Vampiri che passione: da quando Bram Stoker, con il suo Dracula (1897) ha codificato in letteratura questa entità sovrannaturale (anche se non è stato il primo a parlarne) è avvenuta una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’intrattenimento con il cinema, la televisione, i fumetti, i giochi di ruolo e i videogiochi che hanno approfondito sempre di più tale aggancio narrativo. Nel corso degli anni abbiamo visto tante – probabilmente troppe – versioni della creatura della notte dalla fame insaziabile di sangue con opere divenute cult (Dracula di Bram Stoker e Nosferatu il vampiro su tutte), altre trasformate in fenomeni pop (la saga di Twilight, Buffy l’ammazzavampiri per citarne due) e altrettante dimenticabili.
Come tanti elementi ricorrenti del mondo artistico, anche il topos vampiresco potrebbe essere arrivato al tramonto, ma ciò non significa che non si può provare a revitalizzare questi mostri notturni con nuovi titoli dal sapore classico che giocano perlopiù sulla reinterpretazione del canone. Ed è proprio quello che fa la pellicola d’esordio di J.J Perry che porta sul piccolo schermo di Netflix un progetto che, diciamolo subito, non è per nulla rivoluzionario, ma che, consapevole dei suoi limiti, si diverte a sperimentare. Nella nostra recensione di Day Shift – A caccia di vampiri, distribuito sul servizio streaming il 12 agosto, vi spiegheremo come mai vale comunque la pena recuperare il lungometraggio (anche solo per vedere Snoop Doog armato di un fighissimo gatling).
Day Shift – A caccia di vampiri
Genere: Azione/Commedia
Durata: 113 minuti
Uscita: 12 agosto 2022 (Netflix)
Cast: Jamie Foxx, Snoop Dogg, Dave Franco, Natasha Liu Bordizzo, Karla Souza
La trama: una famiglia da salvare
Bud Jablonski (Jamie Foox) è un uomo atipico: di facciata pulisce piscine con il suo furgone vintage, nascondendo la sua vera attività di cacciatore di vampiri. Nel momento in cui l’ex moglie e la figlia decidono di trasferirsi perché non sono più in grado di pagare la retta scolastica della bambina, Bud è costretto a fare dei passi indietro per guadagnare i soldi necessari per la sua famiglia. Da quando ha abbandonato l’Unione la caccia non è pagata più come un tempo e il nostro protagonista, per racimolare il bottino necessario, deve andare all’agenzia che lo ha licenziato per provare a tornare in pista, questa volta accompagnato da un supervisore, il timido Seth (Dave Franco). Sullo sfondo, forze oscure tramano per costruire un mondo popolato da soli vampiri.
Un buddy cop con un background affascinante
Day Shift – A caccia di vampiri si appoggia implicitamente a delle leggi non scritte del topos di riferimento (soprattutto legate alla caratterizzazione della figura del vampiro), ma al tempo stesso la sceneggiatura (redatta da Shay Hatten e Tyler Tice) cerca in tutti i modi di costruire un background credibile e solido. L’intuizione più intelligente è quella di lavorare su un mondo fittizio dove trova il posto un organizzazione che si occupa, a livello internazionale, di sterminio di vampiri, strizzando più volte l’occhio alla saga di Men in Black, dove allo stesso modo esisteva un’agenzia che indagava sulle apparizioni aliene. Tale invenzione è supportata intelligentemente da una serie di elementi e regole che la supportano: esistono delle specifiche razze di vampiri, ognuna con delle caratteristiche peculiari, così come è presente un ecosistema “legale” che ha trasformato l’eliminazione di queste creature in un business.
Un background che avrebbe richiesto sicuramente qualche approfondimento in più ma che funziona molto bene perché applicato in un’ottica da buddy cop. Se i primi minuti di Day Shift – A caccia di vampiri sono necessari per introdurre il protagonista e lo stile registico (variegato e adrenalinico, d’altronde Perry è uno stuntman quindi l’azione è il suo pane quotidiano), nei passaggi successivi della trama Bud inizia il suo lavoro in compagnia di Seth, obbligato a lavorare sul campo per seguire ogni mossa del suo partner anziano. Nella più classica delle maniere, i due all’inizio si odiano, hanno caratteri diametralmente opposti e la rottura sembra essere dietro l’angolo, ma alla fine trionfa l’amicizia. Tutta la componente buddy cop è forse la parte più debole dell’intera pellicola perché, al di là della sua forma accademica, non aggiunge veramente niente al lungometraggio.
Il carisma degli attori
Il cast del film potrebbe parlare da solo, d’altronde vede tra le sue fila artisti di punta dello star system come Jamie Foxx e Dave Franco, ma paradossalmente la sorpresa più grande deriva dal nome più lontano dagli altri, quello di Snoop Dogg. Il rapper e produttore discografico americano, che ha all’attivo parecchie partecipazioni cinematografiche, presta il volto ad un personaggio carismatico e dirompente che per quanto ha il valore di un semplice cameo, ruba la scena per pochi minuti agli altri suoi illustri colleghi. Detto questo, anche i due attori protagonisti se la cavano egregiamente: l’alchimia tra la coppia è evidente ed emerge in particolare grazie alle due interpretazioni totalmente sconnesse fra loro. La fisicità di Foxx proprio perché è respingente rispetto alla performance più pacata e riflessiva di Franco regala un risultato brillante.
Una regia che si mantiene all’altezza (o quasi)
Tornando alla regia di Day Shift – A caccia di vampiri, è evidente che il regista abbia provato con tutte le sue forze a rendere ogni sequenza d’azione differente dall’altra, in primis coinvolgendo personaggi diversi (la scena con i due fratelli cacciatori ne è l’esempio lampante) o anche spostando la cinepresa verso direzioni più insolite e alternative rispetto alle solite sparatorie. Fino a quando la macchina da presa si occupa delle scene di combattimento c’è poco da dire: ogni dettaglio, pallottola e decapitazione è messa al punto giusto. Un leggero rallentamento si avverte invece quando al contrario il filmmaker sperimenta un po’ di più: la sequenza d’inseguimento automobilistico è decisamente più dimenticabile e poco ispirata, ma anche gli altri passaggi più narrativi sono mancanti di quel guizzo creativo che invece prende piede durante gli scontri diretti tra uomini e vampiri.
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La recensione in breve
Day Shift - A caccia di vampiri è un action divertente e frizzante che, nonostante non proponga nulla di originale o alternativo, unisce il mondo dei buddy cop ad un background appassionante fortemente influenzato dalla saga di Men in Black. A fronte di un cast scoppiettante e una regia efficace e intensa nelle scene di combattimento (ma poco incisiva nel dirigere le altre sequenze presenti), il lungometraggio intrattiene lo spettatore con consapevolezza e intelligenza.
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Voto ScreenWorld