King Kong e Godzilla hanno all’attivo un numero impressionante di apparizioni cinematografiche. Con i loro innumerevoli anni di esperienza sono di sicuro fra i personaggi del cinema più conosciuti ed amati al mondo e, probabilmente, a causa degli enormi incassi che hanno avuto i loro film, se esistessero davvero e potessero godersi i frutti del loro lavoro, sarebbero anche decisamente ricchi! Le loro figure hanno rappresentato molto per tanti fan e non solo. Originariamente le pellicole che li vedevano protagonisti fungevano da aspra e graffiante critica alle società contemporanee del tempo. Sebbene, in realtà, siano sempre attuali.
Uno voleva mettere in luce la brutalità dell’uomo nei confronti dell’ignoto, come le società più evolute si siano sempre sentite in diritto di possedere e distruggerne altre con cui entravano in contatto. Compresi habitat naturali, indigeni e animali. La caccia di frodo, i circhi, l’esposizione pubblica. Kong è sempre stato il fenomeno da baraccone che, strappato a una vita pacifica, si rivolta contro lo strapotere del colonialismo. L’altro era la più pura e corrotta rappresentazione di ciò che l’essere umano mette in atto per stabilire il suo potere sugli altri, devastando il nostro pianeta a costo di riuscirci. E con Godzilla il pianeta risponde, con furia cieca e inarrestabile.
Entrambi sono sempre stati gli emissari della natura contro l’uomo. Tuttavia negli anni la loro morale attualissima e dal forte impatto è stata modificata per realizzare pellicole di più ampio respiro. Godzilla contro King Kong, o Godzilla contro tutti o perfino Godzilla alleati contro chissà quale stravagante nemico. Sono stati protagonisti di film, spin off e reboot, con gli anni sono riusciti ad entrare nei cuori dei fan e diventati dei veri e propri fenomeni della cultura pop. Negli ultimi giorni è, inoltre, uscita il nuovo film a loro dedicato, Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero (qui potete trovare la nostra recensione) Ecco quindi 16 curiosità che magari non conosci su Godzilla e Kong, i due mostri più famosi del cinema.
1. Il primo film del 1933 e la pellicola quasi distrutta
Il primo film dedicato a King Kong risale al 1933. Forse però non tutti sanno che abbiamo rischiato di perdere la pellicola originale per sempre. Infatti la maggior parte dei negativi dei film realizzati prima degli anni ’50 venivano conservati male e molti venivano fusi per estrarne il nitrato d’argento.
Negli Stati Uniti non si riusciva a trovare una copia intatta del film che venne quindi ricostruita utilizzando vari spezzoni di pellicola reperiti in Inghilterra, Belgio e Francia. Le stampe sono state poi duplicate e migliorate digitalmente fotogramma per fotogramma per creare la nuova versione che abbiamo oggi. L’intero processo ha richiesto più di due anni di lavoro
2. Il costume di Godzilla
Il primo film dedicato a Godzilla risale al 1954. Ben 21 anni dopo l’originale pellicola su Kong che era stata realizzata con la tecnica della stop motion. Tuttavia in Giappone, in quegli anni, preferivano mettere in scena il dinosauro più famoso del cinema in modo molto diverso, più realistico in qualche modo.
Il mostro protagonista è raffigurato come un’enorme creatura preistorica simile ad un dinosauro con pelle squamosa, una forza immensa e un alito atomico distruttivo. Forse non tutti, però, sanno che il povero Haruo Nakajima, l’attore interprete di Godzilla a cui dobbiamo le sue movenze, indossava un costume armatura che pesava quasi 100 kg.
3. Fay Wray: l’inizio e la fine di una vera star
Quando il produttore/regista Merian C. Cooper parlò con l’attrice protagonista Fay Wray dicendo che “avrebbe avuto il protagonista più alto e oscuro di Hollywood“, Wray pensò che stesse parlando di qualche fusto di di fama mondiale come Cary Grant o Clark Gable.
A quel punto Cooper le mostrò una foto del suo vero co-protagonista ed il resto è storia. Due giorni dopo la morte dell’attrice, nel 2004, le luci dell’Empire State Building furono abbassate per 15 minuti in onore della sua leggendaria scalata con Kong.
4. L’origine dei nomi
All’inizio King Kong non aveva un nome, ma doveva essere chiamato semplicemente La Bestia. Ai dirigenti della casa di produzione non piacque che venisse denominato in modo così generico e chiesero che l’enorme gorilla venisse identificato con un titolo preciso. Il nome King Kong venne proprio scelto da Merian C. Cooper che aveva una vera e propria fissa per le parole che iniziavano con la K, e qui si è potuto sbizzarrire.
