Dopo svariati leak, voci di corridoio e supposizioni, ecco arrivato il momento tanto atteso dalla community di giochi di ruolo vecchia scuola. The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered è stato annunciato nelle ultime ore ed è stato subito un gran successo. I fan sono in visibilio per quello che è più un remake che una remaster. Sfruttando l’Unreal Engine 5 per il motore grafico e il Creation Engine per logica e gameplay, lo sviluppo si è comunque basato sulla base originale e da lì la software house ha lavorato per rinnovare le meccaniche, costruendo quello che sulla carta è una rimasterizzazione, ma all’atto pratico è quasi interamente nuovo. Per questo motivo sono in tanti ad averlo scaricato immediatamente dopo la fine della presentazione (perché sì, è già disponibile), ma noi vogliamo porci in modo diverso da quello che ci si può aspettare. Il nostro proposito con questo articolo è spiegare perché questo strabiliante annuncio sia stato un vero e proprio fallimento di comunicazione e di marketing.

Non fraintendeteci, siamo felici come una Pasqua per quanto è stato mostrato e non vediamo l’ora di immergerci nuovamente nelle atmosfere della Città Imperiale, ma quando qualcosa scricchiola bisogna parlarne. E qui sono tanti gli scricchiolii. Non è nemmeno un problema relativo soltanto alla casa di Redmond, ma ogni grande compagnia ha delle falle nel sistema e commette degli errori grossolani, Sony e Nintendo incluse. Con l’annuncio di Oblivion è il turno degli Xbox Game Studios. Dalla scarsa sicurezza informatica, sempre che non fosse tutto organizzato, alla scellerata scelta di rilasciarlo il giorno dell’annuncio, ecco i motivi che hanno reso questo evento un autogol in casa Microsoft.

Problemi di sicurezza… o forse no?


Quello dei leak è un problema che affligge l’industria dell’intrattenimento da anni. Non relegato soltanto a quello videoludico, ma percepito maggiormente proprio in questo ambito. D’altronde per anni un titolo viene sviluppato e il team si prepara ad annunciarlo in gran segreto, ma qualcosa scappa al controllo di sicurezza e la sorpresa viene rovinata. Sono in tanti a lamentarsene, ma sono tutti a seguire ogni più piccolo dettaglio che salta fuori all’occorrenza. E questa cosa alle software house non piace affatto.

Tant’è che il più delle volte, a causa di falle della sicurezza interne che portano a fughe di notizie, gli annunci vengono svolti in anticipo sui tempi per evitare ulteriori problemi. Possiamo citare uno qualsiasi dei titoli di Ubisoft che, spessissimo, vengono mostrati in tutta fretta con live stream dell’ultimo momento. Oppure il più recente, e lampante, caso di GTA 6, con il trailer di annuncio che è andato online molte ore prima di quanto concordato perché la Rockstar ha subìto un attacco hacker. Anche nel caso di Oblivion non si è fatto altro che parlare del gioco a causa delle informazioni rilasciate in anticipo e, forse per questo, è arrivato l’annuncio.

Su svariati commenti online, tra Reddit e i social, si parla di un’altra questione. Lungi da noi fare i complottisti, anzi noi siamo proprio dell’idea che la sicurezza interna di Virtuos Studios lasciasse a desiderare e che a causa loro sono uscite tante informazioni, ma la gente chiacchiera. E le chiacchiere parlano di leak programmati ad arte dalla stessa Microsoft. D’altronde è più di una settimana che ogni giorno non si è fatto altro che parlare di Oblivion, catalizzando tantissimo l’attenzione sul progetto e aumentando l’hype anche del giocatore meno interessato. Certo è che, volontariamente o meno, non cambia il fatto che le fughe di notizie siano sempre colpa delle aziende stesse che non puntano abbastanza sulla propria sicurezza informatica. Un danno che affligge il settore e che ha reso l’impatto di questo annuncio meno forte.

Perché non aspettare un mese e mezzo?

Poster del Xbox Games Showcase
Poster del Xbox Games Showcase, fonte: Microsoft

Per quanto i leak siano un problema relativo alla sicurezza dello studio, l’annuncio rappresenta, invece, una decisione confusa da parte di Bethesda e Microsoft nella sfera della comunicazione. Ormai da anni le scelte comunicative degli Xbox Games Studios si sono settate su uno standard ben consolidato e, da tempo, riuscito. Gli annunci si svolgono, con l’unica eccezione degli aggiornamenti dei titoli già usciti, solo e soltanto durante i Direct dedicati. Al Developer Direct di inizio anno, tradizione nuova ma vincente, il live stream della Gamescom di Colonia ad Agosto o il più dirompente Xbox Games Showcase di Giugno. In particolare è proprio quest’ultimo che catalizza l’attenzione e su cui tutti gli occhi sono puntati.

