Tra i titoli considerati dei cult del terrore, quei film capaci di affascinare e sconvolgere anche chi si è approcciato solo di recente al genere, La Cosa di John Carpenter detiene un posto d’onore. Questo film, che è diventato un caposaldo del horror a stampo fantascientifico (e di cui è stato realizzato un sequel nel 2011 e pare sia in cantiere anche un reboot), uscì in sala nel 1982, e spegne quindi 40 candeline: a rivederlo oggi il film di Carpenter non ha perso di smalto, resta un’opera in cui orrore, thriller e sci-fi vengono sapientemente mescolati, sfruttando la location circoscritta e la tangibilissima minaccia extraterrestre per veicolare nello spettatore atmosfere più tese ed angosciose che mai.
A visione ultimata resta particolarmente impressa – oltre ad una serie di sequenze magistralmente dirette, come quella in cui i personaggi vengono sottoposti ad un test per scoprire chi di loro sia stato “sostituito” – la lunga scena finale, in cui MacReady (interpretato da Kurt Russell) e Childs (Keith David), condividono l’ultimo drink di fronte a morte certa tra i ghiacci. Uno di loro è “la Cosa”? O entrambi sono umani? In questo articolo ci soffermeremo sul finale del film di Carpenter, approfondendo in particolare l’ultima sequenza.
Cosa è successo fino ad ora?
La pace degli occupanti della base scientifica statunitense U.S. Outpost #31 viene bruscamente interrotta dopo che un elicottero di una base norvegese si è schiantato nei pressi dell’area in cui si trovano, nel tentativo di sparare ad un cane di cui era all’inseguimento. Morti i passeggeri – e salvato l’animale – MacReady ed il medico Copper si avventurano nella struttura norvegese: lì trovano tutto il personale scientifico massacrato, segni di lotta e un blocco di ghiaccio scavato e vuoto. Poco lontano scoprono poi il cadavere carbonizzato di una creatura impossibile da identificare, con due teste fuse assieme, che i due si portano via per poterla studiare.
Una volta tornati alla base, quanto accaduto agli scienziati norvegesi è presto chiaro: il cane si trasforma in una mostruosa creatura, uccide gli altri animali e fugge via prima che MacReady e gli altri – accorsi sul posto – possano fare qualcosa; l’aggressiva entità è di origini aliene ed è stata ritrovata ibernata nel ghiaccio e involontariamente liberata. La sua capacità distintiva? Prendere le sembianze di qualsiasi essere vivente con cui entra in contatto.
Il biologo Blair, temendo che se la creatura fosse entrata in contatto con la civiltà umana avrebbe potuto sterminarla in poco tempo, distrugge i mezzi di comunicazione radio presenti alla base. Poco dopo anche Bennings, il meteorologo del gruppo, viene aggredito dal mostro: la creatura bruciata che si erano portati dalla base norvegese riprende vita e lo aggredisce. Gli altri fanno però in tempo ad uccidere il mutaforma.
Il panico serpeggia sempre più alla base: la creatura potrebbe aver già sostituito uno o più membri della crew, ed è necessario trovare un modo per identificare chi non è più umano. Da questo momento in poi scoppia il caos: alcuni dei membri – quelli più sospetti – vengono legati, intanto un altro di loro, il biologo Fouchs scompare e poco dopo viene trovato morto. Norris si rivela nella sua vera forma e uccide il medico Copper, ma il resto del gruppo riesce a distruggerlo (la creatura aveva staccato la propria testa, da cui erano fuoriuscite delle zampe con cui aveva tentato invano di scappare). In seguito si scoprirà che già altri erano stati infettati, tra questi il meccanico Palmer, che ucciderà l’addetto alla radio Windows, e Blair.
I quattro superstiti – MacReady, il comandante Garry, il cuoco Nauls e il meccanico Childs – si metteranno alla caccia di Blair, che probabilmente sta cercando un modo di contattare i propri simili, di costruirsi un mezzo di trasporto per lasciare la terra o addirittura di ibernarsi in attesa dei soccorsi. Mentre Child, che era rimasto di guardia, si allontana misteriosamente, il generatore della base va fuori uso (spegnendo all’improvviso la luce e il riscaldamento).
Unica soluzione possibile? Cercare di far saltare in aria la base. Nel farlo, però, perdono la vita Nauls e Garry, sostituiti dalla “Cosa”. MacReady riesce a far saltare il mostro con la dinamite e si mette in salvo. Accasciatosi tra rovine dell’edificio l’uomo assiste al ritorno in scena Childs, che sostiene di essersi perso nella tormenta di neve che imperversa. Il film si chiude così, con i due che vanno incontro a morte certa per assideramento e sospettano l’uno dell’altro, ma sono impossibilitati a fare qualsiasi altra cosa se non aspettare.
Il finale de La cosa
Addentriamoci quindi nella nostra spiegazione del finale de La cosa: gli ultimi due superstiti, MacReady e Childs, si ritrovano tra le macerie della base, nutrendo dei dubbi sull’identità l’uno dell’altro e dividendosi un’ultima bottiglia. L’interpretazione più logica, vista l’evidente paranoia dei due e l’atteggiamento sospettoso, è che siano entrambi umani, e che il mostro alieno sia stato eliminato. Il film si chiude con due eroi che si stanno sacrificando per il bene dell’umanità: con tutta probabilità moriranno per il freddo, ma è implicito che abbiano impedito un disastro ancora più grande, ossia che l’alieno mutaforma distruggesse il resto del genere umano.