Per quanto riguarda, invece, il nome di Godzilla, invece, si tratta di qualcosa di molto più caratteristico e ingegnoso. Infatti è una combinazione della parola gorilla e della parola giapponese che indica la balena, che è “kujira”. Questo nome unico identifica l’aspetto e la natura unica del mostro come bestia del mare.
5. I Ruggiti
I ruggiti di Godzilla e Kong sono immediatamente riconoscibili e sono diventati un effetto sonoro caratteristico del franchise. Il peculiare verso del Godzilla originale è stato creato dal sound designer Akira Ifukube, che ha messo in atto una vera e propria magia, tra le più geniali nel settore. Infatti strofinando un guanto di pelle e cuoio ricoperto di colofonia (una resina vegetale trasparente) sulla corda più bassa di un basso è stato in grado di creare il ruggito più iconico della storia del cinema.
Invece per Kong, l’artista degli effetti sonori Murray Spivak, dopo aver registrato una serie di versi di animali che ha rallentato a metà velocità, ha riprodotto un ruggito di tigre all’indietro sovrapponendolo a quello di un leone in avanti, mettendo in scena un inquietante ululato. Per quanto riguarda le nuove versioni Universal dal 2014 in poi, quello dello scimmione è stato realizzato in modo quasi identico, ma giocando molto di più con i programmi di sound design digitali. Per quanto riguarda Godzilla sono tutto un altro paio di maniche.
Infatti nel 2014 avevano inizialmente ricreato la versione di Ifukube, ma non riuscivano a distaccarla abbastanza dall’originale per darle identità. Quindi hanno registrato due volte, in modo da sovrapporre le sonorità, delle portiere di metallo arrugginito che sfregano e il raschiare sulla superficie di un tamburo. Per dare quel senso di primordiale hanno utilizzato un microfono in grado di catturare suoni al di fuori dello spettro uditivo umano abbassando i suoni dalla gamma di 20kHz+. Ed ecco ottenuti i terrorizzanti ruggiti a cui siamo così affezionati.
6. I riconoscimenti di Godzilla
Forse non ci crederete, ma il mostro dinosauro più famoso del cinema ha raggiunto dei traguardi considerati inarrivabili per chiunque altro. Ha ottenuto riconoscimenti che farebbero arrossire chiunque altro, e non stiamo parlando degli Oscar (sebbene l’ultima versione giapponese, Minus One, ha vinto l’Oscare per i migliori effetti speciali).
Ebbene si, nel 2004, per celebrare l’anniversario dei 50 anni dall’uscita del primo lungometraggio dedicato al titano, a Godzilla è stata assegnata una stella sulla leggendaria Hollywood Walk of Fame di Los Angeles. Inoltre nel 2015 ha ottenuto la cittadinanza onoraria di Tokyo e non ci crederete mai ma nel 2018, la NASA ha assegnato il nome Godzilla a una costellazione composta da raggi gamma. Una trovata davvero perfetta!
7. Gli incassi colossali di King Kong
Il film ha incassato 90.000 dollari solo nel primo weekend, la più grande apertura mai vista fino a quel momento. Questo potrebbe non sembrarci molto al giorno d’oggi, tuttavia dobbiamo considerare che i biglietti costavano solo 25 centesimi nel 1933 e dobbiamo tenere conto dell’inflazione. Il giusto calcolo porterebbe la cifra di apertura di Kong all’incredibile somma di 1.820.866,15 dollari.
Vale la pena poi ricordare che molti spettatori avrebbero potuto pagare il loro ingresso di 25 centesimi e guardare il film più e più volte. Il successo del film contribuì anche a far uscire la RKO Pictures dall’incombente minaccia di bancarotta. Senza Kong, la RKO non sarebbe stata in grado di regalarci il monumentale debutto di Orson Welles, Quarto Potere.
8. La scena ricostruita da Peter Jackson
Il film venne ristampato con successo in tutto il mondo in numerose occasioni, nel 1938, 1942, 1946, 1952 e 1956. Nella riedizione del 1938, diverse scene di violenza eccessiva o sesso furono tolte per conformarsi al Codice Hays. Fortunatamente, quando Janus Films restaurò il film nel 1971, aggiunse molte di queste scene censurate; tuttavia, una tra queste non è mai stata trovata ed è stata proiettata pubblicamente solo una volta nel gennaio del 1933.
Stiamo parlando della famigerata sequenza della fossa dei ragni, che raffigurava Kong che getta quattro marinai da un ponte di tronchi in un burrone in cui vengono mangiati vivi da ragni giganti. La scena ha suscitato un tale scalpore che il pubblico è uscito dalla sala decretando l’interruzione della proiezione. Merian C. Cooper ha detto: “Ho fermato l’immagine, quindi il giorno dopo, tornato in studio, l’ho rimossa io stesso dalla pellicola“.
