Nell’estate del 1999, Robert Zemeckis si prende una pausa dalle riprese di Cast Away (per permettere a Tom Hanks di perdere peso) e realizza uno dei suoi film più belli: What Lies Beneath (Le verità nascoste), una ghost story ambientata sulle rive del lago Champlain in Vermont. Prendendo spunto da diversi classici del genere della vecchia Hollywood e con secchiate di omaggi a Hitchcock, Zemeckis realizza uno dei film più sottovalutati degli anni 2000.
La coppia costituita da Norman (un nome non proprio scelto a caso) e Claire Spencer deve salutare la figlia di lei in partenza per il college. Norman è un genetista impegnatissimo nel suo lavoro, mentre Claire inizialmente appare come la più classica delle casalinghe: sola e annoiata. Claire trascorre le sue giornate girovagando per la sua enorme casa, giocando al computer e spiando la coppia dirimpetto che litiga rumorosamente. Claire inizia a vedere qualcosa di strano: facce nell’acqua del lago e nello specchio del bagno (specchi e superfici riflettenti che nel film si fanno cruciali). “C’è un fantasma in casa mia” dice Claire, nel secondo atto, al suo terapeuta – ma ovviamente nessuno le crede.
Un giorno sparirò e basta

Dopo aver sfogliato vecchie foto, Claire corre fuori a piangere nel suo giardino. Stranamente in sincronia, incontra la suddetta vicina, Mary Feur, che singhiozza dall’altra parte della recinzione. Tutto ciò che Claire vede sono i capelli biondi e il dolore della donna mentre si lamenta cripticamente: “Un giorno sparirò e basta”. E poi scompare per davvero. Il film diventa così un esercizio alla Vertigo su donne che si dileguano, scambi di identità e soprattutto fantasmi: Claire si convince che il fantasma di Mary la perseguiti, aprendo porte e apparendo in vasche da bagno. La nostra protagonista segue la vicenda con intensità, convinta che la signora Feur sia stata assassinata dal marito. Claire si basa su questo presupposto per gran parte del film, finché finalmente non vede Mary viva.
Ma c’è ancora un fantasma in casa di Claire: una giovane donna bionda che non è affatto la vicina di casa. Nel frattempo, il marito di Claire è quasi del tutto assente, mentre lei si aggira per la casa troppo grande come una fanciulla in un castello gotico. Claire si apre con Norman, raccontandogli dei suoi incontri e delle sedute spiritiche sul pavimento del bagno. Lui reagisce mandandola in terapia. Le verità nascoste è pieno di momenti come questo: Norman che si occupa impazientemente della moglie “isterica”. Ciò che rende il film così straordinario è che Claire è palesemente consapevole di come viene percepita; sa cosa pensa di lei suo marito: “Dall’incidente, mi tratta come se fossi fragile, stramba… beh, vedo fantasmi nella vasca da bagno, non è vero?”.
Persino in sua assenza, Norman ha condizionato Claire a dubitare di se stessa. Ma, poiché il film ci porta a seguire il punto di vista di Claire, il pubblico inizia a vedere l’impazienza, la “preoccupazione” e il disprezzo di Norman per quello che sono: gaslighting. Norman non è un marito premuroso e nemmeno un “bravo ragazzo”. Questo fatto viene lentamente rivelato sia a Claire che a noi, e quella che inizia come la storia di una donna instabile con la sindrome del nido vuoto si trasforma nella storia di un compagno malvagio che aveva una relazione con una sua studentessa di nome Madison, che ha brutalmente ucciso.
Una Final Girl differente

Il fantasma di Madison Frank aiuta Claire a ricordare la consapevolezza da cui aveva deliberatamente cercato di fuggire. Claire era a conoscenza della relazione: aveva sorpreso la coppia prima di schiantarsi con la macchina contro un albero mentre, comprensibilmente sconvolta, cercava di fuggire dalla scena. L’incidente viene accennato più volte, poiché Norman, con la scusa della preoccupazione, lo usa per infantilizzare la moglie. Con più contesto, è chiaro che l’evento è stato fomentato dall’adulterio di Norman. Il suo desiderio di usare un incidente da lui causato come prova dell’instabilità mentale della moglie è davvero insidioso. Una volta che la vera natura dei crimini di Norman viene alla luce, il film si trasforma in una corsa alla sopravvivenza mentre lui cerca, senza successo, di uccidere Claire. Ma lei lo raggira e, alla fine, lo spirito di Madison Frank lo aiuta a trascinarlo in una tomba d’acqua.
Il trattamento riservato da Norman a Claire – e alle donne in generale – può essere visto come un’analogia per la società nel suo complesso. Al centro del suo universo, Norman crede di poter uccidere qualsiasi donna che invada il suo successo. Manipola Claire inducendola a dubitare delle sue reali preoccupazioni, rapportandosi a lei non come a una compagna, ma come a un peso che è costretto a portare. Le verità nascoste è una storia di terrore, ma non per mano di un fantasma; è il terrore che deriva dal rendersi conto che le ambizioni di un uomo sono più importanti della vita di una donna. Il terrore di un’esistenza solitaria trascorsa in costante pericolo, di perdere se stessi/e e la propria autonomia. Attraverso la sua ricerca di sopravvivenza, Claire Spencer si assicura il suo posto come la quintessenza della Final Girl di mezza età.
La donna che visse due volte

