Ora che Oppenheimer ha dominato anche le candidature ai 96° Oscar con ben 13 nomination, è lecito aspettarsi una piazza pulita del nuovo film scritto e diretto da Christopher Nolan agli Academy Awards 2024. Statisticamente, ed in attesa dei responsi dei sindacati dei registi, produttori ed attori nelle prossime settimane di febbraio, Oppenheimer è il frontrunner da battere. Merito non solo del record di menzioni all’edizione 96 degli Oscar (la cerimonia si terrà domenica 10 marzo), ma anche delle vittorie schiaccianti ai Golden Globes e ai Critics’ Choice Awards; in entrambi i casi, il film biografico sulla figura enigmatica di J. Robert Oppenheimer ha portato a casa i trofei per il miglior film e la miglior regia.
Proviamo dunque ad immaginare, candidature agli Oscar 2024 alla mano, quali saranno le categorie in cui Oppenheimer sarà fortemente competitivo, quali sembra avere già “in tasca” e quali invece dovrà cedere ad altri lungometraggi o performance attoriali. Quale che sia la traiettoria del film di Nolan, si parla già di record, ed ecco perché.
L’Oscar alla regia dovrebbe essere già in tasca
Alle nomination agli Oscar 2024, Oppenheimer di Christopher Nolan ha ricevuto ben tredici nomination: miglior film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy), attore non protagonista (Robert Downey Jr.), attrice non protagonista (Emily Blunt), sceneggiatura non originale, fotografia, scenografia, costumi, montaggio, trucco ed acconciatura, colonna sonora e suono. Un numero da record che nella storia del premio più importante di Hollywood è stato raggiunto (in termini di candidature, ovviamente) da film come Via col vento, Forrest Gump, Mary Poppins, Chicago e Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello. Di queste nomination, quella su cui ci sentiremmo di essere più sicuri è la statuetta destinata alla miglior regia.
Dopo il record al botteghino internazionale e il plauso unanime della critica cinematografica, sembra essere finalmente l’anno della consacrazione agli Oscar di Christopher Nolan, che in passato aveva ricevuto cinque candidature, e soltanto una alla regia per Dunkirk. In attesa di scoprire cosa ne penseranno i Bafta ed il sindacato dei registi (il Directors Guild of America) dove parte avvantaggiatissimo, Nolan dovrebbe così godersi un trionfo di categoria da anni meritato ed agognato. Con buona pace dei restanti contender alla miglior regia (nella stessa cinquina, anche Martin Scorsese, Yorgos Lanthimos, Jonathan Glazer e Justine Triet).
Gli attori di Christopher Nolan
Senza dimenticare lo straordinario cast d’insieme del film dedicato al padre della bomba atomica. Cillian Murphy, Robert Downey Jr. ed Emily Blunt sono stati nominati dall’Academy nelle rispettive categorie, anche se soltanto i due interpreti maschili hanno ricevuto trofei su trofei. Il protagonista titolare, interpretato da Murphy, ha già ottenuto il Golden Globe come miglior attore drammatico, anche se ha “ceduto” lo scettro di frontrunner a Paul Giamatti per The Holdovers ai Critics’ Choice Awards. Chissà se questa sfida testa a testa tra i due lead actors si riproporrà anche alle prossime cerimonie di premiazione dei Bafta e dei SAG Awards, dove entrambi partono fortemente avvantaggiati, chi per una ragione, chi per un’altra.
Se invece Robert Downey Jr, nei panni del luciferino Lewis Strauss ha già ottenuto premi come interprete di supporto ai Golden Globes e ai Critics’ Choice, lo stesso non si può dire però di Emily Blunt, popolarissima attrice britannica qui alla sua prima candidatura di carriera. A meno di improbabili sorprese ai Bafta e ai SAG, la sua nomination nella cinquina femminile rimarrà tale in rappresentanza numerica di Oppenheimer e a favore della favorita della vigilia, Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers.
Un trionfo di perfezione tecnica
Nelle restanti categorie, soprattutto quelle tecniche, Oppenheimer dovrebbe avere chance altrettano rosee. A scanso di sorprese nelle ultimissime settimane prima della cerimonia degli Oscar 2024 o di contender altrettanto agguerriti che gli daranno del filo da torcere, il campione d’incassi diretto da Christopher Nolan potrebbe facilmente ottenere le statuette alla miglior fotografia, il montaggio, la colonna sonora ed il suono. Discorso a parte quello per la sceneggiatura adattata, curata dallo stesso cineasta britannico ed ispirata al libro d’inchiesta “Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica”, che se la vedrà in cinquina con script agguerritissimi: American Fiction, Povere Creature, La zona d’interesse e Barbie.
Una categoria, quella della sceneggiatura adattata, al momento senza un favorito precoce; questo perché ai Golden Globe (dove la categoria è unica ed include scritture originali e non) ha primeggiato a sorpresa Anatomia di una caduta, ai Critics’ Choice ha prevalso invece American Fiction mentre ai prossimi Bafta è da aspettarsi un duello all’ultimo voto tra gli script adattati di Nolan e di Tony McNamara, autore della trasposizione da romanzo (di Alasdair Gray) e cinema di Povere Creature. Senza contare che i WGA Awards, i premi del sindacato sceneggiatori, si terranno eccezionalmente ad aprile, lasciando un “buco” di incertezza nella categoria che potrà essere disciolto soltanto all’apertura della fatidica busta il prossimo 10 marzo. E poi, a gettare ulteriore incertezza per la possibile statuetta di scrittura per Oppenheimer, c’è Barbie, che ai 96° Oscar gareggia in adapted anziché in original come è accaduto per le altre cerimonie passate ed imminenti. Un vero caos!
Ma quindi, quanti Oscar potrebbe vincere Oppenheimer?
Alla fine dell’analisi, la domanda è lecita: a conti fatti, quanti Oscar potrebbe ottenere alla fine Oppenheimer? La nostra ipotesi è la raccolta totale dovrebbe aggirarsi tra i 7 e i 9 Academy Awards. Numeri che potrebbero accostarlo ad altri grandi lungometraggi del passato che hanno trionfato nelle rispettive edizioni degli Oscar; se dovesse quindi ottenere 9 statuette, raggiungerebbe i record detenuti da titoli come L’ultimo imperatore, Il paziente inglese e Gigi; se invece fossero 8, Oppenheimer verrà per sempre ricordato come uno dei più proficui vincitori nella storia dell’Academy assieme a Gandhi, Amadeus, The Millionaire, My Fair Lady, Fronte del porto e Via col vento.
E se fossero invece “soltanto” sette? Il film-record di Christopher Nolan seguirebbe così la stessa scia del trionfatore dello scorso anno, Everything Everywhere All At Once, o di lungometraggi quali Schindler’s List, Shakespeare in Love e Gravity, tra gli altri. Più improbabile (ma del tutto plausibile) lo scenario per il quale il biopic con Cillian Murphy torni a casa con sei statuette, rischiando quindi di cedere quella più ambita ad altri titoli: la statuetta per il miglior film. Ma per questo scenario (pardon!) atomico, ne riparleremo la prossima settimana.
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