Criticata e spesso ingiustamente rigettata dai cinefili, accolta di buon grado ma non senza riserve dai videogiocatori. La pratica del remake negli ultimi anni è al centro delle dinamiche del mondo dell’intrattenimento e delle discussioni degli appassionati. Se nel panorama cinematografico risulta essere spesso una moda dettata dalla pigrizia, nel mondo videoludico rappresenta non solo un’opportunità per le case di produzione ma anche un passaggio necessario e fondamentale per poter godere di titoli del passato. Sono molti infatti i videogiochi caduti in obsolescenza e non più giocabili a causa del loro legame con periferiche ormai datate e non più disponibili. Altrettanti necessiterebbero invece di un restauro non solo grafico ma anche di alcune meccaniche che all’epoca potevano sembrarci perfette e innovative ma che dopo tutti questi anni apparirebbero non più attuali e funzionali.
Insomma, per poter far godere alle nuove generazioni videogiochi del passato che non possono aver vissuto oppure catapultare noi vecchi appassionati nel favoloso mondo di una nostalgia rinnovata, il remake (da non confondere con la remastered) diventa una pratica necessaria. Per questo motivo gli ultimi anni hanno visto diversi arrivi di questo tipo nelle nostre console e sui nostri PC. Remake di Final Fantasy VII, di Demon’s Souls, di Shadow of the Colossus, di Dead Space e della saga di Resident Evil, il cui rifacimento del quarto capitolo è in uscita in questi giorni. Molti altri sono stati annunciati, come nel caso di Silent Hill 2 o di Max Payne. Ma la nostra memoria è piena di titoli a cui ci piacerebbe giocare di nuovo. Per questo oggi scopriremo quali sono i 10 remake di videogiochi che vorremmo vedere realizzati.
1. Ape Escape
Specter, una scimmia albina di un parco di divertimenti, accede a un caschetto che gli dona una super intelligenza. Dotato di questa nuova abilità deciderà di tentare di conquistare il mondo a capo di un esercito di sue simili. In questo scenario da Pianeta delle Scimmie prende vita Ape Escape, un platform 3D arrivato sulla prima PlayStation e capace di far innamorare milioni di videogiocatori grazie alla sua ironia, al gameplay fresco e divertente ed a una longevità tutt’altro che trascurabile. A quasi 25 anni dall’uscita ci piacerebbe poter rimettere i panni del protagonista, tornando a catapultarci in un mondo dinamico, fatto da strani professori e viaggi nel tempo, nel tentativo di catturare di nuovo tutte le scimmie.
2. Bugs Bunny: Lost in Time
A proposito di viaggi nel tempo, ha sicuramente un posto speciale e tutto suo nella memoria degli appassionati Bugs Bunny: Lost in Time. Il gioco, uscito nel 1999 per PlayStation e PC, ci vedeva nel ruolo dell’amato coniglio dei Looney Tunes che, ritrovatosi in una dimensione al di fuori dello spazio e del tempo, doveva cercare di tornare a casa. Aiutati da Merlin of Monroe, dovevamo quindi attraversare varie epoche alla caccia di alcune sveglie che avrebbero riaggiustato la nostra macchina del tempo permettendoci così di far ritorno a casa. Il gioco all’uscita non fu molto apprezzato ma negli anni si è costruito una vera e propria fama da cult game attorno. Un remake di Bugs Bunny: Lost in Time, con la sua possibilità di attraversare varie epoche differenti re-immaginate con lo stile grafico classico dei Looney Tunes e popolato dai personaggi che tanto amiamo, rappresenterebbe un viaggio nostalgico per un’intera generazione.
3. Chrono Trigger
Ci spostiamo a livello di genere e di paese di provenienza per andare a parlare non di un titolo qualsiasi ma di un vero e proprio capolavoro della storia dei videogiochi. Chrono Trigger nasce dall’unione di alcune delle menti più ispirate della cultura contemporanea giapponese: Hironobu Sakaguchi, Yuji Horii a cui si aggiunsero poi in fase di lavorazione Tetsuya Takahashi e Tetsuya Nomura. Nomi che hanno fatto la storia del videogioco giapponese con il loro lavoro su Final Fantasy, Dragon Quest, Xenoblade e Kingdom Hearts. Come se non bastasse a lavorare sul character design, direttamente da Dragon Ball e dallo stesso Dragon Quest, Akira Toriyama. Il risultato è un j-rpg meraviglioso, profondo come pochissimi altri nella storia del genere e sorprendentemente equilibrato. Un titolo che è stato convertito quasi in ogni modo ma che, a quasi trent’anni dall’uscita, meriterebbe un remake. Si tratterebbe di un lavoro estremamente delicato che dovrebbe preservare la sceneggiatura e molte dinamiche di gameplay, magari lavorando su un impianto grafico HD-2D già visto per esempio in Octopath Traveler. Un remake non semplice da realizzare quindi ma che permetterebbe alle nuove generazioni di (ri)scoprire uno dei migliori videogiochi di sempre.
