Il 2023 apparterrà a Joaquin Phoenix. Il camaleontico e radicale interprete statunitense si prepara nuovamente a dominare il talk cinematografico fuori e dentro le sale con due titoli che già sembrano coniugare appieno le molteplici anime di questo attore dal talento incommensurabile e non incasellabile a nessuna appartenenza professionale o metodica. Phoenix è ed è sempre stato un caleidoscopio di emozioni e suggestioni attoriali talmente evocative che spesso e volentieri hanno improntato il successo (al botteghino o nell’immaginario collettivo) dei lungometraggi a cui ha preso parte.
L’anno da poco iniziato sarà particolarmente proficuo per Joaquin Phoenix, protagonista attesissimo di due dei film più interessanti dei prossimi mesi; l’attore Usa sbarcherà difatti nelle sale con Beau Is Afraid di Ari Aster e con il Napoleon di Ridley Scott. Nel corso di quest’anno, non potremo proprio fare a meno di lui.
2023: Odissea Phoenix
Il primo trailer di Beau Is Afraid già promette faville. Il terzo lungometraggio cinematografico di Ari Aster sembra apparentemente scostarsi dalle atmosfere infestanti di Hereditary e dai violenti riti pagani di Midsommar, scegliendo la strada impervia ma assolutamente appagante della commedia surrealista. Una pellicola di cui, trailer ufficiale a parte, poco si conosce della trama ufficiale, se non che il protagonista è Beau, un imprenditore di grande successo che giunto alla mezza età vive un’esperienza paranoica per tornare a casa dalla madre, tra passato, presente e futuro. Una commedia da incubo che lo stesso regista, produttore e sceneggiatore descrive così, senza mezzi termini: “Beau Is Afraid è un film horror surrealista la cui storia si svolge nel corso di decenni e che è ambientato in un presente alternativo. Beau è un uomo estremamente ansioso ma dall’aspetto piacente che ha una relazione difficile con la madre prepotente e che non ha mai conosciuto suo padre. Quando però sua madre muore, fa un viaggio verso casa minacciato da alcuni elementi soprannaturali.”
Un progetto cinematografico ambizioso che debutterà nelle sale americane il prossimo 21 aprile con A24 e che conferma quanto il suo attore protagonista riesca sempre a sposare alla perfezione visioni cinematografiche innovative, provocatorie e allo stesso tempo molto intimiste. Un lungometraggio che, ancora una volta, sembra cucito perfettamente addosso ai panni peculiari di Joaquin Phoenix, interprete ferino ed imprevedibile, capace di cambiare pelle e temperamento con inusitata professionalità.
La malleabilità di un interprete fuori scala
Una caratteristica, quella insita nel talento fuori scala di Phoenix, che si coniuga idealmente con le scelte artistiche che potrebbero soggiacere al misterioso quanto stimolante lungometraggio di Ari Aster. Al di là delle abbacinanti e lisergiche immagini che abbiamo visionato nel primo trailer di Beau Is Afraid, ci sembra chiaro quanto il ruolo dell’enigmatico imprenditore protagonista racconti ancora una volta pezzi dell’intimità e della natura stessa di Phoenix, il suo passato famigliare non facile, il suo carattere assolutamente imprevedibile ed apparentemente inaccessibile, la sua sovrumana capacità di fare del proprio corpo e dei propri talenti artistici strumenti malleabili in grado di creare meraviglia talvolta provocatoria, respingente.
Un tratto multiforme che ha da sempre caratterizzato la persona pubblica di Joaquin Phoenix, lui che non si è recentemente tirato indietro quando ha accettato, seppur con condivisibile riluttanza, di vestire gli ingombranti panni e il trucco diabolico del Joker di Todd Phillips nel 2019, senza però rinunciare alla sua traiettoria legata al cinema a basso budget ma di grandi idee: l’anno scorso è stata la volta del delizioso C’mon C’mon di Mike Mills, quest’anno i riflettori sono tutti per Beau Is Afraid. Che anche stavolta ci sembra più un’odissea lisergica ed allucinante nella mente e nella privatezza dell’attore Phoenix che non del suo personaggio di celluloide.
Di nuovo sulla breccia con Ridley Scott
Ma la seconda parte del 2023 sarà ancora una volta dominata dalla presenza dell’attore americano e della sua innata malleabilità. Dopo i fasti de Il Gladiatore nel lontano 2000, Phoenix torna a collaborare davanti la macchina da presa per Sir Ridley Scott con il dramma storico Napoleon. Affiancato da un cast composto anche da Vanessa Kirby e Tahar Rahim, l’interprete vestirà i panni del politico francese che, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, rese nuovamente la Francia un impero temibile e competitivo in Europa; un period film prodotto da Apple Studios e che vedrà la luce delle sale (e di Apple Tv+) nella seconda parte dell’anno, presagendo una possibile presenza del film di Scott ai festival più importanti.
L’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte, raccontata principalmente attraverso la prospettiva del rapporto intenso con l’imperatrice Giuseppina, sarà la lente cinematografica attraverso la quale il regista britannico dissezionerà uno dei personaggi storici più riconoscibili e controversi di sempre. Costumi particolarmente ingombranti quelli dell’Imperatore Napoleone, ma che Joaquin Phoenix ha già dimostrato di saper fare propri con il suo metodo attoriale intuitivo e profondamente riflessivo, tanto che lo stesso regista aveva dichiarato di aver riscritto più e più volte parti intere del copione di David Scarpa “a causa” delle intuizioni e dell’imprevedibilità dell’attore protagonista: “Joaquin è probabilmente l’attore più speciale e riflessivo con cui abbia mai lavorato“. E se lo dice Ridley Scott!
L’imprevedibilità di Mr. Phoenix
Senza dimenticare che il 2024 vedrà il ritorno dell’attore premio Oscar nei panni di Arthur Fleck/Joker nel sequel Joker: Folie à Deux, ancora scritto e diretto da Todd Phillips e stavolta affiancato da un altro peso massimo dello stardom americano: Lady Gaga, probabilmente nei panni della folle Harley Quinn. L’ennesimo lato di una medaglia artistica multiforme e sfaccettata, quella di Phoenix, che pare non avere ancora raffronti diretti con nessun altro esimio collega davanti la macchina presa. Sulla necessità e il valore artistico del sequel di Phillips esoneriamo il nostro giudizio fino all’anno prossimo, ma nel frattempo questo 2023 è ancora una volta dell’imprevedibile Joaquin.