Gli immancabili classici di Natale li conosciamo tutti, e su ogni lista di rewatch obbligatori andiamo da Mamma ho perso l’aereo a Una poltrona per due ormai da tradizione. C’è anche chi preferisce buttarsi sulle commedie romantiche natalizie. Invece, per allontanarci un po’ dal comfort vogliamo consigliarvi qualche lungometraggio diverso dal solito, pur conservando delle incredibili vibes a tema festa, da gustarsi sul divano di casa dopo il grande cenone della vigilia, che siate in compagnia della vostra famiglia, anche dei più piccini, o di un grande secchio di popcorn fumanti e un amico peloso. Più precisamente, abbiamo scelto per voi un genere specifico.
Se c’è un modo per fare film che si avvicina di più alla magia del natale, quello è certamente l’animazione. La magia dell’illusione. Non c’è strumento migliore per prendersi gioco della realtà e piegarne la luce, le forme, i colori. Perciò vi diamo il benvenuto nei mondi di zucchero e in quelli di neve. Al palazzo del grande nord e là dove il confine tra reale e meraviglioso è sottile come un gelido fiocco. Dove gli animali parlano e la notte di Natale si tinge d’incanto. Ecco la nostra lista degli otto migliori film d’animazione da vedere a Natale.
1. Klaus – I segreti del Natale (2019)
Se deve esserci un film in cima alla lista, non può che essere lui. Klaus – I segreti del Natale è il miglior film d’animazione sul Natale. Uscito nel 2019 grazie alla piattaforma streaming di Netflix, il film candidato agli Oscar rielabora la favola di Babbo Natale e la srotola fino alle sue origini, ma con una nuova idea in mano mai vista prima e una rivoluzione tecnica di cui si parlò per mesi. Qui, Santa Klaus è un omone burbero che vive in una foresta lontana da tutto, e che un giorno trova alla propria porta un postino esile e presuntuoso, coinvolto in una missione impossibile: far spedire, su quella cittadina sperduta, seimila lettere in un anno. Ma nessuno dei due ha la minima idea di cosa una richiesta folle, e la lettera di un bimbo rinchiuso tra mura grigie, avrebbe potuto scatenare: la leggenda di Klaus.
A cinque anni dalla sua uscita, Klaus mantiene il titolo di film d’animazione natalizio più bello mai realizzato. Oltre al fatto che la realizzazione è stata, appunto, unica. Qui non si tratta di Babbo Natale, e potremmo anzi dire che la storia non lo riguarda minimamente. Questa è la storia di una città, che non conosce amore e non conosce gioia. È la storia di un postino dall’animo superbo, di un falegname dal cuore ferito. Non è una storia di magia, perché Klaus non racconta bugie. Non racconta di un grosso omone vestito di rosso che scende giù lungo il camino o che vola su una slitta trainata da renne magiche.
Non racconta di incanti e inspiegabili malie: racconta quello che è vero. E quello che è vero, in Klaus, è la speranza che la sua leggenda ha saputo portare al mondo. È la gioia che ha saputo restituire agli occhi di un bimbo addolorato. È la magia più grande di tutte, che non ha bacchette e non ha illusioni: è la magia della meraviglia, che può smuovere i cuori e viaggiare lontano nel tempo. Lontano quanto una leggenda, che prima di essere leggenda, era solo la storia di una città che ha avuto speranza.
2. Le 5 Leggende (2012)
Uno dei film più discussi dai fan della Dreamworks e non, è certamente Le 5 Leggende. Per chi ancora non avesse recuperato questo ormai cult dell’animazione di Natale, Le 5 Leggende racconta dei cinque guardiani dei bambini: un improbabile Jack Frost dalle dita di neve, una splendida fata dei dentini custode di ricordi, un gioviale Sandman, costruttore di sogni, un possente Coniglio Pasquale, guerriero per la speranza, e poi Babbo Natale, il papà di ogni sogno espresso col cuore. Difensori della meraviglia e di tutto ciò che è bello, devono combattere quando i bimbi di tutto il mondo smettono di credere in loro. C’è infatti un nuovo guardiano, strisciato fuori da un buco sotto un letto: l’uomo nero. E minaccia di distruggerli.
Le 5 Leggende non è una storia di Natale. Potremmo considerarlo un degno predecessore di Klaus, perché non voleva mostrarci un racconto di pacchi regalo, nastri e luci colorate. Voleva mostrarci la vera chiave dietro l’esistenza delle leggende: noi. Noi che guardiamo alle stelle ed esprimiamo un desiderio, noi che scriviamo una lettera e la appendiamo fuori dalla porta; noi che infiliamo un dente sotto il cuscino, e ci addormentiamo chiedendoci cosa sogneremo. Noi, nient’altro. Nessun incanto, nessuna misteriosa forza sovrannaturale. Noi alimentiamo i sogni, noi che alimentiamo le leggende. E finché anche uno solo di noi avrà l’ardire di crederci, loro avranno la forza di esistere.