4. Dino Crisis
Cosa c’è di più figo di un survival horror con gli zombie? Un survival horror con i dinosauri. Questo è quello che probabilmente avrà pensato Shinji Mikami quando, sul finire degli anni ’90 e dopo il successo dei suoi primi due Resident Evil, colpito dalla mania mondiale a tema rettili giganti figlia del successo di Jurassic Park, si è dedicato alla realizzazione di Dino Crisis. Di Regina e della sua lotta per la sopravvivenza contro Velociraptor e T-Rex ci siamo innamorati tutti. Il titolo poggiava molto sulle medesime dinamiche di gameplay di Resident Evil, mentre il secondo capitolo apriva a componenti più action. Oggi la tentazione di voler tornare su quell’isola, così letale e terrificante, è alta. In più la stessa Capcom ci ha mostrato proprio con la saga a tema zombie di come si possano realizzare remake contemporaneamente rispettosi dell’originale ma senza la paura di rinnovare. Sognare quindi di impugnare di nuovo il pad nei panni di Regina è più che lecito.
5. Jade Empire
BioWare è una delle software house più importanti e influenti degli ultimi vent’anni di storia del videogioco. Il loro lavoro nel campo degli RPG su Baldur’s Gate, Star Wars: Knights of the Old Republic, Dragon Age e Mass Effect è lì a testimoniarlo a tutti. Un team che ha sempre messo al centro del proprio operato il voler raccontare una storia con la massima cura al dettaglio e alla volontà del giocatore. Come abbiamo visto i titoli di successo e che sono poi stati in grado di dar vita a delle vere e proprie saghe sono molti. E se di Star Wars: Knights of the Old Republic è già stato annunciata la volontà di realizzarne un remake, diverso è il discorso su Jade Empire. Si tratta sempre di un RPG incentrato su un sistema di moralità sfruttabile dal videogiocatore. In questo caso però siamo distanti dalle ambientazioni più fantascientifiche o fantasy degli altri titoli della software house. Ci troviamo in un regno immaginario dell’Estremo Oriente, fortemente influenzato dal folklore cinese, con tanto di una lingua implementata appositamente per il gioco. Un eventuale remake di Jade Empire potrebbe godere, oltre che di una grafica migliorata, di un diverso approccio al sistema di combattimento e di un allargamento del mondo esplorabile. Inoltre darebbe la possibilità alla stessa BioWare di affinare la sua descrizione di quella affascinante ambientazione, con la possibilità di incrociare una sensibilità del pubblico molto cambiata rispetto al 2005.
6. Metal Gear Solid
Sappiamo tutti di come sono andate le cose nel rapporto tra Kojima e Konami e di quanto sia impensabile vedere a breve l’autore di Death Stranding tornare a lavorare con l’azienda giapponese. Eppure un remake di Metal Gear Solid è quanto di più bramato, sognato e desiderato da ogni videogiocatore di questo mondo. Soffermarsi sulle ragioni dell’importanza del titolo risulta quasi offensivo e meriterebbe ben altro spazio per l’approfondimento. Basta citare l’ingresso in scena di Psycho Mantis, con la sua rottura della quarta parete e la simulazione di poteri mentali attraverso la lettura dei nostri dati di salvataggio, per far scorrere un lungo brivido freddo sulle schiene di tutti noi. La recente riapertura di Konami verso il mondo videoludico con i recenti annunci a tema Silent Hill ha subito portato alla mente la possibilità che lo stesso possa verificarsi in ambito Metal Gear. È altresì chiaro che un’interazione con la saga senza la presenza di Kojima sarebbe molto rischiosa, soprattutto perché verrebbe a mancare quel tipo di genio che ha dato vita a intuizioni spacca-mascella come quella che abbiamo citato. Ma un mondo in cui non è data la possibilità di rituffarsi nella Metal Gear Saga è un mondo più povero e incompleto.
