Povere Creature!, l’ottavo lungometraggio (da noi considerato il migliore) diretto da Yorgos Lanthimos vincitore del Leone d’Oro all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, è una fiaba surreale per adulti che sfrutta la metafora del viaggio per delineare il percorso di crescita della sua protagonista, Bella Baxter.
La storia è tratta dall’omonimo romanzo, dove il regista ha smosso un po’ le carte in tavola inserendo qualcosa di nuovo e innovativo che differenziasse la sua opera da quella originale, Infatti, esattamente come una sorta di novella Pinocchio, il personaggio interpretato da Emma Stone, da inerme marionetta assoggetta al possessivo giogo del suo padre-creatore prima, e di altri uomini poi, dovrà imparare a scoprire sé stessa e il mondo circostante, per riuscire a farsi strada e diventare una donna libera, indipendente e capace di autodeterminarsi in una società elitaria e patriarcale che reprime i suoi istinti. Un racconto incredibile legato alla rinascita e alla fame di libertà, come spieghiamo sia nella nostra recensione, che nel nostro podcast dedicato.
Nel film di Lanthimos la parabola di Bella Baxter diviene il veicolo allegorico attraverso il quale esplorare tematiche sociali, politiche e ideologiche. Riflessioni che delineano quella che in fin dei conti può esser descritta come una coming of age story al femminile. Per questo Povere Creature! è a tutti gli effetti un romanzo di formazione, o meglio è il romanzo di emancipazione femminista, che tanto si avvicina all’altro grande film femminista del 2023, ovvero Barbie con il quale sono evidenti le similitudini.
Nel corso delle sue peripezie in giro per il mondo il personaggio della straordinaria Emma Stone entrerà in contatto con diversi uomini e ognuno di loro, rappresentativo di un determinato archetipo maschile, la influenzerà e si rivelerà determinante per il suo percorso evolutivo. Venendo però influenzati a loro volta, attirati nella gravità intrinseca di Bella poiché, come recita il titolo e con il quale si può rintracciare una possibile spiegazione, gli uomini della sua vita sono delle povere creature, volubili ai suoi capricci Scopriamo cosa rappresentano e quali sono le figure maschili legate a Bella Baxter.
Godwin Baxter, la paternità
Il padre-creatore della protagonista, l’uomo che le ha (ri)donato la vita. Nella pellicola di Lanthimos, Godwin Baxter, il controverso scienziato interpretato da Willem Dafoe, rappresenta la paternità nella fase dell’infanzia di Bella Baxter. Infatti, God, un diminutivo del suo nome tutt’altro che casuale, è ovviamente il primo personaggio maschile al quale Bella si approccia ed inevitabilmente si lega. In Povere Creature! God rappresenta quella figura paterna fondamentale durante i primi anni di vita di ogni bambino. È il creatore, colui che letteralmente mette al mondo la protagonista, le impartisce le prime regole di comportamento, la segue nei suoi primi incerti e goffi passi su questa terra ed infine la lascia libera di intraprendere il suo percorso di vita.
In qualche modo Lanthimos, attraverso la figura dello scienziato, esplora non solo il concetto di divinità, lo stesso Godwin Baxter, in più di un frangente, definisce sé stesso una sorta di dio, ma anche e soprattutto il rapporto tra creatore e creatura. La dimora di Godwin sembra essa stessa una sorta di eden, una specie di non-luogo nel quale lo scienziato, attraverso i suoi esperimenti, crea e dà forma alla vita.
Nel corso del film, il personaggio interpretato magistralmente da Willem Dafoe, muterà il suo carattere proprio in relazione all’evoluzione del suo rapporto con la protagonista. Infatti, se inizialmente ci appare come uno scienziato freddo, severo e irreprensibile, interessato solo alla ricerca e alla sperimentazione, nel corso della pellicola il suo cuore algido si scalderà, grazie al crescente sentimento nei confronti Bella, rendendolo consapevole, da un lato di non poter limitare il naturale percorso di vita della figlia, dall’altro del suo istinto paterno.
Duncan Wedderburn, la curiosità adolescenziale
Duncan Wedderburn, l’avvocato chiamato da Godwin per redigere l’accordo prematrimoniale tra Bella e Max McCandless, rappresenta il passaggio della protagonista dall’infanzia all’età adolescenziale. Infatti, Mr. Wedderburn, portato in scena da un grande Mark Ruffalo, entra nella sua vita proprio quando la donna ha iniziato a conoscere e sperimentare goffamente i suoi primordiali istinti sessuali. Duncan, un noto avventuriero e donnaiolo, ammaliato dalla bellezza dell’ancora ingenua protagonista, riuscirà facilmente a convincerla a fuggire insieme a lui per un lungo viaggio intorno al mondo.
In Povere Creature! Mr. Wedderburn rappresenta quella curiosità infantile verso la quale ci ritroviamo inesorabilmente attratti da giovani, quel desiderio di proibito capace di sedurci in età adolescenziale. Bella Baxter, ancora acerba alla vita, e soprattutto mossa dai primi insaziabili impulsi sessuali, si lascerà innocentemente affascinare da un uomo più maturo e più saggio che sembra, almeno in apparenza, conoscere e controllare il mondo intero.
