o meno umani.
Su questo concetto ruota la storia di Ex machina, un vero e proprio cult indie sul genere in grado di citare concetti filosofici come le teorie della grammatica generativa di Chomsky e la stanza cinese di Searle. Caleb (Domhnall Gleeson) viene chiamato a testare un robot, ma la linea tra uomo e macchina è sottilissima al punto da mettere in discussione la sua stessa esistenza. Come si può sapere chi è l’esaminatore del test di Turing e chi è l’esaminato?
7. Matrix (1999)
All’inizio del XXI secolo l’uomo crea la prima intelligenza artificiale. Nel corso degli anni questa nuova coscienza crea a sua volta delle macchine assassine e inizia una guerra tra le due specie. Quando verrà oscurato il sole per bloccare la loro unica fonte di energia sostenibile, la furba IA trova nel calore corporeo dell’uomo un ottimo sostituto rendendolo una batteria vivente. Collegati a una realtà simulata, gli esseri umani vengono sfruttati dalle loro creazioni finché alcuni di loro, capitanati da Morpheus, non riusciranno a spezzare le catene della loro prigionia e a bramare la libertà.
Il film presenta una trama complessa e il suo significato ha fatto scuola, così come la sua importanza nella storia degli effetti speciali che hanno regalato al cinema d’azione e di fantascienza un punto di non ritorno. Una storia profonda in cui il classico rapporto tra uomo e macchina viene capovolto e in cui i rimandi alla cultura orientale e alla filosofia platonica si sprecano.
8. Terminator (1984)
Il futuro distopico per eccellenza in cui le IA si rivoltano alla supremazia dell’uomo. Senza dubbio il film con la trama più agghiacciante, perché si parla della possibilità che un giorno una super IA, Skynet, possa rivoltarsi contro gli uomini, scatenando una guerra. Terminator racconta di come Skynet invii nel passato, precisamente negli anni Ottanta, una macchina con un unico obiettivo: uccidere Sarah Connor, futura madre dell’uomo che guiderà la resistenza contro le macchine. Primo vero grande successo di James Cameron che ha consacrato l’allora star nascente Arnold Schwarzenegger. La storia, invece, è stata fonte di ispirazione per molte altre negli anni a venire.
9. A.I. – Intelligenza artificiale (2001)
Un Pinocchio futuristico. Così si potrebbe definire questo film di Steven Spielberg. Un bambino robot alla ricerca dell’amore, della salvezza spirituale e personale. Una lunga epopea toccante in cui si esplora la possibilità della IA impazzita, diversa dalle altre. Difettosa, ma che grazie a quel difetto di progettazione è in grado di percepire emozioni tipicamente umane. In grado di prendere consapevolezza di sé, del proprio io interiore e di aspirare a una vita migliore. Un film sottovalutato all’epoca, ma da riscoprire.
10. Il mondo dei robot (1973)
Tratto dal romanzo di Michael Crichton e con una serie tv, Westworld, di grande successo che è stata cancellata a sorpresa lo scorso anno, Il Mondo dei robot del 1973 è probabilmente il primo vero caso in cui un’intelligenza artificiale si ribella allo strapotere umano. Anche per questa sua natura di precursore di una tematica ampiamente elaborata negli anni a venire, lo si può considerare un cult imprescindibile sul tema.
La storia racconta di un futuro distopico in cui gli esseri umani passano le loro vacanze in enormi parchi di divertimenti in cui si svolgono dei giochi di ruolo, in questo caso a tema western. Il personale che “lavora” lì è interamente composto da robot e per questo motivo considerati solo degli oggetti. I partecipanti al gioco hanno la totale libertà di abusare e uccidere le IA in un ciclo infinito di morte e rinascita, finché uno di loro si ribella e dà inizio a una rivolta. Una storia forte, brutale e profonda sulla crudeltà umana e sullo sfruttamento instancabile delle macchine. Una riflessione su come il creatore non sarà mai in grado di controllare le azioni della sua creazione.