Il film è quindi, per molti versi, un gotico decisamente classico, con una casalinga solitaria alla prese con un crollo nervoso e un matrimonio che nasconde segreti, bugie e tradimenti. C’è però anche qualcosa che un po’ lo allontana dal genere. L’identità di Claire è definita dal suo ruolo per le altre persone. È madre di Caitlin e moglie di un eminente scienziato. Claire ha persino rinunciato alla sua carriera di musicista per stare con Norman.
Quando Caitlin esce di casa, Claire crolla e comincia a dubitare del suo posto nel mondo. La noia la porta a incarnare cliché suburbani, ma piuttosto che leggere romanzi d’amore, Claire spia la coppia vicina e forgia una nuova identità come detective, convincendosi che Warren abbia ucciso sua moglie Mary. Finora sembra che i conflitti di Claire possano essere attribuiti a una crisi di mezza età e alla sindrome del nido vuoto, ma ecco che entra in gioco un secondo elemento: il bisogno di libertà e appagamento risveglia in Claire importanti ricordi sepolti, che coinvolgono Madison – la quale significativamente somiglia a Claire, esattamente come Mary.
Female Gothic

Quello che sta accadendo nella porta accanto prefigura il destino di Claire, che nel corso del film riesuma le ingiustizie fatte a Mary e a Madison. Tuttavia, dato che Mary esce di scena una volta che il depistaggio è stato svelato, e Madison non esiste se non come ricordo e come fantasma, Claire si fa rappresentante anche di loro, in un vicendevole intrigo di destini riflessi. Claire quindi, per buona parte della sua vita, è stata la perfetta moglie della società, definita solamente dalle sue relazioni e votata al sacrificio personale, fino a quando – grazie ad altre donne – cambia le carte in tavola. La sorellanza le ha letteralmente salvato la vita. Le verità nascoste quindi prende diversi elementi del female gothic ma, come accennato, ne modifica uno sostanziale, che colloca perfettamente il film nell’epoca della sua uscita: l’eroina di questa storia non è un’isterica paranoica, perché qui la donna fantasma esiste davvero e si prende la sua rivincita.
Spesso il personaggio dell’amante è presentato come un’avida cercatrice d’oro, viziosa e stupida. Ma Le verità nascoste respinge questa rappresentazione della “rovinafamiglie”. Il film si rifiuta di giudicare Madison solo per il suo più grande errore: fidarsi di Norman. Dopotutto, questo è un errore che Claire e Madison hanno in comune – e la prima lo scopre quando la seconda entra in possesso del suo corpo. Norman ha una storia da raccontare per qualunque scoperta di Claire. Messo alle strette, confessa la relazione, ma insinua che la colpa sia di Claire, che è frigida. Quando lei nega, lui insiste di aver cercato di porre fine alla relazione. Attribuisce la colpa a una donna che ha la metà dei loro anni, dicendo che era pazza, proprio come lui aveva detto che Claire era pazza perché vedeva i fantasmi. Per gran parte di Le verità nascoste, la sua influenza l’ha portata a dubitare di sé stessa, dei suoi istinti, della sua prospettiva e persino dei suoi ricordi.
La sorellanza che sconfigge la morte

Nel complesso, Le verità nascoste è una splendida storia su come le donne possano collaborare per affrontare il modo in cui vengono trattate dagli uomini. Claire è disposta a lottare con tutte le sue forze per Mary e Madison, perché sa che se non si impegna, queste donne potrebbero finire completamente dimenticate. Lo spirito di Madison è bloccato in questo mondo perché ha bisogno di essere scoperto per trovare la pace, ma fa tutto il possibile per aggiornare Claire e assicurarsi che sappia esattamente che tipo di uomo ha sposato. Non vuole solo indirizzarla verso il suo corpo, vuole che Claire sappia esattamente come Norman sia coinvolto nella sua morte. La scena finale del film vede Claire recarsi al cimitero per lasciare un fiore sulla tomba di Madison.
Il pubblico si sarebbe aspettato di trovare Claire sulla tomba di Norman, in lutto per la perdita di ciò che credeva fosse la sua vita, ma invece è lì per ricordare Madison. Spera che la giovane morta trovi finalmente pace ora che il suo corpo è stato recuperato e tutti sanno cosa le è successo. Le due donne hanno condiviso un legame incredibile, anche nella morte, e Claire sa quanto Madison sia stata importante nella sua vita. Non c’è mai rancore tra le due donne per aver condiviso un amante, e la storia non cerca mai di metterle l’una contro l’altra. Piuttosto, tutta la colpa è attribuita a chi la merita: Norman.