Tuttavia, col passar del tempo la ragazza, affamata di curiosità, inizierà a fare esperienze in giro per il mondo, rendendosi progressivamente sempre meno assoggettata a Mr. Wedderburn. Il quale, infatti, sarà messo in crisi dall’indipendenza e dalla crescita di una donna che comincia ad imporre la propria libera volontà, mettendo in risalto la pochezza di un uomo che si rivelerà essere solamente frivolo, debole e miserabile.
Harry Astley, l’approccio alla cultura
Il viaggio in crociera da Lisbona alla Grecia costituisce un passo fondamentale per lo sviluppo personale di Bella Baxter. In questa circostanza la protagonista entrerà in contatto con due personaggi singolari, l’anziana Miss Martha e Mr. Harry Astley. Quest’incontro, breve ma significativo, segnerà un’altra decisiva tappa evolutiva del carattere di Bella, poiché questi due nuovi amici la introdurranno alla cultura.
Nello specifico, si rivelerà parecchio importante proprio la conoscenza di Mr. Astley, un personaggio particolare e affascinante che non è interessato alla protagonista per il suo aspetto, ma per il suo cervello. Un nichilista che guarda la vita con pessimismo cosmico. Quest’ultimo avvicinerà la protagonista alla filosofia, alla letteratura e all’arte, accendendo sempre di più il suo spirito critico e la sua voglia di apprendimento, di libertà e di ribellione.
L’incontro con la cultura aprirà la famelica mente di Bella Baxter, facendole comprendere, nella struggente sequenza ambientata ad Alessandria, che il mondo non è quel posto bello e sicuro che ha conosciuto fino a quel momento, ma è un luogo ameno, dominato da ingiustizie, disparità e malvagità.
Gli uomini di Parigi, la maturità, la sperimentazione e l’indipendenza
Parigi costituisce un’altra importantissima tappa per la protagonista. In questa fase della sua vita la donna, ormai indipendente dall’opprimente e possessivo giogo di Duncan Wedderburn, per guadagnarsi da vivere comincia a prostituirsi nella casa del piacere di Madame Swiney.
Bella Baxter, infatti, finalmente consapevole di sé stessa e del proprio potere sessuale, grazie alle esperienze e alla sperimentazione con gli innumerevoli uomini parigini, acquisisce la definitiva maturità personale. Il periodo nella capitale francese coincide anche con l’inizio degli studi, questo le farà comprendere ancor di più che il piacere della mente, ovvero il godimento intellettuale è appagante tanto quanto quello della carne.
Sir Alfred Blessington, la mascolinità tossica
Bella, prima di esser resuscitata e riplasmata dal Dott. Godwin, in quella che può esser definita la sua vita precedente, era una persona molto diversa: si chiamava Victoria ed era sposata con Sir Alfred Blessington. Quest’ultimo, grazie a Duncan Wedderburn, scopre che la moglie defunta in realtà è ancora viva, per questo si reca nella residenza di Godwin per portarla via con sé.
Sir Alfred Blessington è l’epitome massima della mascolinità tossica. Il vecchio marito di Bella, infatti, rappresenta la figura del maschio dominatore e prevaricatore che reprime e annienta, sia fisicamente che psicologicamente, l’umanità della donna. La sintesi di tutto ciò è rappresentata dall’orribile decisione di volerla privare chirurgicamente della sua femminilità. Attraverso il personaggio di Sir Blessington, che rappresenta la figura del maschile che viene dal passato, Lanthimos mette in scena in maniera piuttosto evidente, una chiara metafora di quanto sia anacronistico il patriarcato nella società del domani.
Max McCandless, la definitiva emancipazione
Max McCandless è il giovane assistente del Dott. Godwin. Inizialmente assunto dallo scienziato per seguire la crescita della protagonista durante la sua infanzia, e successivamente suo promesso sposo, prima che la stessa fugga insieme a Duncan Wedderburn, Max è sempre stato genuinamente innamorato di Bella. Le loro strade si incroceranno nel finale quando Bella rientrata a Londra sposerà quest’uomo gentile dai modi pacati.
Max McCandless, tratteggiando in qualche modo il contraltare del maschilismo prevaricatore, rappresenta per il percorso di Bella Baxter il compromesso che vede la donna prendere il definitivo sopravvento nella società. Il personaggio interpretato da Ramy Youssef, si differenzia da tutte le altre figure maschili di Povere Creature!. Infatti, Max non solo è il primo ad apprezzare e sostenere spassionatamente le qualità e l’indipendenza della donna, ma soprattutto non appartiene al vecchio sistema dell’élite patriarcale al quale Bella Baxter si ribellerà, una volta completato il proprio percorso di crescita e conquistata la definitiva emancipazione.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo questo articolo insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!