Nel primo trailer i cuori e i fulmini erano stati tutti per lei: la splendida Lady Thor degna di Mjöllnir di Natalie Portman. Un’entrata in scena in grande stile che ha fatto ingelosire il vecchio Thor e allo stesso tempo fatto innamorare molte persone. Non ce ne voglia Jane Foster, però nel final trailer di Thor: Love and Thunder il protagonista indiscusso è stato un altro: l’inquietante Gorr di Christian Bale, ovvero il grande antagonista del quarto film dedicato allo zio del Tuono. Ma chi è questa creatura inquietante a metà strada tra il colonello Kurtz di Apocalypse Now e Voldemort? Da spunta questo villain così affascinante? Siamo qui per raccontarvelo.
L’Olimpo dei fumetti
Se esistesse un Olimpo nei fumetti, siamo certi che Thor: Dio del tuono sarebbe lassù nel suo posto d’onore. Scritta nel 2013 da un ispirato Jason Aaron (si pronuncia come si scrive) e disegnato da un Esad Ribic in stato di grazia, questa serie di Thor è considerata una delle migliori mai scritte sul figlio di Odino. Perché pariamo di una storia epica, drammatica, intensa, fondamentale per il rilancio editoriale di un personaggio al tempo abbastanza in crisi d’identità. Ambientato in tre linee temporali diverse, in cui vediamo prima un Thor giovane e avventato, poi uno più maturo e consapevole e poi ancora uno ormai anziano e disilluso, Thor: Dio del tuono è attraversato da un senso di tragedia e devastazione costante. Perché? Perché in questa storia tutti gli dei iniziano a morire, brutalmente ammazzati da un serial killer divino. Il merito è tutto del cattivo di turno, ovvero proprio il nostro Gorr. Creatura dall’aspetto misterioso e ripugnante, dalla lingua tagliente e molto sicura di sé. Il fumetto di Aaron e Ribic fece subito parlare di sé, colpendo per i dialoghi efficaci, per i disegni dal sapore quasi pittorico e soprattutto per la crudeltà di un nemico così spietato e completo. Completo perché Gorr oltre che un formidabile e possente combattente, sfida Thor anche sul piano psicologico. Come? Continuando a punzecchiarlo di continuo sul suo essere indegno, a logorarlo facendogli notare di essere un uomo borioso e pieno di sé. Tutti elementi che hanno trasformato Gorr in uno dei nemici più iconici di Thor. Per questo il passaggio dalla carta al cinema era inevitabile.
Odio divino
Agli dei importa solamente di loro stessi. Questa è la mia promessa: tutti gli dei moriranno
Questa frase pronunciata nel trailer riassume alla perfezione la grande missione di Gorr, o forse dovremmo dire la fissazione di Gorr, il cui soprannome ufficiale è abbastanza esplicito: il Macellatore di Dei. Gorr, infatti, ha un solo grande obiettivo: uccidere tutte le divinità da lui considerate indegne di esistere, perché hanno da sempre ignorato le preghiere di tutti quelli che hanno fede in loro. Una crociata sfociata nell’ossessione più nera che ha una motivazione molto semplice: una tragedia personale. Nei fumetti infatti Gorr proviene da un pianeta devastato da disastri naturali e carestie. Un pianeta in cui pregare gli dei non è servito a niente. Infatti il nostro ha perso i genitori, i suoi figli e sua moglie. Tutte creature devote, sempre ignorate dalle divinità verso cui Gorr inizia a provare un rancore incredibile.
Poteri e abilità
Ora la domanda nerd per eccellenza: da dove provengono i poteri di Gorr? Come capita spesso agli eroi anche nel suo caso i superpoteri gli sono capitati casualmente nella sua vita. Poteri letteralmente piovuti dal cielo. Tutto inizia quando il nostro, vagabondando nel deserto, vede cadere dall’alto due divinità in battaglia. I duellanti divini sono un dio oscuro (Knull, ovvero il creatore dei simbionti) e un dio dorato (Enigma Force). Un evento fondamentale, perché è in quel momento che Gorr si accorge che gli dei esistono davvero in carne e ossa. Durante lo scontro Gorr ne approfitta per impossessarsi della spada nera di Knull, la Necrospada. Arma attratta dall’odio nel cuore della creatura. Arma che inquina il corpo di Gorr attraverso il liquido nero dei simbionti, che gli dona enormi poteri. A quel punto Gorr uccide Knull senza pietà e si lancia all’inseguimento del dio dorato fuggito dalla battaglia. Così ha inizio la sua caccia inarrestabile. Insomma è attraverso la Necrospada che il nostro odiatore di dei diventa un cattivo formidabile.
Cosa vedremo
A questo punto la domanda è una: quante di queste cose vedremo in Thor: Love and Thunder? Ci sarà spazio per un po’ di dramma nella parodia di Taika Waititi? La speranza è che un grande attore come Christian Bale finalmente possa portare un po’ di tragedia nel tono troppo scanzonato di questo nuovo Thor, ormai diventato il dio della commedia. Nel trailer ci sembra che Gorr sia davvero un elemento straniante, che con la sua rabbia e il suo malessere vada in netto contrasto con i colori sgargianti degli altri personaggi. Fateci caso: nel nuovo trailer quando appare Gorr le immagini diventano scariche, desaturate, con il mondo di Gorr che diventa in bianco e nero, svuotato di vita come il suo cuore inaridito. Insomma, caro Gorr, noi da queste parti facciamo il tifo per te. Che tu possa finalmente portare un po’ di spessore e dramma nel carnevale di Taika Waititi e far tornare davvero degno il nostro Thor: uomo o donna che sia.
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