L’81sima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia (al Lido al 28/08/2024 al 7/09/2024) si preannuncia una delle edizioni più ricche e monumentali degli ultimi tempi. Questo è quello che verrebbe da dire leggendo il programma di Venezia 81 annunciato dal direttore artistico della rassegna Alberto Barbera lo scorso 23 luglio. Sì, perché mai prima d’ora si era vista una selezione ufficiale così ricca di titoli di enorme interesse, tra concorso, fuori concorso e le altre selezioni parallele, e soprattutto mai si era vista una lista di film in competizione con una durata media così elevata.
Tra i 21 titoli in lizza per l’ambitissimo Leone d’oro, sono ben dodici le pellicole che superano le due di minutaggio, di cui uno (The Brutalist di Brady Corbet) addirittura oltre le tre ore e mezza. Una lunghezza complessiva dei film in concorso che, come sottolineato più volte dallo stesso direttore Barbera durante la conferenza di presentazione, riflette una particolare tendenza del cinema contemporaneo contaminato sempre di più dal linguaggio della serialità televisiva.
Il festival della serialità
Siamo in un periodo storico in cui si vedono sempre meno film con una durata inferiore alle due ore, perché ormai la narrazione seriale e le modalità di produzione per il piccolo schermo hanno fatto irruzione nella settima arte, abituando il pubblico a tempi più dilatati e facendo sì che i registi possano sperimentare maggiormente con i canoni del racconto allungato. Negli ultimi decenni abbiamo potuto notare, inoltre, come molti grandi maestri del cinema contemporaneo siano riusciti a cimentarsi nel linguaggio seriale, proponendo al pubblico storie raccontate con ampio respiro.
Sin dai tempi di Alfred Hitchcock o più recentemente di Twin Peaks di David Lynch, tantissimi grandi nomi si sono prestati ad incarichi per la televisione, ma mai come in questo periodo storico registi emblematici hanno trasportato il loro stile all’interno del piccolo schermo, soprattutto grazie all’avvento di piattaforme come Netflix o HBO. Questo perché spesso e volentieri il linguaggio seriale può garantire maggiori libertà creative ed espressive ai grandi autori. E non è un caso che un festival come quello di Venezia (che deve poter offrire un programma aderente ai cambiamenti del prodotto e del mercato audiovisivo) abbia saputo intercettare questa galoppante tendenza.
Sono ben cinque le serie tv firmate da maestri del cinema contemporaneo che quest’anno approderanno, fuori concorso, al lido. Disclaimer di Alfonso Cuaron (Roma, Gravity, I figli degli uomini) con Cate Blanchett, Los Anos Nuevos di Rodrigo Sorogoyen (uno dei più talentuosi registi europei in circolazione e autore di quel mezzo capolavoro di As Bestas), Familier Som Vores del danese Thomas Vinterberg (Il sospetto, Un altro giro), M – Il figlio del secolo (adattamento dell’omonimo libro di Antonio Scurati) diretta da Joe Wright, con Luca Marinelli nei panni del dittatore italiano, e a sorpresa la parte 2 di Horizon – An American Saga di Kevin Costner dopo la premiere del primo capitolo all’ultimo festival di Cannes.
Un concorso variegato
A destare grande interesse all’interno del concorso ufficiale non è solo la mastodontica durata media dei film, ma anche l’enorme varietà degli stessi. Quella di Venezia 81 si è rivelata una competizione in grado di offrire un mix perfetto di titoli, dalle grandi opere di ampio richiamo come Joker 2 fino a quelle firmate da maestri del cinema (Almodovar, Guadagnino, Amelio), passando per pellicole di autori semi-sconosciuti (come il singaporiano Siew Hua Yeo) e nomi che hanno bisogno di una definitiva legittimazione artistica all’interno del settore (Giulia Louise Steigerwalt, alla prova del concorso veneziano dopo l’interessante esordio “Settembre”).
Tra i titoli chiamati a giocarsi i premi che verranno assegnati dalla giuria presieduta da Isabelle Huppert, ne segnaliamo alcuni da tenere maggiormente d’occhio. A partire dai 5 italiani (riuscirà uno di questi a riportare a casa il Leone d’oro undici anni dopo Sacro Gra di Gianfranco Rosi?): Queer di Luca Guadagnino, con un Daniel Craig nella performance della carriera, lo storico Campo di Battaglia di Gianni Amelio (che potrebbe piacere al nostro giurato Giuseppe Tornatore), Iddu di Grassadonia e Piazza, il biopic su Matteo Messina Denaro, Vermiglio di Maura Delpero e Diva Furura di Giulia Louis Steigerwalt con Pietro Castellitto.
Altri titoli che potrebbero far saltare il banco sono: The Room Next Door, primo film in lingua inglese di Pedro Almodovar, al suo ritorno al lido tre anni dopo Madres Paralelas. The Brutalist di Brady Corbet, con Adrien Brody nei panni di un architetto ungherese che si trasferisce negli Stati Uniti nell’immediato dopoguerra (la risposta veneziana a Megalopolis di Coppola?); Maria di Pablo Larrain, ancora una volta pronto ad indagare figure storiche che hanno segnato il Novecento; Babygirl di Halina Reijn, Troies Amies di Emmanuelle Mouret, Kill the Jockey di Louis Ortega e il documentario Youth di Wang Bing, sequel del capitolo uno presentato l’anno scorso a Cannes.
Un fuori concorso ricco
Ad essere particolarmente denso è anche il Fuori Concorso di Venezia 81, una sezione che deve saper presentare non solo opere gigantesche di grandi autori affermati, ma anche titoli dotati di originali forme espressive. A tal proposito, saremo pronti ad essere urticati dall’ultimo bizzarro e provocatorio lavoro di Harmony Korine Baby Invasion, descritto come uno sparatutto in prima persona ambientato in una situazione di “Home Invasion”. C’è anche grande attesa per Broken Rage del maestro giapponese Takeshi Kitano, di cui al momento si sa veramente poco.
Non vedremo l’ora di assistere anche alle proiezioni di Beetlejuice 2 di Tim Burton, il film d’apertura della rassegna, dell’action-thriller di Jon Watts Wolfs, con George Clooney e Brad Pitt, di Maldoror di Fabrice Du Welz, dell’horror in bianco e nero di Pupi Avati, L’orto amecicano (con Filippo Scotti) e infine di Cloud di Kiyoshi Kurosawa, che sembrerebbe essere tornato ai fasti dei suoi capolavori di tensione Cure e Pulse.
L’81 edizione della Mostra del Cinema di Venezia si svolgerà dal 28 agosto al 7 settembre 2024, e noi di Screenworld saremo presenti al Lido per aggiornarvi quotidianamente con i nostri contenuti.
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