Detto questo, però, una delle interpretazioni del finale più condivise, è quella che Childs sia stato infettato dalla “Cosa” subito prima di rientrare in scena. Non sappiamo cosa gli sia accaduto o che cosa abbia fatto mentre MacReady faceva esplodere la base, e potrebbe essere stato preso e sostituito dal mostro. Perché non attacca MacReady quando lo trova tra le macerie? Semplicemente perché non ne ha bisogno, sa che l’altro sta per morire e lui probabilmente si ibernerà, in attesa di essere soccorso dai suoi simili (o che arrivi qualcuno alla base da infettare). Si tratta di un possibile finale piuttosto negativo: per quanto infatti il film si chiuda in una calma apparente, il futuro del pianeta è a rischio.
Se il maggiore sospettato risulta essere Childs, non vuol dire che sia impossibile anche la situazione contraria. E se fosse MacReady ad essere stato infettato? È forse meno probabile, vista la temporanea scomparsa di Childs, ma potremmo supporre che, se MacReady fosse l’alieno, si comporterebbe esattamente come lo vediamo fare: in attesa di ibernarsi (e di riprendere il suo piano distruttivo una volta arrivato il disgelo) non avrebbe alcun senso rivelare la propria identità ed uccidere Childs, che è comunque destinato a morire.
Paranoia e sfiducia
Al centro di questa storia – a prescindere da chi dei due, alla fine, sia l’alieno – c’è il tentativo di esplorare come paranoia e sfiducia nel prossimo possano influenzare il comportamento umano, soprattutto quando si tratta di piccoli gruppi persone, isolati dal resto del mondo. La paranoia nella seconda metà del film si diffonde velocemente, forse molto più in fretta di quanto possa fare la “Cosa”, ed è la paura che porta i personaggi ad isolarsi e a cadere, così, vittime del mostro.
Il finale de La cosa è famoso proprio per il suo essere così ambiguo: è impossibile distinguere gli esseri umani dagli alieni e alla fine, come spettatori, siamo spinti a metterci nei panni di entrambi i personaggi. Non sapremo mai chi dei due è la Cosa, e questo è anche lo stesso pensiero che sta passando per le loro menti: non possono fidarsi l’uno dell’altro, e non possono fare altro che aspettare e vedere che succede (anche se sanno che moriranno di freddo nel farlo).
Chi ne esce vincitore? È molto improbabile che la Cosa sia stata del tutto eliminata, anche se sono stati uccisi tutti gli infetti e la base è saltata in aria. Ci viene infatti precedentemente fatto capire che basta anche una piccola parte di materiale organico alieno, magari solo delle cellule, perché la creatura sopravviva e “infetti” altri organismi. È quasi impossibile che nell’esplosione il mostro sia stato distrutto in tutte le sue parti e quindi, anche se MacReady e Childs fossero entrambi umani, dopo la loro morte per assideramento l’alieno avrebbe comunque la possibilità di diffondersi nel genere umano. Che la lotta di MacReady per salvare il mondo sia stata completamente inutile? Probabilmente sì.
I finali alternativi
A rendere ancora più ambiguo il finale de La Cosa e la sua interpretazione, il fatto che esistono diversi alternate endings del film. Pare che il montatore Todd Ramsey all’epoca avesse convinto Carpenter a girare un secondo finale, nel caso gli Universal Studios non avessero apprezzato la visione decisamente più dark e negativa del regista: la scena avrebbe mostrato MacReady che, dopo essere fuggito dalla base, si sarebbe presentato in un ospedale locale, dove tramite un test del sangue avrebbero dimostrato senza ombra di dubbio che l’uomo non era la “Cosa”. La scena – fortunatamente, possiamo dire, perché il finale avrebbe perso quasi totalmente del suo fascino – non è stata inclusa nel montaggio finale, anche se è finita in una versione per il piccolo schermo de La Cosa non particolarmente apprezzata da Carpenter.
Un altro finale alternativo, che è stato inserito nei contenuti extra di alcune edizioni del DVD e del Blu-ray del film, vede la “Cosa” scappare dalla base ancora una volta sotto forma di cane. In un altro, invece, MacReady uccideva il mostro ed il film si chiudeva senza che Childs ricomparisse in scena: in alcuni test screening preliminari questa versione non era piaciuta, e Carpenter era tornato alla sua idea precedente, in cui i due superstiti si incontrano.
Ovviamente, trattandosi di versioni che non sono poi state incluse nel film, non possiamo tenerne conto per l’interpretazione del finale. Non possiamo nemmeno tenere conto del prequel che è uscito nel 2011: nel film, infatti, si afferma che il mostro alieno non può replicare elementi artificiali, solo esseri organici. Se questo fosse stato detto già dal primo film, il fatto che Childs sia stato “sostituito” poteva essere escluso: quando lo vediamo nella sequenza finale l’uomo indossa ancora il suo orecchino (qualcosa che il mostro non avrebbe potuto replicare), non può quindi essere l’alieno sotto mentite spoglie.
Che cosa dice Carpenter?
Il regista ha sempre mantenuto il completo riserbo su quelle che fossero le sue intenzioni per il finale del film. La Cosa è sopravvissuta? È stata eliminata? Carpenter non lo ha mai rivelato. Nel corso degli anni, se interpellato a proposito durante le interviste, ha dato risposte contrastanti, quasi a depistare volutamente chi ancora cerca di scoprire di più sul finale del suo film. In diverse occasioni ha affermato di non sapere chi dei due superstiti fosse il mostro, in altre – come ad esempio nell’intervista per Entertainment Weekly in occasione del CapeTown Film Festival – ha invece ammesso che: “Si, so chi è la Cosa, ma non ve lo voglio dire!.”