Il prossimo è già fissato per l’8 Giugno 2025 e sono in tanti a chiedersi quale grande spettacolo metterà in scena questa volta Microsoft. Ma viene da chiedersi, perché un gioco forte e in grado di catalizzare l’attenzione come Oblivion non è stato mostrato in pompa magna per il prossimo grande evento? Per quanto la scelta abbia in ogni caso ripagato, siamo certi che se si fossero tenuti il trailer per lo showcase avrebbero sganciato quella bombetta che ci si aspetta ogni anno. Inoltre mostrare questo gioco proprio ora provoca un altro danno, ovvero oscurare i titoli di prossima uscita quali il nuovo Doom ed Expedition 33, ma lì ci si va a scontrare con il vero dilemma di tutta questa faccenda. Un’operazione di marketing scellerata.

Shadowdrop: il vero epic fail

Poster di Clair Obscur Expedition 33
Poster di Clair Obscur Expedition 33, fonte: Sandfall Interactive

Per quanto i giocatori siano stati tutti entusiasti di questo inaspettato (anzi no, i leak avevano rivelato anche questo) shadowdrop, ci si rende subito conto che c’è stato chiaramente un contrasto nella divisione marketing della compagnia. Ma vi diamo un po’ di contesto per farvi capire bene. Il 23 Gennaio 2025, ormai tre mesi fa, va in onda il Developer Direct Xbox nel quale viene promesso che alcuni dei giochi mostrati verranno rilasciati ogni mese fino al 10 Maggio con l’arrivo, ormai imminente, di Doom: The Dark Ages. Non sono tutti titoli esclusivi, ma la compagnia fa di tutto per promuovere ognuno di essi. Tra questi è presente un certo Clair Obscur: Expedition 33, il jrpg francese di Sandfall Interactive. Il titolo, mostrato per la prima volta proprio al Xbox Games Showcase del 9 Giugno 2024, dimostra di essere promettente e la cara Microsoft mette in moto la sua macchina comunicativa per promuoverlo in ogni modo. Sui canali social e sulle sue pagine se ne parla a non finire, soprattutto di come sia un punto fisso della proposta di Xbox legata al Game Pass.

La data di uscita di Clair Obscur: Expedition 33 è stata fissata per il 24 Aprile 2025. Due giorni prima del suo arrivo sul mercato, e sul Game Pass come sottolineato allo sfinimento da Microsoft stessa negli ultimi tre mesi, ecco che, il 22 Aprile, non solo viene mostrata per la prima volta la ‘remaster’ di Oblivion, ma viene presa la decisione di renderlo giocabile per tutti, così da oscurare il povero Expedition. Sia chiaro, i titoli sono diversi e il pubblico a cui sono indirizzati anche, ma sappiamo bene quanto una buona operazione nostalgia possa fare effetto su un vastissimo pubblico, in particolare quando si parla di una IP potente come The Elder Scrolls.

Veramente all’interno di Microsoft non si sono resi conto che l’uscita di un gioco così amato dai fan e in grado di generare fascino in chi non lo ha mai giocato, avrebbe rischiato (e così sarà) di penalizzare pesantemente il videogioco di Sandfall Interactive? Perché scegliere non solo di annunciarlo, ma anche di rendere giocabile TES 4 solo due giorni prima di Expedition? La scelta migliore e più assennata sarebbe stata quella di tenere tutto segreto, il più possibile, fino alla conferenza di Giugno per poi rilasciarlo con shadowdrop proprio al Xbox Games Showcase. Quella sì che sarebbe stata una vittoria. E non siamo nemmeno gli unici a preoccuparci e lamentarci di questa decisione così confusa e bislacca, considerando quanto si stia parlando della questione su Reddit. Perché spendere così tante risorse, e soldi, per promuovere non uno ma ben due giochi in arrivo da ora al prossimo 10 Maggio, solo per oscurarli e rovinare tutto? Probabilmente i leak hanno forzato loro la mano, ma bastava un semplice teaser e non una presentazione di venti minuti. Ormai è fatta e quello che possiamo fare è goderci il vecchio e il nuovo nella libreria del Game Pass, ma una cosa è certa. All’interno di Microsoft è successo qualcosa, sulla sicurezza, sulla comunicazione e sul marketing che non ha affatto funzionato questa volta.

Condividi.

Nato il 19 Dicembre 1992, ha capito subito che il cinema era la sua strada. Dopo essersi laureato in filosofia all'università di Palermo e aver seguito esami, laboratori e corsi sulla critica, la storia del cinema e la scrittura creativa, si è focalizzato sulle sue più grandi passioni: scrivere e la settima arte. Ha scritto per L'occhio del cineasta ed è stato redattore per Cinesblog fino alla sua chiusura. Ora si occupa di news e articoli per ScreenWorld.it, per CinemaSerieTv.it e CultWeb.it