3. Nightmare Before Christmas (1994)
Con quello che può essere un notevole apporto di tensione emotiva dopo soli due film, sciogliamoci un po’. The Nightmare Before Christmas può aiutarci. Sembra strano che il cult di Halloween e di Natale sia passano inosservato a qualcuno, ma diciamolo comunque: The Nightmare Before Christmas, dalla mente di Tim Burton, è la storia di Jack Skeletron, abitante del paese di HalloweenTown, che stanco di inquietudini, zucche dai visi macabri e una conturbante vita ombrosa, decide di fare qualcosa di nuovo. Visitare il regno di Natale attraversando una misteriosa porta. Luci, gioia e canti conquistano il suo cuore lugubre, che muore dalla voglia di condividerlo col suo regno. Ma le cose non andranno come sperato.
Introduciamo così il primo film in stop-motion di questa lista, capolavoro del genere e ormai un must sia per Halloween che per le feste di Natale. Il dibattito su quale sia il periodo migliore in cui guardarlo, in effetti, è ancora piuttosto acceso nei fan e ogni anno lo riporta all’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. The Nightmare Before Christmas, oltre ad essere un capolavoro visivo e produttivo, considerando l’odissea passata per realizzarlo, è stato lodato dai critici del globo intero: è un film esilarante ma riflessivo, colorato ma macabro. Sfiora il grottesco ma rimane adatto a tutte le età, è il rifugio di chi cerca qualcosa di diverso, di chi si sente nel posto sbagliato. Dalla mente del freak per eccellenza, è il film di Natale per chi rimpiange Halloween e il film di Halloween per chi desidera il Natale.
4. Polar Express (2004)
Polar Express è un classico natalizio immancabile, diretto da Robert Zemeckis e tratto dal libro di Chris Van Allsburg. Il film segue un giovane ragazzo non particolarmente coinvolto dal Natale che, durante la Vigilia, sale a bordo di un treno magico diretto al Polo Nord. Attraverso paesaggi innevati e nuove conoscenze, il viaggio diventa così un percorso interiore e il treno il mezzo per riscoprire qualcosa di dimenticato, dove il protagonista ritrova l’importanza di credere, non solo nel Natale, ma anche in ciò che non si vede con gli occhi.
Volendo spaziare su più tecniche di animazione possibili nel proporvi questi titoli, Polar Express non poteva mancare. Fu un lungometraggio pioneristico per l’uso massiccio della motion-capture, tecnica di animazione che vede l’animazione stessa realizzarsi a partire dai movimenti di attori reali. Con Polar Express torniamo ad emozionarci: siamo su un treno in costante movimento, assieme ad un bimbo che sembra non credere più in alcuna magia. Così chilometro dopo chilometro, ogni sferragliare del treno è un passo più vicino alla riscoperta di quell’innocenza perduta, sullo sfondo accogliente di un vagone di soli bambini.
5. Il Grinch (2018)
Il Grinch, basato sul classico racconto del Dr. Seuss, ha origini ben più lontane di quanto possiate immaginare. Segue le vicende della famosa creatura verde, scorbutica e solitaria, che vive isolata nella sua grotta sopra il villaggio di Chinonso. Si tratta di un luogo allegro e festoso che celebra il Natale con entusiasmo travolgente, entusiasmo che irrita il Grinch. Decide così di rovinare il Natale a tutti gli abitanti e idea un piano per rubare tutti i regali e le decorazioni durante la notte della Vigilia.
In effetti, al Grinch spettava un posto in questa lista di diritto. È chiaro che il Natale ha le sue grandi bellezze e la maggior parte di noi ama riunirsi attorno a una tavola e mangiare, chiacchierare, scambiarsi regali. Ha il suo fascino, sì, e certamente è un momento di gioia e di riunione. Ma se proprio non ci piacesse il Natale? Qui subentra il nostro compagno e salvatore: il Grinch. Quando il suo furto viene messo in atto, dal villaggio emerge il vero significato della ricorrenza. Festoni o no, regali o meno, quello spirito proviene da dentro, non dalle lucine. E neanche il Grinch può portarcelo via.