La scena non fu mai più mostrata e non sono note copie della bobina mancante. Tuttavia, il regista Peter Jackson l’ha ricreata per l’uscita in DVD del suo remake del 2005. Jackson ha utilizzato i tradizionali effetti stop-motion dell’epoca per ricostruire la scena, e ha utilizzato anche uno dei modelli originali di triceratopo del film, che possiede personalmente, nella sua ricostruzione della sequenza.
9. Kong protagonista di un musical a Broadway
King Kong, nel 2013, è stato protagonista di un musical di produzione originale australiana, che nel 2018 è stato rielaborato e presentato a Broadway. La storia segue pedissequamente quella del film del 1933. Diretto e coreografato dal vincitore dell’Olivier Drew McOnie, King Kong presenta una nuova elettrizzante colonna sonora di Marius de Vries, che ha già curato quella di La La Land, e Eddie Perfect, di Beetlejuice The Musical, ed è sceneggiato da Jack Thorne, lo scrittore vincitore del Tony e Olivier Award per Harry Potter e la maledizione dell’erede.
Il Kong creato per il palco è ovviamente l’ibrido animatronic/burattino più grande mai creato per un palcoscenico. Per muoverlo sono necessarie 35 persone. Diversi burattinai sono posizionati su trapezi oscillanti e altri si lanciano come contrappesi dalle spalle del burattino per sollevare le enormi braccia di Kong mentre corre e colpisce gli aerei durante lo spettacolo. Il musical è costato 36,5 milioni di dollari, ha avuto 324 rappresentazioni e 29 anteprime. È stato premiato con uno speciale Tony Award per il design delle creature ed inizialmente ha incassato più di 1 milione di dollari a settimana, chiudendo il guadagno totale a quasi 31.
10. Peter Weller ha rifiutato King Kong 2 per Robocop
A Peter Weller era stato effettivamente offerto un ruolo in King Kong 2, ma alla fine ha rifiutato per il ruolo principale in Robocop. Questa si è rivelata un’incredibile mossa per la sua carriera. Molti di noi non riescono a immaginare come sarebbe stato Robocop senza di lui.
King Kong Lives, d’altra parte, probabilmente non era destinato ad avere successo, nemmeno con Weller. Invece, il cast includeva Peter Elliot nel ruolo di Kong, con George Antoni nel ruolo di Lady Kong (che in realtà era solo un identico costume da scimmia con lunghe ciglia). Linda Hamilton ha assunto il ruolo della dottoressa Amy Franklin, la custode di King Kong. Secondo quanto si racconta, la Hamilton rabbrividisce ancora per la sua partecipazione a quello che è stato definito uno dei film più divertenti e brutti di tutti i tempi.
11. Kong versione animata
Kong è apparso in diversi cartoni animati televisivi, il primo risale al 1966 con The King Kong Show. La serie di cartoni animati ha visto il famoso gorilla vivere varie avventure con una famiglia umana mentre combattono altri mostri giganti, robot, alieni e scienziati pazzi.
La sua seconda uscita animata arrivò nel 2000 con Kong: La serie animata, che presentava un Kong clonato con DNA unito a quello di un essere umano. La serie, trasmessa su Fox Kids, è durata un totale di 40 episodi e due film usciti direttamente in DVD, Kong: il re di Atlantide e Kong: Ritorno nella giungla. L’ultima serie animata di Kong è andata in onda nel 2016. Intitolata Kong: re delle scimmie è un’esclusiva Netflix, ambientata nel 2050 con Kong ricercato come fuggitivo incastrato per aver distrutto un museo di inestimabile valore. La serie è stata rinnovata per una seconda stagione nel 2018.
12. Anche Godzilla ha le sue versioni animate
La prima serie animata su Godzilla risale al 1978 ed è stata prodotta da Hanna-Barbera e dalla Toho. Nel 1998 è uscita Godzilla: la serie, sequel del film Godzilla del 1998, in 40 episodi. Ambientata a New York, la serie vede l’esercito americano sulle tracce del cucciolo di Godzilla sopravvissuto agli eventi del film. In suo aiuto arriva il dottor Niko Tatopoulos che lo aiuta a sfuggire dalle grinfie dei soldati.
Fra il 2017 ed il 2018 Netflix ha prodotto e diffuso tre film animati: Il pianeta dei mostri, Minaccia sulla città e Mangiapianeti. Inoltre, sempre il colosso dello streaming, nel 2021, ha prodotto un’altra serie animata in 13 episodi dal titolo Godzilla – Punto di singolarità. Lo show segue Yun Arikawa e Mei Kamino – rispettivamente un tuttofare e uno studente laureato – e gli eventi che li coinvolgono. Non molto tempo dopo che ognuno di loro si imbatte in una canzone misteriosa, i mostri iniziano a invadere il loro mondo, infatti nel corso dello spettacolo compaiono diversi tipi di mostri.