7. The Elder Scrolls IV: Oblivion
Prima di Skyrim Bethesda aveva già regalato agli appassionati un altro titolo della saga altrettanto ambizioso e riuscito. Stiamo parlando del quarto capitolo di The Elder Scrolls. Ambientato circa 200 anni prima del sequel a Cyrodiil, sempre nella regione di Tamriel, Oblivion si propone sempre come un rpg stratificato, lungo e dotato di una longevità incredibile ma con alcune differenze importanti rispetto a Skyrim. Innanzitutto ci troviamo nella Provincia Imperiale della regione, ricchissima di città e ispirata sia alla florida Roma Imperiale che al medioevo europeo. In più non possiamo non citare la Crisi dell’Oblivion, periodo ricco di conflitti che chiude la Terza Era (e la citazione a Tolkien è tutto fuorché casuale) di Tamriel e che ci porterà a scontrarci con Mehrunes Dagon e a invadere le Lande Morte, una sorta di realtà parallela a quella che abbiamo vissuto nelle parti iniziali del gioco in cui prati e distese verdi sono sostituite da lava e lande desolate. Dopo oltre un decennio in cui Skyrim è stato reso disponibile per ogni piattaforma, con tanto di mod grafiche, sarebbe bello poter tornare a Cyrodiil e discendere nell’Oblivion per rivivere ancora una volta una delle più belle storie che Bethesda ci abbia mai regalato.
8. Resident Evil Code: Veronica
Capcom è storicamente un’azienda avvezza ai remake e al ridare linfa alle proprie IP. Lo ha fatto sin dai tempi del primissimo Resident Evil Rebirth e ha poi continuato ai giorni nostri con i rifacimenti di Resident Evil 2, Resident Evil 3 e proprio in questi giorni con il quarto capitolo. Tra questi manca però un titolo amato dai fan della saga e che meriterebbe a sua volta lo stesso trattamento. Resident Evil Code: Veronica uscì inizialmente per SEGA Dreamcast senza una numerazione ufficiale, fattore questo che lo fece passare in sordina, almeno al lancio. Negli anni è poi diventato uno dei titoli più amati della saga, per via dei protagonisti Claire e Chris, la coppia di fratelli protagonisti e soprattutto per la quantità e la varietà di situazioni in cui ci trovavamo invischiati, con una longevità di gioco nettamente superiore ai suoi predecessori. Visto il lavoro di qualità svolto fino ad ora da Capcom ci piacerebbe molto vedere un remake di Resident Evil Code: Veronica, così da dare la possibilità a molti giocatori di riscoprire uno dei titoli più da riscoprire della saga.
9. Silent Hill
Torniamo in casa Konami per una delle sue grandi IP della quale vorremmo vedere un remake in un futuro prossimo. L’azienda giapponese ha sorpreso tutti lo scorso anno annunciando un ritorno di peso al mondo dei videogiochi incentrato tutto proprio sul mondo di Silent Hill. Il remake in fase di lavorazione è però quello di Silent Hill 2, il titolo più amato della saga e quindi anche quello su cui ha più senso fare un primo investimento di questo tipo. Le prime immagini che ci sono state mostrate sono molto interessanti e fanno presagire un lavoro di alta qualità svolto da Bloober Team (già dietro a The Medium). Ma si sa, noi videogiocatori non siamo soliti accontentarci. Quindi, nonostante le recenti dichiarazioni sembrano smentire questa possibilità, perché non continuare a sognare e a chiedere un remake del primo capitolo così da poter godere di entrambi i principali capitoli della saga con una veste rinnovata?
10. The Simpson: Hit & Run
Cambiamo totalmente genere, ambientazione e mood con l’ultimo dei 10 remake di videogiochi che vorremmo vedere realizzati. Stiamo parlando di The Simpson: Hit & Run, uscito nel 2003 e ovviamente basato sulla leggendaria serie di Matt Groening. Ispirato a GTA ma ambientato in una Springfield divisa in tre macro-aree liberamente esplorabili, nel gioco potevamo impersonare Homer, Marge, Bart, Lisa e Apu, alle prese con una sorta di invasione aliena. Alla base c’è l’uso dei veicoli, molti acquistabili in game, con i quali esplorare la folle cittadina ricostruita in modo minuzioso e ricca di rimandi ad alcuni degli episodi storici della serie. Oltre che per le citazioni e il grande amore che traspare verso i Simpson, il titolo si contraddistingueva per il ritmo elevato, una quantità di idee folli impressionanti e per la sua divertita scorrettezza che lo portava davvero ad essere un GTA ambientato a Springfield. Non è un caso che ancora oggi sia uno dei remake più desiderati dai videogiocatori. Richiesta a cui non possiamo far altro che accodarci.