6. Frozen – Il regno di ghiaccio (2013)
Non potevamo certo far mancare un po’ di sana, vecchia Disney. Frozen, per molto il film d’animazione di maggior incasso della storia, anche se da molti troppo sopravvalutato, tratta di due sorelle, nate da un re e una regina. La maggiore, Elsa, possiede magici poteri di ghiaccio, e quando dopo un incidente ne perde il controllo tutto precipita in fretta. Incluse le temperature. Anna, sua sorella minore e priva di poteri, deve affrontare il gelo e mettere alla prova il proprio affetto quando parte nel disperato tentativo di riportare a casa Elsa.
Alleggeriamo un po’ l’atmosfera. Spin-off a parte, Frozen non parla di Natale. Tuttavia, l’enorme quantità di neve compensa benissimo e spiega perché lo abbiamo inserito nella nostra lista. Fiocchi su fiocchi cadono leggeri su metri e metri di neve soffice: come non lasciarsi trasportare da quest’atmosfera? L’amore, la famiglia, l’amicizia che sciolgono il cuore e il ghiaccio. Anche se non tecnicamente natalizio, certo Frozen è bravo a evocare in noi quello spirito magico che ci avvolge quando il gelo imperversa fuori, e noi possiamo accoccolarci davanti a uno scoppiettante camino acceso.
7. Coraline e la porta magica (2009)
Secondo ma, lo anticipiamo, non ultimo film in stop-motion che vi consigliamo per le feste, Coraline è ormai un classico del cinema d’animazione e capolavoro della casa di produzione Laika. Nato dalla penna di Neil Gaiman, che dovrebbe realizzare un film collegato a questo piccolo universo, racconta di una bambina appena arrivata in una nuova casa che scopre nel muro una porta misteriosa, che si apre solo di notte, e conduce in una casa… spaventosamente identica alla sua. Eppure tutto è migliore. Tutto è più colorato, è più bello, è più luminoso. Anche i suoi altri genitori. E tutto potrebbe essere suo. Deve solo cucirsi dei bottoni al posto degli occhi ed è fatta. Ma che accadrebbe, se lei si rifiutasse?
Coraline non è la prima cosa a cui pensi se valuti una maratona natalizia sul divano di casa, ma che sia per la tecnica utilizzata, che ha sempre un non so che di intimo e accogliente, o per le ambientazioni dagli avvolgenti colori caldi che sembrano trasportarci nelle ospitali pareti dell’altro mondo, certamente è venuto in mente a noi. Siamo di fronte non solo a un capolavoro artistico, ma ad una storia di desideri, crescita, e anche paura, in un’atmosfera spettrale e al contempo magica che fa spavento, sì, ma nel modo piacevole che hanno di farlo le storie ben scritte.
8. Pinocchio (2022)
È vero, neanche Pinocchio grida ‘Natale’ da ogni crepa della corteccia, ma è probabilmente il film più cozy citato finora. Il Pinocchio di cui parliamo noi è uscito nel 2022, di nuovo per Netflix. È stato realizzato da Guillermo Del Toro e la tecnica usata per farlo è la stop-motion. Non serve dire che ci troviamo davanti all’ennesimo capolavoro che questo modo di fare animazione ci ha donato. In più, questo Pinocchio non è come tutti gli altri: non siamo nell’800, e la sua storia non è un altro remake del racconto di Collodi. In effetti, siamo ben lontani dall’Italia dell’ottocento. Siamo in piena guerra mondiale, nell’Italia fascista, e Pinocchio dovrà affrontare ben più di uno sfruttatore e due loschi imbroglioni.
Il Pinocchio di Guillermo Del Toro è qualcosa che non avete mai visto. È una perfetta opera d’arte in movimento, dai puppet usati per l’animazione alle scenografie appositamente costruite all’uso dei colori e delle luci. Pinocchio stesso è diverso da qualsiasi altro Pinocchio esistito prima di lui: è entusiasta, è pieno di energie, è curioso riguardo tutto ciò che lo circonda. È, effettivamente, un bambino. Messo davanti a una guerra che proprio non riesce a comprendere. Nonostante sia un’interpretazione più tragica e difficile da mandare giù di quelle a cui siamo abituati, probabilmente è proprio qui che risiede la sua magia.
Nel mettere il famoso Pinocchio, un bambino appena affacciatosi al mondo, con l’unico desiderio di diventare umano, faccia a faccia con ciò che di meno umano esiste ed è esistito mai. La guerra. E qui risiede, in modo imprevedibile, anche lo spirito del Natale: la famiglia, di Pinocchio e del suo Geppetto, che combatte per restare unita. La speranza, l’unica forza in un mondo buio, che può risvegliarne la luce. La meraviglia dell’innocenza, che può creare magie e salvare il mondo.