13. La lotta per i diritti legali di Kong
Per anni il marchio Kong è stato oggetto di accuse e procedimenti giudiziari per determinare chi possedesse realmente i diritti sul famoso mostro cinematografico. Sebbene Kong sia stato concepito dall’immaginazione di Merian C. Cooper, la società cinematografica americana RKO agì pensando di avere lui i diritti sulla scimmia gigante.
Infatti nel 1962, Cooper venne a sapere che la RKO stava concedendo in licenza il personaggio alla Toho per realizzare il progetto King Kong contro Godzilla. Ne seguì una lunga causa, in cui Cooper insistette di aver dato alla RKO il permesso di realizzare solo il primo film nel 1933, il suo seguito Il figlio di King Kong, e nient’altro. I diritti sul personaggio tornarono alla ribalta negli anni ’70, quando gli Universal Studios litigarono con il produttore cinematografico italiano Dino De Laurentiis su chi avesse il permesso effettivo della RKO per produrre un remake di King Kong.
Poi, nel 1982, gli Universal Studios intentarono una causa contro Nintendo per aver creato una scimmia di grande successo chiamata Donkey Kong. La Universal affermò che la mascotte del videogioco era un palese plagio di Kong, ma alla fine i tribunali decisero che la Universal non aveva diritti esclusivi del marchio. Questo, oltre al fatto che nessuno potrebbe confondere King Kong con Donkey Kong. Un giusto punto, considerando che uno di loro è alto 100 piedi e l’altro è un gorilla di dimensioni normali che indossa una cravatta.
14. Il mitico doppio finale di Il Trionfo di Kong
Ma, quindi, alla fine chi vince in Godzilla vs Kong? Se per la versione uscita nel 2021 la risposta è semplice, risulta più complesso per il film uscito nel 1962, Il Trionfo di Kong. Sia la versione giapponese che quella inglese del film terminano con Godzilla e Kong che cadono da un dirupo e finiscono insieme nell’Oceano Pacifico. Tuttavia, quando le acque si calmano, solo Kong riemerge, rendendolo il vincitore ufficiale dell’incontro. Nonostante ciò, nel 1963, la rivista americana Spacemen affermò che erano stati girati due finali molto diversi.
“Se vedi King Kong contro Godzilla in Giappone, Hong Kong o in qualche parte orientale del mondo, Godzilla vince!” dichiarò Spacemen, invece “se lo si vede negli Stati Uniti e in Inghilterra, ad esempio, vince Kong!” Questa non era una notizia vera, ma il mito dei due finali è stato successivamente ripreso dalla serie di libri La casa dei mostri di Crestwood, dalla rivista Famous Monsters of Filmland e da un’edizione del gioco da tavolo Trivial Pursuit.
15. Demogorgoni vs Titani
In Godzilla vs. Kong (pellicola disponibile in streaming), la star di Stranger Things Milly Bobby Brown interpreta Madison, la figlia di due scienziati con un interesse particolare per i Titani (come sono conosciuti i mostri giganti che emergono da sotto la superficie della Terra per salvare o distruggere il pianeta). Durante le riprese, Kong e Godzilla erano in realtà sostituite da palline da tennis o una bambola di pezza con cui l’attrice recitava prima che fossero magicamente riportati in vita con la CGI.
La Brown ha detto al Sydney Morning Herald che riguardare le scene con le creature CGI sul posto è stato “così bello e così magico. Ed è bello non essere in questo mondo, perché questo mondo a volte è un po’ spaventoso“. Quando le è stato chiesto quale fra i Titani e i demogorgoni che infestano la città di Hawking in Stranger Things fossero più spaventosi, Millie ha risposto: “Un demogorgone, sicuramente, perché in realtà c’era un uomo intero sotto il costume“.
16. Skull Island è su Google Maps
La casa immaginaria di King Kong nel film del 2017 viene rappresentata come una fusione dei paesaggi di Vietnam, Australia e Hawaii, luoghi in cui la pellicola è stata girata. Usare luoghi reali era molto importante per il regista, che voleva dare un senso di realtà all’ambiente naturale. La troupe cinematografica ha trascorso mesi in giro per il mondo per completare la produzione, dopo i nove o dieci mesi che ci sono voluti per cercare le location!
Grazie a Google non dobbiamo cercare molto lontano per trovare la leggendaria Skull Island. Per celebrare l’uscita del film, infatti la compagnia l’ha aggiunta a Google Maps, la propria applicazione cartografica, localizzandola nell’Oceano Pacifico meridionale, parallelamente alla Papua Nuova Guinea. In un comunicato ufficiale, Google ha spiegato che l’isola ultraterrena ritenuta un mito è stata trovata. Google ha fatto cose simili per celebrare l’uscita de Lo Hobbit, Harry Potter e Animali fantastici.
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